La Galleria Etra Studio Marcello Tommasi,
in via della Pergola, si è caratterizzata da tempo come una sorta di laboratorio d'arte latu sensu, vero punto di riferimento nella promozione di eventi culturali sempre di alto valore qualitativo.
E' il caso di questa personale "Le Ali di San Giorgio" dedicata all'artista siciliano Girolamo Ciulla (Caltanissetta, 1952) ancora poco noto al grande pubblico ma già protagonista di importanti eventi espositivi, in Italia e all'estero.
La galleria è diretta da Francesca Sacchi Tommasi, erede ed animatrice della prestigiosa location dove cinque secoli fa Benvenuto Cellini plasmò il capolavoro del Perseo, oggi alla Loggia dei Lanzi.

A lei abbiamo rivolto alcune domande:

-La prima cosa che vorremmo sapere è il perché della scelta di questo autore per l'esposizione;  è una questione di lancio (o di rilancio) per quale particolare motivo ? (oltre naturalmente al fatto di credere alla qualità dei suoi lavori); insomma è più un azzardo o una scommessa?
 
Istinto. Ciulla è un grande maestro, ed Expo è stata la situazione ideale per approfondire la nostra conoscenza da un punto di vista professionale. Ho seguito la direzione artistica della mostra “I tesori d'Italia” di arte contemporanea con la cura di Vittorio Sgarbi. Da lì, ho cominciato a tornare sempre più spesso a Pietrasanta (terra della mia famiglia),ed è lì che Ciulla, siciliano, ha trovato il suo luogo ideale.
Ci siamo conosciuti e scambiati molte idee e visoni dell'arte trovandoci in completa armonia. I suoi miti, erano anche i miei, e così fu lui a propormi che se mai avessimo fatto una mostra insieme, il tema doveva essere il San Giorgio e il drago. (sognato, disegnato e poi scolpito in una visione del tutto ciullesca).
La questione del rilancio riguarda solo il mio studio. E' stato assolutamente perfetto ripartire con una mostra ricca di tale magia e supportata e sopportata dal mio gruppo di lavoro, molto stimolante.
 
-Non è peraltro la prima volta che queste esposizioni pongono all'attenzione dei visitatori personalità artistiche poco frequentate dalla critica (per non dire dalla massa del pubblico): si tratta di una scelta piuttosto inusuale, come la spieghi ?
 
E' semplice, seguo esclusivamente il mio cuore. Nella nicchia si trovano i più inesauribili tesori. Alcuni dei miei più affezionati collezionisti, sono i miei più cari amici. Mi piace creare fiducia nei miei artisti e nelle persone che seguono le mie scelte artistiche e di mercato. Vengo sempre ripagata da grandi gioie.
 
-La tua galleria eredita una grande tradizione : come hai pensato di conservarla e nello stesso tempo come credi -- se lo credi- debba rinnovarsi in termini di scelte artistiche
 
Questo studio, si può conservare e rinnovare solo se rispettato della sua storia e conosciuto il più possibile.
Quando dico che il giardino del mio studio, il cosiddetto orto come veniva descritto dal Cellini, è stato iil luogo dove ha fuso il suo Perseo più di cinque secoli fa, nelle persone ha un grande impatto e crea di conseguenza grande curiosità e rende ancora più affascinante già un luogo molto bello.
Sono privilegiata, vivo il mio lavoro con grande dedizione, mi piace passare da organizzare una mostra d'arte, a un concerto di musica classica o una serata legata alla moda. Sono fiera delle mie origini e di aver avuto l'occasione straordinaria di seguire la mia vocazione. Pittura, scultura, musica, letteratura sono arti. E qui tutto questo si sposa perfettamente.
 
-Quali saranno i prossimi appuntamenti ? Prevedi di inserire nel bordero' anche esponenti più affermati -se si può dire- e comunque fautori di altre esperienze artistiche (informale , astratto , pop) rispetto a quelle 'tradizionali' ?
- Puoi anticipare dei nomi?

Sarà tutta una sorpresa. Punto in primis su artisti giovani, piuttosto che i soliti grandi nomi corteggiati e ambiti da tutti. Se devo trovarmi a vendere un Castellani per un mio collezionista, posso farlo, ma non è stata una scelta mia, mi ci sono semplicemente trovata. Il business lo fai su tutto, il gusto lo crei, è del tutto personale.
 
-Infine ci piacerebbe sapere in che rapporti è una galleria d'arte come la tua (ma il discorso vale in genere) con le istituzioni di una città notoriamente molto segnata dalla cultura: ci sono aiuti, sostegni o piuttosto incomprensioni ed ostacoli? E su questo terreno tu personalmente cosa auspicheresti ?
 
La mia causa è stata sposata subito dal Comune di Firenze. Sono riconoscente al Comune e al Sindaco di questa città. Dario Nardella, nato musicista, è un uomo sensibile e attento al mondo della cultura , da molto spazio ai giovani e Firenze negli ultimi anni è cambiata molto. Il mio auspicio? Continuare così. 
                                                                                      Francesca SACCHI TOMMASI  30 / 10 / 2016