La giornata del FAI nel Canavese.

La chiesa di Santo Stefano di Sessano


Che l'Italia sia un Paese ricchissimo di monumenti e opere d'arte immerse nella natura è cosa risaputa.
Ma che esistano giornate dedicate interamente alla loro scoperta, con dei giovani ragazzi appassionati che si trasformano in giovani guide, è cosa che taluno non sa e che tale altro sottovaluta.
Il 19 marzo è uno di quei giorni : il primo di primavera in cui il FAI ha deciso di aprire le porte ai tanti curiosi e appassionati che ne hanno approfittato per immergersi corpo e anima nella straordinaria scoperta di posti incantati.
A costituirne un valido esempio è il Piemonte in cui la vegetazione lascia spazio a monumenti inaspettati.
Proprio nel Canavese, a Chiaverano, c'è la chiesa di Santo Stefano di Sessano, edificata su un antico dosso roccioso.
In pochi ne avranno sentito parlare ma è un posto incantevole capace di colpire anche gli appassionati più pretenziosi con la sua suggestiva bellezza e la sua naturale pace.
L'edificio è infatti l'unico superstite dell'antico insediamento di Sessano ed é un esemplare estetico dei canoni artistici romanici.
Una navata unica con abside, una torre campanaria posta sull'asse centrale e una sacrestia-canonica sono le tre sezioni della Chiesa così ricca seppur nella sua estrema semplicità.
Ciò che sicuramente la valorizza è il capitale naturalistico mozzafiato che la circonda.
Ma il suo interno non è da meno con "gli affreschi della volta del presbiterio" scoperti durante i lavori di restauro della chiesa, alla fine degli anni Novanta.
Affreschi che probabilmente furono eseguiti dalla stessa mano o comunque nello stesso tempo ma di cui è certa l'alta qualità pittorica che richiama schemi artistici e iconografici tipici della tarda antichità bizantina.
Notevole la rappresentazione del Cristo in Maestà, al centro della Volta, a cui fanno da contorno le figure alate che reggono i codici delle sacre scritture.
Un totale di quattordici figure dipinte che costruiscono un importante e prezioso documento della pittura romanica Canavese.
Ai piedi della Chiesa sorge un giardino medievale:  una superficie di circa due ettari (adibita a selezione botanica) posta a testimonianza dell'hortus conclusus medievale.
E solo dopo aver visto, visitato ed apprezzato un luogo simile si potrà forse dire di conoscere ed apprezzare il filo invisibile che lega L' arte e la natura . Un legame inscindibile che caratterizza, rendendolo unico nel suo genere, il nostro patrimonio culturale.    (Flavia Zarba)