Grande fermento alla
Cattedrale di Siena dove sono iniziati i lavori di restauro di una delle più importanti opere scultoree duecentesche, ovvero il pulpito di
Nicola Pisano.
L’intervento a cura dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze è diretto dal comitato scientifico composto da Max Seidel, direttore del
Kunsthistorisches Institut di Firenze,
Roberto Bartalini, docente presso il
Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena, Alessandro Bagnoli, funzionario della
Soprintendenza delle Belle Arti di Siena, Grosseto e Arezzo, e dalla dottoressa
Maria Cristina Improta, direttore del settore restauro materiali lapidei dell'
Opificio delle Pietre Dure.
Come in altri restauri, anche qui
il cantiere sarà aperto al pubblico che potrà così seguire dal vivo gli interventi che i restauratori andranno a condurre su tale opera. Sostanzialmente si tratterà di lavori di riequilibratura delle patine e saranno effettuati altresì delle indagini diagnostiche volte a rintracciare informazioni utili relativamente alla genesi dell’opera e ai materiali adoperati, fino ad arrivare alla ricostruzione 3D del monumento.
Altrettanti lavori di restauro saranno però avviati dall
’Opera della Metropolitana e affidati al personale interno alle dipendenze della
Fabbriceria, sotto la direzione del prof.
Alessandro Bagnoli, mentre il supporto scientifico per gli interventi sul materiale lapideo sarà assicurato dal prof.
Marco Giamello, responsabile scientifico dell’Unità di Ricerca “
Conservazione dei beni culturali” dell
’Università di Siena.
Alcuni lavori già cominciati quattro giorni fa stanno interessando alcune parti di minore importanza ma comunque necessarie come i portoni in legno della
Cripta nonché gli stalli lignei della
Libreria Piccolomini, mentre altri interventi avranno inizio lunedì prossimo e riguarderanno i monumenti funebri dei pap
i Enea Silvio Piccolomini e del nipote
Francesco Todeschini Piccolomini.
Non mancheranno poi lavori anche sulla pavimentazione del sagrato del
Duomo, che subisce quotidianamente gli effetti derivanti dal continuo calpestio da parte dei visitatori e dagli agenti atmosferici.
Un gran fervore di rinnovamento che riporterà all’antico splendore la
Cattedrale e che soprattutto nel caso del pulpito di Nicola Pisano ci auguriamo possa portare a nuove ed importanti scoperte che speriamo di potervi raccontare molto presto!
Francesca Callipari
9 / 9 / 2016