Dopo una prima puntata milanese a Palazzo Morando, tra il 2012 e il 2013, anche Pordenone rende ora opportunamente omaggio alla pittura di Angiolo d’Andrea (Rauscedo, Pordenone, 1880 - 1942) con una grande mostra, curata da Luciano Caramel: oltre 120 fra dipinti e disegni, che ricostruiscono la personalità e l’intera parabola creativa dell’eccellente artista friulano, che fu attore non trascurabile, sebbene particolarmente defilato, sulla scena artistica milanese dei primi decenni del Novecento.
Il temperamento schivo e la sua indifferenza alle luci della ribalta furono probabilmente tra le cause del prematuro oblio che, dopo i riconoscimenti ottenuti in vita, colpì
Angiolo D’Andrea poco dopo la morte.
Fu Elio Bracco, fondatore dell’omonima azienda farmaceutica, che poco prima della scomparsa dell’artista già gravemente malato decise di acquistare in blocco l’intero fondo di dipinti esistenti nel suo studio milanese, preservandolo dall’altrimenti inevitabile dispersione. E’ così che oggi la Fondazione Bracco si è impegnata a riportare l’attenzione sulla produzione del pittore friulano, promuovendo questa grande esposizione a lui dedicata, costituita per circa tre quarti da opere di proprietà della famiglia e della Fondazione Bracco, mentre le restanti provengono dagli eredi D’Andrea o da collezioni pubbliche e private.
Dodici nuove opere rispetto all’edizione milanese della mostra danno conto a Pordenone di ulteriori sviluppi nella conoscenza dell’artista, eccellente colorista che nei suoi lavori sviluppò una complessa ricerca stilistica, caratterizzata da una forte carica spirituale e da una marcata connotazione simbolica, sia nei dipinti di paesaggio, sia in quelli dove domina la religiosità e il sacro, e ancora nelle opere che hanno al centro il dramma della Guerra o la maternità e l’universo femminino.

La mostra ricostruisce il percorso dell’artista seguendo un criterio strettamente cronologico, a partire dalla sua collaborazione con la rivista “Arte italiana decorativa e industriale” diretta da Camillo Boito, lasciando spazio però ad approfondimenti sulle tematiche che più hanno interessato e impegnato Angiolo d’Andrea, portandolo a una pittura evocativa, sentimentale, ricca di poesia e di simbolismi.
Accanto alle commissioni per le decorazioni d’importanti architetture milanesi, numerose furono le partecipazioni dell’artista alle principali esposizioni del tempo, dall’ “Esposizione di Primavera” della Permanente del 1907, alle Esposizioni Nazionali di Brera, fino alla Biennale di Venezia del 1922 (ove presentò la grande tela Gratia plena) e alla Quadriennale di Torino.
Catalogo edito da Skira, aggiornato e integrato da nuovi testi e dalle opere inedite in mostra a Pordenone.
ANGIOLO D’ANDREA 1880 – 1942
La riscoperta di un Maestro tra Simbolismo e Novecento
10 APRILE – 21 SETTEMBRE 2014
PORDENONE - GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA “ARMANDO PIZZINATO”
Pordenone - Viale Dante 33
Martedì- Sabato ore 15,30-19,30
Domenica ore 10-13/15,30-19,30
www.fondazionebracco.com
www.artemodernapordenone.it