AugustocammeoCurata da Eugenio La Rocca, Claudio Parisi Presicce, Annalisa Lo Monaco, Cécile Giroire e Daniel Roger, la mostra dedicata ad Augusto presso le Scuderie del Quirinale di Roma mira a celebrare il bimillenario della morte del primo imperatore romano, avvenuta a Nola il 19 agosto del 14 d.C., artefice di un passaggio fondamentale nella storia della civiltà romana: quello dalla Repubblica all’Impero.


A differenza della mostra organizzata nel 1937, in pieno periodo fascista, in occasione del bimillenario della nascita di Ottaviano Augusto, dove le finalità autocelebrative del Duce erano palesi e responsabili di una visione distorta e corrotta del personaggio storico adottato come modello, l’attuale esposizione mira a rendere omaggio ed esaltare la forte personalità e la viva intelligenza politica di un uomo che riuscì a veicolare la graduale trasformazione dello stato romano avvalendosi di una straordinaria capacità comunicativa, declinata soprattutto attraverso le arti figurative, architettoniche e letterarie. Non a caso, tutte le fonti storiche coeve ad Augusto celebrano in termini trionfali la sua ascesa al potere e la famosa Pax Augustea successiva al periodo delle guerre civili.

Nipote di Giulio Cesare, che lo adotta come figlio, a diciotto anni Augusto viene proclamato suo erede e si ritrova immerso in una situazione politica estremamente complessa, segnata dalla guerra civile. Grazie alle sue notevoli capacità politiche, riesce a sconfiggere i suoi nemici e porre fine ai disordini con la battaglia di Azio del 31 a.C. Dopo aver eliminato gli elementi pericolosi e i nemici, restituisce tutti i poteri al Senato, mostrando di voler normalizzare la situazione, dopo anni di lotte intestine, e ricevendo, in cambio, la qualifica meramente onorifica di Augustus. Nonostante l’apparenza di normalità, Ottaviano ottiene nel corso degli anni e con un processo graduale ogni maggiore incarico politico, presentandosi come il detentore delle più importanti cariche legislative, esecutive e persino religiose (nel 12 a.C. viene nominato Pontefice Massimo) fino ad essere definito nel 2 a.C. Pater Patriae (“padre della patria”), padre di tutti i cittadini romani.

Scudo_votivoQuesto lento processo di trasformazione legislativa, che inaugurerà di fatto una lunghissima stagione politica in cui il potere sarà concentrato nelle mani di un singolo Imperatore, è accompagnato da ponderate scelte propagandistiche, visibili non solo in tutte le opere letterarie prodotte in quel periodo (si pensi all’Eneide di Virgilio) ma anche nelle trasformazioni architettoniche e artistiche attuate in tutta la città di Roma. Augusto si propone come il difensore della città  e soprattutto come l’artefice di quella Pax che, dopo anni e anni di guerra civile, viene paragonata alla leggendaria Età dell’Oro.
La politica edilizia di Augusto investe quasi tutta la città di Roma, sia attraverso il restauro di opere, sia attraverso il completamento di costruzioni iniziate da Cesare, sia, infine, grazie alla costruzione di monumenti come il Mausoleo e l’Ara Pacis, massima espressione della sua ideologia.

La mostra romana propone, attraverso circa 200 opere di rilevante valore artistico, un percorso che espone i mutamenti attuati da Augusto durante la sua carriera e l’evolversi del gusto artistico a cavallo tra I secolo avanti e dopo Cristo.
Due reperti visibili in mostra presentano una particolare eccezionalità: l’Augusto Pontefice Massimo, conservato al Museo Nazionale Romano, e l’Augusto di Prima Porta dei Musei Vaticani, opera artistica di straordinario valore, accostata al suo modello, il celeberrimo Doriforo del Museo Archeologico di Napoli, che condensa i canoni di armonia e perfezione formale classica. Queste due statue rappresentano chiaramente il messaggio ideologico trasmesso dall’imperatore, Padre della Patria, Pontefice Massimo e protettore della romanità, l’unico in grado di compiere l’impresa straordinaria di trasformare Roma nel più grande Impero dell’antichità.
Augusto Pontefice_Palazzo Massimo PARTAltre splendide testimonianze dell’iconografia imperiale sono il Ritratto bronzeo di Augusto originario di Meroe in Egitto, oggi conservato al British Museum, parte della statua equestre di Augusto proveniente da Atene e per la prima volta in Italia; i Rilievi Grimani, raffiguranti animali selvatici intenti ad allattare i propri cuccioli, e il gruppo frontale dei Niobidi, originale greco riallestito negli Horti Sallustiani in età augustea ed eccezionalmente ricomposto in mostra, che chiariscono al meglio il diffuso desiderio, in epoca augustea, di un ritorno ai canoni e agli ideali della classicità greca. A queste testimonianze si sommano gli argenti del Tesoro di Boscoreale, prestati dal museo del Louvre, caratterizzati da una mirabile perizia nell’arte decorativa.

Grande il valore artistico e l’eccezionalità delle opere esposte, indiscutibile il valore scientifico della mostra, il cui obiettivo commemorativo non sfocia mai nella pura celebrazione. Meno soddisfacente, invece, il percorso espositivo sotto il profilo didattico e divulgativo, che dovrebbe costituire una delle finalità essenziali di una mostra di tale portata.
Cristina Rendina, 10/01/2013

Augusto. La visione di una nuova era

Scuderie del Quirinale, Roma
18 ottobre 2013 – 9 febbraio 2014
progetto di Eugenio La Rocca
a cura di Eugenio La Rocca, Claudio Parisi Presicce, Annalisa Lo Monaco, Cécile Giroire e Daniel Roger

Biglietti
Intero € 12,00 / Ridotto € 9,50
Orario: domenica – giovedì, dalle 10 alle 20 / venerdì e sabato, dalle 10 alle 22.30
http://www.scuderiequirinale.it


Didascalie immagini:
1.
Statua togata di Augusto con ritratto del tipo Prima Porta, e con il capo velato (particolare).  Roma, Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme
2. Cammeo con ritratto di Augusto detto "Cammeo Blacas", Londra, The British Museum Già collezioni Strozzi e Blacas
3. Clipeus Virtutis, Scudo Votivo di Augusto, marmo bianco, 26 a.C. Arles, Musée départemental Arles antique