Firenze è il luogo naturale e inevitabile per una simile esposizione, essendo molte delle loro opere principali conservate in città e in Toscana. La mostra di Palazzo Strozzi si avvale, peraltro, della fondamentale collaborazione di grandi istituzioni museali italiane e internazionali come (oltre agli Uffizi e alla Galleria Palatina di Firenze) il Museo di Capodimonte di Napoli, la National Gallery di Londra, la National Gallery di Washington, il Louvre di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La rassegna comprende
oltre 80 opere, e offre la possibilità obiettivamente eccezionale di ammirare
una cinquantina di dipinti, fra tavole, tele ed affreschi staccati, dei due artisti (circa il 70% della loro produzione), oltre a disegni, arazzi e incisioni, affiancati da opere dei loro maestri (e protagonisti principali della scena artistica fiorentina dopo il trasferimento a Roma di Michelangelo):
Andrea del Sarto e Fra’ Bartolomeo.

L'esposizione aspira a illustrare la complessità culturale di una stagione convenzionalmente, ma semplicisticamente, racchiusa nell’ambigua etichetta di “manierismo” (resistente con sorprendente tenacia nell’uso comune, a dispetto degli infiniti ammonimenti degli storici dell’arte), fornendone al contempo una rilettura critica, più attenta agli elementi di distinzione e varietà che contraddistinguono il lavoro e le ricerche dei due grandi pittori. Come il titolo esplicita, la mostra muove dunque dalla convinzione che ciascuno dei essi abbia rappresentato una voce autonoma all’interno delle complesse dinamiche culturali del contesto artistico fiorentino e italiano. Curata da Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi, e da Carlo Falciani, la mostra intende presentare in concreto i risultati delle copiose ricerche condotte sull’opera dei due artisti nell’ultimo mezzo secolo, successivamente al 1956, data della fondamentale rassegna (pure ospitata da Palazzo Strozzi) “
Pontormo e il primo manierismo fiorentino”, che fu di fatto l’ultima mostra complessiva dedicata a questa stagione formidabile della pittura italiana.
Il persorso espositivo è suddiviso in 10 sezioni, tese a evidenziare i vari aspetti della produzione di Pontormo e Rosso, seguendone le vicende in sequenza cronologica. La mostra si sviluppa, infatti, lungo due percorsi monografici paralleli che prendono avvio - opportunamente e necessariamente - da tre celebri affreschi del chiostro della Santissima Annunziata, restaurati per l’occasione: il
Viaggio dei magi di
Andrea del Sarto, la
Visitazione di
Pontormo e l’
Assunzione del
Rosso.

Nelle prime sezioni la presenza di Andrea del Sarto mette in risalto
l’approdo a un linguaggio figurativo del tutto nuovo e personale di Pontormo e Rosso, fino alla scelta di campo che si evidenzia nel 1517, anno di esecuzione della
Madonna delle arpie di Andrea del Sarto, della
Pala di Santa Maria Nuova del
Rosso (entrambe oggi agli Uffizi) e della
Madonna in trono e santi del Pontormo per la chiesa fiorentina di San Michele Visdomini, fresca di restauro.
Nelle due sale successive una decina di opere permettono un’adeguata messa a fuoco della
ritrattistica di Pontormo e Rosso, dalla gioventù alla piena maturità. È poi possibile seguire il percorso del Rosso Fiorentino fra Volterra e Firenze, e poi a Roma (dove fu coinvolto nelle vicende del Sacco del 1527) e a Sansepolcro, prima della sua fuga in Francia, attraverso le opere chiave dipinte in questi differenti luoghi: la
Madonna della Cintola di
Volognano, lo
Sposalizio della Vergine della
Basilica di San Lorenzo a Firenze, restaurato per l’occasione, la
Morte di Cleopatra dell’
Herzog Anton Ulrich-Museum di Braunschweig e il
Compianto sul Cristo morto di
Sansepolcro.
A fronte delle peregrinazioni stilistiche altamente idiomatiche del Rosso, la mostra documenta l’importanza eccezionale per Pontormo della grafica di Dürer attraverso la
Cena in Emmaus degli Uffizi, dipinta per il refettorio della Certosa, seguita da una serie di altre sue opere fondamentali: la
Visitazione della chiesa di San Michele a Carmignano, appositamente restaurata, la
Madonna col Bambino della collezione Capponi, il paliotto della Cappella Capponi a Santa Felicita e il
San Girolamo del Niedersachsisches Landesmuseum di Hannover.

