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Per l’estate 2014 il PAC di Milano presenta “Il delitto quasi perfetto”, ampia mostra collettiva nata con l’obiettivo di legare tra loro arte ed estetica del crimine che ha già avuto una prima tappa al Witte de With Center for Contemporary Art di Rotterdam.
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Il primo a teorizzare esplicitamente la sottile connessione fra questi due ambiti fu Thomas De Quincey in un suo saggio del 1827, “
On Murder Considered As One Of The Fine Arts”. Grazie alla fotografia, il Novecento ha visto crescere esponenzialmente l’importanza dell’immagine nello sviluppo della criminologia e del genere del giallo, che ha poi trovato nel cinema il
medium perfetto per catturare narrativamente il fascino ambiguo della violenza e convertirlo in immagini capaci di esercitare un’attrattiva profonda nel riguardante.
La mostra milanese, facendo ricorso a tutte le arti visive, coinvolge ciascuno degli spazi fisici e virtuali del PAC, trasformandone le sale in una sorta di trasfigurata scena del crimine. La rassegna mette a confronto progetti realizzati negli ultimi decenni, sino a lavori recentissimi, inseriti in un allestimento pensato per guidare il visitatore attraverso un percorso tematico organizzato per capitoli.
Alcune delle opera esposte riflettono la capacità di osservazione e interpretazione del detective, altre indagano i processi psicologici di identificazione con il colpevole, altre ancora il ruolo dell’artista come soggetto irregolare posto ai margini della società. Ricorrono anche i temi dell’autenticità e dell’inganno, mentre molti lavori intendono mettere in discussione il ruolo della legge nonché i concetti di ordine e trasgressione. Alcuni artisti scelgono di dare una rappresentare macabra e/o sublime al crimine, mentre altri, infine, fanno riferimento a eventi realmente accaduti.
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Questo l’elenco degli artisti presenti in mostra con loro lavori:
Saâdane Afif, Kader Attia, Dan Attoe, Dirk Bell, Bik Van der Pol, Jean-Luc Blanc, Tommaso Bonaventura, Monica Bonvicini, Ulla von Brandenburg, Asli Çavusoglu, Maurizio Cattelan, François Curlet, Brice Dellsperger, Jason Dodge, Claire Fontaine, Gardar Eide Einarsson, Matias Faldbakken, Keith Farquhar, Dora Garcia, Douglas Gordon, Eva Grubinger, Richard Hawkins, Karl Holmqvist, Pierre Huyghe, Alessandro Imbriaco, Onkar Kular, Gabriel Lester, Erik van Lieshout, Jonas Lund, Jill Magid, Teresa Margolles, Fabian Marti, Dawn Mellor, Mario Milizia, Raymond Pettibon, Emilie Pitoiset, Julien Prévieux, Lili Reynaud-Dewar, Aïda Ruilova, Allen Ruppersberg, Markus Schinwald, Fabio Severo, Jim Shaw, Noam Toran, Luca Vitone, Herwig Weiser.
Oltre a opere già presenti al Witte de With di Rotterdam, la mostra al PAC si arricchisce dei contributi di artisti italiani:
Maurizio Cattelan ha realizzato un
bouquet di fazzoletti di stoffa al fine di asciugare idealmente le lacrime per le vittime dell’attentato che il 27 luglio 1993 distrusse il PAC, provocando la morte di quattro persone. Un’installazione di grande formato di
Luca Vitone ricorda, come un epitaffio, i 959 membri della loggia P2.
Mario Milizia riproduce minuziosamente i dettagli di immagini di cronaca giudiziaria riferite a ritrovamenti e vendite illegali di reperti archeologici, mentre il progetto
Corpi di Reato, realizzato da
Tommaso Bonaventura,
Alessandro Imbriaco e
Fabio Severo, compone un'archeologia visiva dei fenomeni mafiosi nell'Italia contemporanea.
