Giovanni Cardone Novembre 2022
Fino al 27 Novembre 2022 si potrà ammirare presso Real Casina Vanvitelliana al Fusaro di Bacoli – Napoli la mostra dedicata a Vincenzo Aulitto a cura di Antonio Ciraci ed Enrico Aulitto. La retrospettiva gode del patrocinio morale del Comune di Bacoli. Nel guardare le mostra di Vincenzo Aulitto mi sono posto una domanda  se l’artista dava continuità apertura indefinita, sequenzialità o diramazioni incontrollate, quale era la via che ha intrapreso ?  Aulitto ha sempre inviato le sue risposte. Radicale ‘cambiamento’, ricostruzione dell’universo, riformulazione percettiva, oltre lo sguardo di desuete certezze alla ricerca di inedite testimonianze. Aulitto ha sempre cercato la verità, l’ideale ‘prospettiva materica’, la forma indispensabile dalla doppia valenza terrena e astrale. Oppure era alla ricerca di un modulo innovativo di ‘sperimentazione e sintesi’ che ha fatto della sua identità interiore. Tracce di luce guidano la creatività, lo hanno condotto verso quel ‘Locus amoenus’ della materia dove le tonalità respirano vibratili e trasfigurate sensazioni. Le suggestioni si dilatano in ricercate atmosfere, divenendo flebili respiri, tensioni verso l’immanenza, nella scintillante immediatezza della ‘pura sperimentazione’. Il colore si libera dalla forma, sublima verso realtà concrete donando allo spazio nuove e articolate visioni. Uno spazio di luce si dirama oltre i limiti conosciuti della forma trasformando ogni esperienza onirica e materica in una catalogazione cosmica dell’animo. Strutturazioni coeve e sequenziali assemblano razionalmente ideogrammi, istanti luminosi, inediti linguaggi, intercalando piani, setti cromatici, frammenti tonali. Nell’opera di Aulitto affiorano innumerevoli ‘realtà parallele’ oltre le convenzioni del visibile e dell’agire, generando corrispondenze e analogie tra ‘creazione e genesi’. Sentimenti dell’animo si fanno luce e approdano verso arcani arcipelaghi prospettici attraverso flebili e illusorie sinuosità narrative. Si assiste, ad uno scontro epocale tra ‘linearità del tratto’ e ‘dinamicità fluttuante’ della composizione, ora rotante, ora integrata tra dogmatiche sovrapposizioni orizzontali e verticali. Il ‘purismo materico’ che si sovrappone ed è sostituito da spezzati ingranaggi di macchine sensoriali di una realtà sintetica, fluiscono nell’aria creando vortici dinamici di entità oniriche e vertigini ideali. La dimensione plastica della materia si dirama nello spazio alternando realtà trascendenti a lampi di luce abbagliante e infinita. L’essenziale incontra l’effimero, alla ricerca ‘dell’inedita forma’, esiziale paradigma di un’ancestrale solitudine, muta testimone di continue sperimentazioni, sinuosità tattili, simmetrie sussultorie. Perfezione ed essenzialità, germinali sequenze, sottesi intrecci, fluttuano liberi nelle lontane ‘rimembranze segniche’ per divenire essenze di transiti e rivelazioni di idee organico primigenie. Segmenti iridescenti si sovrappongono, ordinati nello spazio, rimodellando atmosfere, entità fenomeniche di sapienti sussurri, variabili astrali di cristalline scansioni luminose, meditate modulazioni. Colore e Luce vibrano sensibilissimi sul substrato generando un armonico e affascinante equilibrio, quieto limite di arcane aspirazioni sensoriali, mitici destini, tensioni sacrali. Dopo l’approdo, ecco l’abbandono, ovvero il desiderio di nuovi orizzonti articolati da ‘linee spezzate’ e filiformi che si incuneano in mirabili frammentazioni ideative, sintomo di smarrimento esistenziale e deciso allontanamento da una realtà ormai aliena. Come lame percettive, simboliche linearità complesse s’insinuano sul substrato trasfigurando le essenziali ‘casualità tonali’ delle composizioni in analitiche volontà rappresentative.