La sezione conclusiva, infine, è dedicata al tempo in cui il Rosso si era trasferito in Francia, a Fontainebleau, diventando
l’artista prediletto da Francesco I, mentre Pontormo era a Firenza
l’artista più caro a Cosimo I de’ Medici.
Sono così accostati due arazzi su disegno del Pontormo per Palazzo Vecchio, un arazzo tratto dalla decorazione della Galleria di Fontainebleau, Venere e Bacco, dipinto dal Rosso per la testata est della medesima Galleria,
Venere e Amore del Pontormo della Galleria dell’Accademia di Firenze e la
Pietà del Rosso Fiorentino, prestito realmente eccezionale dal Museo del Louvre.
Si segnalano ancora, qui di seguito, una serie di rilevanti iniziative organizzate a corollario della grande mostra fiorentina, a partire dalla video installazione
The Greeting di
Bill Viola, del 1995, pure in mostra a Palazzo Strozzi vicino all’opera che l’ha ispirata, la
Visitazione di Pontormo oggi nella Pieve di San Michele Arcangelo a Carmignano.
Elemento caratteristico delle opere di Viola è l’utilizzo dello “slow motion”: il rallentamento dei movimenti diviene il tramite ideale per esaltare la “fissità” della tavola del Pontormo, creando però un “prima” e un “dopo” alla scena narrata.
The Greeting estende i quarantacinque secondi reali dell’incontro di tre donne fino a portarli a dieci minuti di proiezione. Ogni infinitesimale variazione è così esaminata nei più minuti particolari, conducendo lentamente lo spettatore dentro i dettagli della gestualità e dell’espressività dei personaggi.
The Greeting è la prima opera in cui l’artista si è messo in diretto rapporto con capolavori della storia dell’arte. Lo scopo, evidentemente, non è ricreare la
Visitazione del Pontormo, ma trovare in questo maestro «una guida per fare qualcosa di nuovo». Quella che vediamo non è la traduzione letterale della storia biblica, e nemmeno del dipinto, bensì l’ originale visione di un incontro che diviene metafora atemporale e universale della condizione umana.
Bill Viola è nato a New York nel 1951. Ha creato installazioni, film, ambientazioni sonore, video. Il suo lavoro esplora le questioni centrali dell'esistenza: la vita, la morte, la trascendenza, la rinascita, il tempo e lo spazio.
Viola ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 1995. Tra le altre sue numerose e prestigiose mostre possiamo ricordare: Bill Viola: A Survey 25-Year (Whitney Museum of American Art di New York, 1997), The Passions (J. Paul Getty Museum di Los Angeles, 2003), Hatsu – Yume, First Dream ( Mori Art Museum di Tokyo, 2006), Bill Viola, visioni interiori (Palazzo delle Esposizioni di Roma, 2008) e le due installazioni presentate al Museo Gucci di Firenze nel 2011. L'artista ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi internazionali, tra cui il XXI Catalonia International Prize (2009) e il Praemium Imperiale dalla Japan Art Association (2011).

