
La
Biennale di Venezia e la
Quadriennale di Roma appartengono entrambe alla classe delle
esposizioni collettive a cadenza periodica. Condividono, dunque, quella
funzione di documentazione del panorama artistico contemporaneo che è propria di queste mostre, nonché la responsabilità curatoriale di
individuare processi, categorie critiche e tematiche, personalità capaci di rappresentare e interpretare adeguatamente i più significativi svolgimenti della produzione artistica in corso, in rapida e costante trasformazione.
L’incontro di Villa Carpegna si propone di leggere e valutare come la Biennale abbia risposto a tali compiti istituzionali, utilizzando la formula ormai consolidata della doppia esposizione, che affianca alla mostra dei padiglioni nazionali una mostra affidata a un singolo curatore (quest’anno, com’è noto, firmata da
Massimiliano Gioni e intitolata
Il Palazzo Encicopedico).
Sara così affrontato il tema relativo alla
natura di queste manifestazioni, che oscilla tra la funzione originaria di sismografi impegnati a
registrare e dar conto dello "stato dell’arte", e un ruolo più “museale”, caratterizzato da un marcato
sforzo di storicizzazione dell’offerta espositiva.
Altre questioni al centro del dibattito riguardano
l’allestimento e la "confezione" delle mostre, e il significato da riconoscere al
crescente numero delle partecipazioni nazionali: un tendenza che risponde alla necessità di un
riposizionamento all’interno delle nuove geografie artistiche (per dirla con
Roberto Pinto) di paesi in precedenza marginalizzati.
Infine, si parlerà del “
fattore Italia”: dagli artisti italiani nella mostra del curatore Massimiliano Gioni, alla scelta di
curatori italiani per padiglioni di altri paesi (Olanda, Islanda, Galles), fino al
Padiglione Italia, con la presenza fra i relatori del suo curatore,
Bartolomeo Pietromarchi.
(09/07/2013)
La Quadriennale di Roma
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