COMUNE DI GENZANO CASTELLI ROMANI

VICENDE - UOMINI - FOLCLORE

Francesco Petrucci

Palazzo Sforza Cesarini a Genzano: capolavoro del primo ‘700 romano

La presentazione sarà preceduta da una conferenza stampa sulla recente donazione al Palazzo Sforza Cesarini della Collezione Hager-Sportelli

Genzano di Roma, Palazzo Sforza Cesarini

sabato 14 maggio 2016, ore 18,00

Interverranno:

Flavio Gabbarini, Sindaco di Genzano

Virginio Melaranci, Assessore alla Cultura

Luciana Vinci, Direttore responsabile di “Castelli Romani”

Francesco Petrucci, Direttore di “Castelli Romani”

Adriano Amendola, Curatore della Collezione Hager-Sportelli

 

Il Palazzo Sforza Cesarini di Genzano di Roma riceve una donazione di 114 opere risalenti prevalentemente al ‘600 e ‘700, da parte di Hellmut Hager (1929 – 2015)

 

Il 20 maggio 2016 presso gli ambienti del piano nobile di Palazzo Sforza-Cesarini di Genzano sarà inaugurata la mostra dedicata alla donazione Hager-Sportelli a cura del dott. Adriano Amendola. I collezionisti Hellmut Hager e Maria Antonietta Sportelli hanno dedicato la loro esistenza all’arte e alla bellezza e la raccolta donata al Comune di Genzano è l’ultimo atto di un lungo impegno verso la conoscenza storico-artistica a livello internazionale.

In tale occasione il Comune di Genzano ha svolto un ruolo fondamentale nella tutela di tale patrimonio artistico mettendo a disposizione palazzo Sforza Cesarini quale sede espositiva permanente. Tale impegno si deve alla sinergia nata su suggerimento dell’architetto Francesco Petrucci, direttore del Palazzo Chigi ad Ariccia, tra il promotore dell’iniziativa, dottor Adriano Amendola, e l’assessore del Comune di Genzano l’architetto Virginio Melaranci, sotto l’egida dei vertici della municipalità di Genzano e il personale interessamento del sindaco Flavio Gabbarini. La prestigiosa donazione di 114 opere, tra dipinti, disegni, sculture e incisioni si pone, a riprova del lustro goduto dalle precedenti iniziative espositive, quale importante traguardo per Genzano e i suoi abitanti, in funzione del recupero del patrimonio storico artistico, eleggendo la città a punto di riferimento culturale grazie a una istituzione, radicata sul territorio, solidamente agganciata a una vivace programmazione in grado di articolare iniziative di valorizzazione dei beni in essa custoditi.

L’iniziativa di natura scientifica non persegue in alcun modo scopi lucrativi o commerciali, finalità di promozione di marchi di fabbrica o di pubblicità di prodotti commerciali, ditte e aziende; pertanto essa è gratuita e aperta al pubblico e in futuro, almeno questo è l’obiettivo, Palazzo Sforza Cesarini potrà costituire parte integrante di un itinerario culturale e turistico insieme con il Palazzo Chigi di Ariccia, il Santuario di Santa Maria di Galloro, il Museo delle Navi di Nemi, il Museo civico archeologico di Lanuvio e ancora altri luoghi della cultura dei Castelli, incrementando una ricaduta positiva sul territorio municipale.


 

Hellmut Hager(1926-2015) è stato Professore Emerito e Evan Pugh Professor per la Storia dell’Arte presso la Pennsylvania State University, dove ha svolto il ruolo di Direttore del Dipartimento di Storia dell’Arte tra il 1972 e il 1996, dopo essere stato visiting professor a partire dal 1968. Ha iniziato il suo percorso accademico nel 1948 entrando alla Freie Universität di Berlino, ma le difficoltà incontrate dalla famiglia nel periodo post bellico portarono al suo trasferimento nella Germania Ovest permettendo ad Hager di svolgere le sue ricerche presso l’Università di Bonn con il professor Herbert von Einem; qui conseguì il dottorato con una tesi dal titolo Die Anfänge des Italienischen Altarbildes, incentrata sulle origini delle pale d’altare medievali in Italia. Successivamente soggiornò per motivi di studio nella penisola dove si stabilì a Roma per un decennio assumendo l’incarico di Assistente del Direttore della Bibliotheca Hertziana di Roma, istituto di ricerca per la Storia dell’Arte ancora oggi tra i più importanti in Europa e al mondo. In tale contesto culturale conobbe i più importanti specialisti di arte rinascimentale e barocca tra i quali Anthony Blunt, Robert Engass, Richard Krautheimer, Irving Lavin, Henry Millon, Rudolf Wittkower. L’esperienza romana ha fatto volgere i suoi interessi alla scuola di Gian Lorenzo Bernini e agli architetti Carlo Fontana e Filippo Juvarra, figure importanti anche per l’evolversi del linguaggio architettonico nei Castelli Romani, diventando uno dei massimi esperti mondiali di questi artisti. Tra le più significative iniziative di Hager si segnala l’istituzione del Museo architettonico presso l’Archivio della Reverenda Fabbrica di San Pietro, dove aveva riscoperto importanti modelli lignei delle architetture di Carlo Fontana. Al Fontana dedicò numerosi contributi tra i quali si ricorda quello apparso nel 1999 nel catalogo della mostra internazionale The Triumph of the Baroque: Architecture in Europe 1600-1750 svoltasi al Museo dell’arredamento di Stupinigi, al Musée des Beaux-Arts di Montréal, alla National Gallery di Washington e al MuséedesBeaux-Arts di Marsiglia, e l’edizione critica del volume L’Anfiteatro Flavio del 2002. Fondò inoltre con Susan S. Munshower la collana Papers in Art History della Pennsylvania State University. In concomitanza con la Festschrift dal titolo An Architectural Progress in the Renaissance and Baroque, Sojourns In and Out of Italy, dedicatagli nel 1993 per onorare la sua carriera, giunse il riconoscimento dell’Accademia Nazionale di San Luca di Roma che lo nominò Cultore accademico.


 

Parallelamente allo svolgersi del suo brillante cursus accademico, sempre affiancato dalla moglie Maria Antonietta, Hellmut Hager ha raccolto nella sua dimora nel centro storico di Roma una impressionante quantità di opere d’arte, da Guercino fino alle avanguardie del Novecento, dal 20 maggio allogate al Palazzo Sforza Cesarini di Genzano, che da prezioso arredo di una dimora privata assurgono a bene della collettività attraverso l’atto della donazione. La collezione Hager-Sportelli si mostra così per la prima volta agli occhi degli studiosi e si situa quale importante tassello nella storia personale di uno studioso che con i suoi scritti ha segnato l’evolversi delle conoscenze sul Barocco romano.