La mostra del
Mart,
a cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis, dichiarava l'arduo obiettivo di ripensare originalmente la personalità artistica di Antonello, muovendo peraltro da premesse metodologiche decisamente tradizionali: l'analisi degli intrecci storico-artistici che ne contrassegnano la parabola creativa, delle problematiche cronologiche e dei nodi filologici ancora aperti. Un traguardo forse impossibile, stante la mole impressionante degli studi sull'artista, sull'epoca e su queste tematiche; e ancor più assumendo, come in questo caso,
presupposti critici strettamente longhiani (basati
in primis sulla pervasiva influenza di Piero della Francesca sulla pittura italiana di impianto
stricto o
lato sensu prospettica di secondo Quattrocento), invero tutt'altro che modestamente influenti o frequentati nella letteratura specialistica, per quanto oggetto di revisione nella grande monografica romana del 2006.
Meglio sarebbe stato, allora, un pizzico di ardimento progettuale in più, affidando l'impresa a uno studioso in grado di
porre su Antonello uno sguardo completamente originale e disimplicato rispetto a tale pur gloriosa tradizione: rivolgendosi, ad esempio, allo stesso J
ean-Luc Nancy che ha curato la rassegna (pseudo) complementare del Mart dedicata alla ritrattistica contemporanea ("
L'altro ritratto", su cui vedi
https://news-art.it/news/l-altro-ritratto---l-altro-si-ritira-nell-abisso-del-suo-ri.htm), o a storici dell'arte non italiani e caratterizzati da un approccio interpretativo non tradizionale (tanto per fare qualche nome,
Hans Belting,
David Freedberg o
Georges Didi-Huberman).
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Il percorso espositivo, in ogni modo, copre efficacemente
l'intera parabola creativa di Antonello, dalla formazione, avvenuta nella
Napoli di Alfonso d'Aragona tra esperienze provenzali-borgognone e fiamminghe, fino agli
esiti veneziani e post-veneziani. La mostra riesamina anche il dibattito relativo al
rapporto di Antonello con la Milano sforzesca, quasi in parallelo con le ricerche spaziali condotte dal
giovane Bramante, come indicano in mostra il
Cristo alla colonna e il disegno
Gruppo di donne su una piazza, con alti casamenti, entrambi provenienti dal
Louvre.
A conferire ulteriore interesse alla rassegna del Mart, la presenza di alcune opere che non erano state concesse in prestito alla
grande retrospettiva del 2006 presso le Scuderie del Quirinale a Roma, come il
Ritratto d'uomo del Philadelphia Museum of Art, il
Salvator Mundi della National Gallery di Londra (fig. 2), la cosiddetta
Madonna Benson della National Gallery di Washington (fig. 1).
In una logica estensione rispetto alla sua stretta natura monografica, la mostra si propone anche di restituire il più ampio ed eccezionalmente articolato contesto geografico-culturale al cui crocevia si pone l'arte di
Antonello, attraverso una trama adeguata di riferimenti figurativi che coinvolgono altri protagonisti della scena artistica europea contemporanea, da
Jan Van Eyck (fig. 3) al napoletano
Colantonio, fino a maestri meno celebrati come
Antonio da Fabriano e il sin qui
Maestro di San Giovanni da Capestrano, ora identificato con
Giovanni di Bartolomeo dall'Aquila, artista attivo a Napoli dal 1449.
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Resta da ribadire, infine, come l'evento riservato ad Antonello, di alto profilo culturale e di sicura soddisfazione per il visitatore, risulti altresì decisamente decentrato rispetto all'area di interessi, per quanto intesa estensivamente, di un museo dedicato all'arte moderna e contemporanea (per le riserve espresse a tale proposito dallo scrivente, vedi su News-art,
https://news-art.it/news/antonello-da-messina-in-vacanza-sulle-dolomiti), sebbene esso vada inquadrato in (labile) connessione con la mostra
L'altro ritratto, a cura di
Jean-Luc Nancy, svoltasi in perfetta sincronia di tempi presso lo stesso museo e concentrata su una ricognizione del genere nell'arte dell'ultimo mezzo secolo.
Luca Bortolotti, 10/01/2014
Antonello da Messina
a cura di Ferdinando Bologna e Federico De Melis
5 ottobre 2013 - 12 gennaio 2014
Mart, Corso Bettini, 43, 38068 Rovereto (TN)
Orari: Martedì - Domenica 10.00 - 18.00; Venerdì 10.00 - 21.00
Lunedì chiuso
Info: numero verde 800.397760
info@mart.trento.it
http://www.mart.tn.it