Tra gli eventi collaterali alla grande rassegna di Palazzo Strozzi è il caso di segnalare ancora la mostra “
Il Carro di San Giovanni Battista: dal Pontormo al Capezzuoli”, a cura di Serena Pini, dall’8 marzo al Museo di Palazzo Vecchio, con ingresso libero (tel. + 39 055 2768224/2768558).
Vi sono esposte le tavole che Pontormo dipinse per il Carro di San Giovanni Battista o della Zecca verso il 1514, mostrandole per la prima volta assieme a tutte le altre pitture e sculture che adornarono il medesimo apparato nel corso dei secoli. Era questo il più monumentale dei carri a forma di torre, rappresentativi di corporazioni e terre fiorentine, che durante i festeggiamenti del santo patrono sfilavano davanti alle autorità civili in piazza della Signoria, prima di recarsi al Battistero. Realizzato dalla potente istituzione della Zecca, nel 1782 passò alla Comunità di Firenze diventando Carro Civico.
Apertura:
8-31 marzo tutti i giorni, escluso il giovedì, 9.00-19.00 - giovedì 9.00-14.00 (salvo aperture straordinarie);
1° aprile-30 settembre, tutti i giorni, escluso il giovedì: 9.00-24.00 - giovedì: 9.00-14.00.
Merita, infine, il più ampio rilievo
l’apertura straordinaria della Cappella del papa (ex convento di Santa Maria Novella, oggi Comando Scuola allievi Marescialli e Brigadieri Carabinieri) in Piazza della Stazione 7.
La Cappella del papa è l’ambiente sacro dedicato a Leone X de’ Medici, predisposto in occasione della sua entrata a Firenze il 30 novembre 1515, quando volle presentarsi alla sua città come nuovo capo della Chiesa.
Gli affreschi furono portati a compimento in meno di un mese da Ridolfo del Ghirlandaio, Cosimo Feltrini e dal Pontormo, cui si devono i
Putti della volta e la
Veronica.
13 marzo, 9 aprile, 7 maggio, 17 giugno, ore 15.00, visite guidate, max 20 persone.
Ingresso gratuito, prenotazione individuale obbligatoria, tel. +39 055 2469600.

Catalogo:
Pontormo e Rosso. Divergenti vie della “maniera”, a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali, Firenze, Mandragora, pp. 372. Prezzo in mostra € 39,90.
In occasione della mostra è stata inoltre opportunamente realizzata un’agile guida ai luoghi del Pontormo e Rosso: “
Pontormo e Rosso Fiorentino a Firenze e in Toscana” a cura di Ludovica Sebregondi, con un’introduzione di Antonio Natali e un testo di James M. Bradburne, Firenze, Maschietto editore, 2014, pp. 104, € 15,00.
Lu.Bo., 08/03/2014
Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera”
Palazzo Strozzi
8 marzo-20 luglio 2014
A cura di Antonio Natali e Carlo Falciani
Orari: 9.00-20.00, Giovedì 9.00-23.00.
Accesso in mostra consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
+39 055 2645155
www.palazzostrozzi.org
Biglietti intero € 10,00; ridotto € 8,50; € 8,00, € 4,00 (Scuole)
DIDASCALIE IMMAGINI:
II.2 Pontormo, Sacra conversazione (Pala Pucci), 1518
olio su tavola, cm 221,5 x 189,5
Firenze, Chiesa di San Michele Visdomini
IV.1.4 Pontormo, Ritratto di giovanetto, 1525-1526
olio su tavola, cm 86 x 61 x 5
Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi, inv. n. 5
IV.2.6 Rosso Fiorentino, Ritratto virile, 1522 circa
olio su tavola, cm 88,7 x 67,9
Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection, 1961.9.59
IX.1 Rosso Fiorentino, Pietà, 1538-1540 circa
olio su tela trasportata da tavola, cm 127 x 163
Parigi, Musée du Louvre - département des Peintures, entré au Louvre en 1798, inv. 594
VI.2.1 Rosso Fiorentino, Sposalizio della Vergine (Pala Ginori), 1523
olio su tavola, cm 325 x 247
Firenze, Basilica di San Lorenzo
VIII.1 Rosso Fiorentino, Deposizione, 1527–1528
olio su tavola, cm 270 x 201
Sansepolcro, Chiesa di San Lorenzo
VIII.3 Pontormo, Visitazione, 1528-1529 circa
olio su tavola, cm 202 x 156
Carmignano, Pieve di San Michele Arcangelo
VIII.6 Pontormo (Jacopo Carucci), San Gerolamo penitente, 1529-1530 circa
olio su tavola, cm 105 x 80 (cm 126,5 x 101 con cornice)
Hannover, Niedersächsisches Landesmuseum Hannover, inv. KM 132