La Calabria, da sempre terra di storia e cultura, fa parlare di sé in questi giorni per un’eccezionale scoperta avvenuta nel centro della città di Reggio Calabria. A due passi dalla stazione ferroviaria , in piazza Garibaldi, sono riemersi, infatti, i resti di una struttura identificabile con una tomba, probabilmente di epoca romana.
Durante degli scavi, allo scopo di realizzare un parcheggio con una capienza di circa 200 posti in pieno centro cittadino, gli operai addetti si sono trovati di fronte ad un vero e proprio tesoro, celato per secoli nelle profondità dell’antica città.
A riaffiorare per prima è stata quella che in molti hanno definito “una semplice strada”, ovviamente antichissima, ma logicamente un particolare ritenuto di poco conto e che non ha destato da subito sospetti. Proseguendo con gli scavi sono emerse, però, a poco a poco, porzioni di muro ed
una struttura simile a una tomba, fino a che gli operai hanno dovuto fare i conti con quello che si configura senza alcun dubbio come un vero e proprio corredo funebre, fatto di anfore e antiche monete.

Gli storici e gli archeologi si sono da subito interessati alla struttura emersa, esprimendo i

pareri e le datazioni più varie: si è passati dall’idea che si trattasse di un opificio bizantino, ad una datazione più vicina al Medio evo per arrivare infine a quella che sembra l’ipotesi più accreditata, ovvero che si tratti di una tomba di epoca romana, come dimostrerebbe il fatto che vi è anche un basamento in pietra.
Come evidenziato, tra l’altro dal Professor Daniele Castrizio dell’Università di Messina, nell’area in cui oggi sorge l’attuale Reggio Calabria, vivevano un tempo discendenti della
gens Iulia, elemento che potrebbe avallare l’ipotesi secondo la quale la struttura recuperata sia in realtà niente meno che una tomba; una sepoltura “grande e lussuosa” e dunque di alto rango, magari appartenente ad un nobile e databile intorno al I secolo d.C.; situata all’interno di quella che sarebbe in sostanza una necropoli romana.
La Soprintendenza, dal canto suo, mostra estrema cautela nei confronti di una precisa datazione dei reperti, suggerendo di attendere che vengano recuperati ulteriori elementi atti a fornire qualche certezza in più relativamente all’identificazione dello scavo. Tuttavia, si è senza dubbio consci del fatto che la scoperta potrebbe rivelarsi talmente considerevole da dover riscrivere parte della storia di questa città.
In tal senso si è espresso, infatti, anche il giovane
sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il quale dopo aver visionato lo scavo ha affermato:

“Siamo seduti su un tesoro!”
Ciò che sorprende di più è il fatto che secondo le valutazioni, effettuate precedentemente allo scavo, in quella zona non avrebbe dovuto esserci nulla in quanto la piazza è situata nella parte che sorgeva al di fuori delle antiche mura cittadine. Tuttavia, i resti emersi parlano chiaro e inducono gli organi preposti ad effettuare ulteriori accertamenti al fine di stabilire bene l’entità di questa scoperta e soprattutto la possibilità che vi siano nei paraggi altri tesori da scoprire!
Ci auguriamo, dunque, di avere presto ulteriori notizie in merito a questa scoperta, sperando che la Calabria, terra troppo spesso dimenticata per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche a causa dei dilaganti pregiudizi di cui è vittima quotidianamente, possa ritrovare la forza e la possibilità di tutelare e promuovere il proprio ingente patrimonio artistico, ricordando a tutti che è proprio da qui che si sono generate le basi della civiltà del nostro Paese..