Vibratili strutture appaiono come affascinanti tensioni di cristallina innocenza espressiva sospese tra una fenomenologia evocativa e una sintetica esperienza visiva. Oltre il rapporto spazio- tempo che Aulitto ha sempre meditato, sull’irrevocabilità del frammento, sulle tracce armoniche delle ‘forme materiche’ che reggono l’universo alla ricerca delle primordiali temporalità oggettive. Il frammento, lontano dal suo contesto naturalistico, estende la sua presenza tra sovrapposizioni e integrazioni di materia pittorica generando un affascinante intreccio ritmico. Per il ‘rivoluzionario’ Aulitto il suo tempo è come ibernato, purificato, trasfigurato da un’inedita linfa vitale. Il ritmo del continuo mutare del tempo genera cangianti armonie delle tonalità ma decreta un nuova visione, e ha creato nell’opera di Vincenzo Aulitto un modulo tra sperimentazione e innovazione del pensiero . Mentre Maurizio Vitiello in un recente articolo, da cui si trae il presente stralcio: “ I suoi lavori si ricordano per l’ampiezza di empatia con la terra e il mare. Il rispetto per la madre-terra e degli elementi lo ha sempre contraddistinto. Ogni sua esposizione era pensata, calcolata,studiata, valutata con profonda intelligenza operativa e capacità d’allestimento, molto singolare e peculiare. I risultati erano premianti. Abbiamo conversato sempre a lungo, scambiandoci idee e progetti; ci mancheranno le sue intuizioni, le sue vivide invenzioni, la sua passione flegrea, la sua fresca e capace creatività di respiro internazionale.” “La personale,si presenta come un “inno” all’unità di tutti i concetti primari della vita che ci circonda, con l’obiettivo di ricordare il suo impegno e la sua capacità di “sognare” dove tutto diventa possibile per poter trasportare il visitatore verso la realtà. Una visione del quotidiano traslata come una finestra sul mondo, dove le opere diventano veicolo emozionale con valore simbolico, che inducono una sensibilità percettiva. Attraverso 28 lavori realizzati con tecniche miste, tutti fotografati da Fabio Donato nel catalogo, con i colori e materiali della natura, c’è la vita che si contempla non solo con la mente e la ricerca dell’artista puteolano, ma con la scienza, con la biologia e con tutti gli elementi della storia uomo/natura. «Le piante – scriveva l’artista – germogliano nel mio corpo e il respiro di tutte le cose alita come un flauto nelle mie opere». Comunque, non c’è una separazione netta tra gli argomenti. Elementi e temi vengono affrontati in un continuo dialogo onirico e fantasioso. Semi, radici, foglie, piante dei Campi Flegrei, sabbia vulcanica, ossidiana, germogli di iris, petali di fiori, tufo, rosso di Pozzuoli rappresentano la nascita, lo sviluppo della natura, umana e vegetale. Sono tutte “Germinazioni”, nome che Aulitto ha voluto dare alla mostra annunciando la scelta nella Giornata del Contemporaneo del 2020. Aulitto con lucida consapevolezza guarda il mondo con il proprio specchio parlando della vita”.
Brevi cenni sull’Artista Vincenzo Aulitto
Nel 1978 Aulitto conclude il corso di studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli e inizia a interessarsi ai problemi sociali del suo territorio, riprendendo nelle opere la memoria storica del popolo di Pozzuoli. A 30 anni raccoglie oggetti e legni erosi dal mare e li “rivitalizza” in opere singolari e uniche. Dal 1990 in poi concretizza opere mobili, macchine d’artista, sculture luminose e indaga sull’indubbio legame tra suono, ritmo e gesto pittorico, che regola in diverse performances. Nel 2000 si riporta sul lavoro della figura umana trattando materie e declina paesaggi, collegandosi alla natura stessa dei meravigliosi Campi Flegrei. Ha esposto in molte città italiane e straniere, tra cui Napoli, Roma, Firenze, Torino, Bologna, Praga, Francoforte, Barcellona, Monaco con personali, in rassegne e in collettive. L’Artista, purtroppo, ci lascia, improvvisamente e prematuramente, nell’aprile del 2021.
La presente mostra alla Casina Vanvitelliana, vede esposte,in prevalenza, le opere già presenti in Germinazioni - mostra tenuta nel giugno del 2022 al Castel Nuovo-Maschio Angioino, di Napoli, curata da Simona Zamparelli e Olga Scotto di Vettimo. A queste opere se ne aggiungono altre, tra le più significative  della sua prolifica ed intensa produzione artistica.
Real Casina Vanvitelliana al Fusaro di Bacoli – Napoli
Vincenzo Aulitto
dal 3 Novembre 2022 al 27 Novembre 2022
 Venerdì e Sabato dalle ore 17:00 alle ore 20:30
 Domenica dalle ore 10:00  alle ore 13:00 e dalle ore 17:00 alle ore 20:30