Gabriel Lester in collaborazione con
Jonas Lund firma un intervento virale sul sito web del PAC; l’artista austriaca
Eva Grubinger issa una bandiera e posiziona una targa d’ottone sulla facciata esterna del Padiglione, trasformandolo nell’ambasciata di un utopico regno governato dal malvagio signore del Male Dr. Mabuse. All'ingresso, un murales dipinto dall’artista francese
JeanLuc Blanc richiama la copertina di una rivista pulp. Una citazione dall’opera di
Karl Holmqvist, “
Why is desire always linked to crime?”, accompagna il visitatore durante il percorso, mentre
Monica Bonvicini investiga le relazioni tra spazio, potere e genere, presentando una macchina della tortura e del desiderio, costituita da sei imbragature di lattice nero sospese con catene ad un anello d’acciaio che ruota lentamente.
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Asli Çavusoglu imita il genere del crimine televisivo nel suo
Murder in Three Acts, mentre
Fabian Marti lascia impronte delle sue mani nello spazio espositivo. Ancora
Gabriel Lester crea un
loop cinematografico di scene del crimine, proiettando il tutto con un gioco di ombre sul muro circostante e sul visitatore.
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Il cinema ritorna anche nei dipinti di
Dan Attoe, Richard Hawkins e Dawn Mellor, e nei film di
Brice Dellsperger e Aïda Ruilova. L’artista francese
Lili Reynaud Dewar elabora invece un’installazione che fa riferimento alla vita e al lavoro di Jean Genet come scrittore, attivista e ladro, mentre l’artista spagnola
Dora Garcia invita il pubblico a rubare un libro. L’americano
Jim Shaw ritrae ironicamente uomini d’affari come zombie, mentre
Saâdane Afif trasforma il Centre Pompidou in una bara, con l’intento di revocare in dubbio l'effettiva vitalità delle istituzioni museali.
A margine della mostra ricordiamo Giovedì 17 luglio, dalle ore 21.00, una proiezione speciale organizzata in collaborazione con il Milano Film Festival che riproporrà alcuni corti di tema affine, selezionati all'interno della storia del Festival. Sabato 6 settembre, per la chiusura della mostra, si svolgerà un evento creato dal Festival MITO per il PAC: dalle 22.00 visita guidata e a seguire la
Scary night dei Claudio Simonetti’s Goblin, che firmò le colonne sonore per maestri del cinema horror come Dario Argento e George Romero.
Segnaliamo, infine, che continuano al PAC le visite guidate gratuite ogni domenica alle ore 17.30 e ogni giovedì alle 19.00, con la novità del biglietto ridotto al 50% (4 euro anziché 8) tutti il giovedì dalle 19.00.
13/07/2014
IL DELITTO QUASI PERFETTO
a cura di Cristina Ricupero
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano
11 luglio - 7 settembre 2014
Una mostra Comune di Milano – Cultura, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Civita
Ideata con: Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 09.30 – 19.30
giovedì 09.30 – 22.30
Info mostra:
T +39 0288446359
www.pacmilano.it
DIDASCALIE IMMAGINI:
1. Saâdane Afif, Anthologie de lâhumour noir (MMK Zollamt), 2010-2012
Installazione tecnica mista, bara ganese, workshop Kudjoe Affutu, Accra, serigrafia, aluminio
Photo: Aad Hoogendoorn - Vista dell’installazione al Witte de With Center for Contemporary Art, 2014
Courtesy dell’artista e Michel Rein Paris/Bruxelles
2. Dan Attoe, Cedars on the Back Road, 2013
Olio su tela su MDF - Courtesy dell’artista e Peres Projects, Berlino
3. François Curlet, T.V. Set, 2010
Courtesy of Air de Paris, Paris - Photo: Marc Domage
4. Richard Hawkins, Disembodied Zombie George White, 1997
Stampa inkjet su carta. Photo: Fredrik Nilsen - Courtesy collezione privata
5. Claire Fontaine, Change, 2006
12 venticinque centesimi, acciaio lame di box-taglio, saldatura e rivetti
Courtesy dell’artista e Galerie NEU, Berlino - a project by sponsor PAC supported by
6. Jim Shaw, Zombie Painting #3, 2007
Olio su pannello - Courtesy dell’artista e Praz-Dellavade, Parigi