Dopo
Vasari (che, nonostante la franca antipatia, gli riserva nelle
Vite uno dei profili biografici più lunghi) e
Francesco Bocchi (
Le Bellezze della città di Firenze, Firenze 1591), l’ammirazione per l’artista non conobbe flessioni nei due secoli successivi, raggiungendo anzi il suo apice durante l’età del Neoclassicismo. Fu a partire da
Jacob Burckhardt che l’Ottocento revocò in dubbio tale altissima considerazione, che conobbe ulteriori rovesci di fortuna nel secolo scorso, come si registra nei giudizi francamente limitativi espressi da studiosi del calibro e dell’influenza di
Bernard Berenson e John Pope-Hennessy.

E’ altresì innegabile, sia dal punto di vista storico, sia sotto il profilo generale della qualità, che nella scultura fiorentina del Cinquecento - a parte il fuoriclasse Michelangelo, peraltro ben presto attivo soprattutto a Roma -
Baccio Bandinelli si imponga come la figura di maggior rilievo, assieme a
Jacopo Sansovino e Benvenuto Cellini. Suoi committenti principali furono del resto
Leone X e Clemente VII, i due grandi papi di casa Medici, e
il Duca Cosimo I: il che significa che Bandinelli, in un contesto che vedeva all’opera artisti di eccelso livello tecnico, fu in grado di assicurarsi alcune fra le imprese più significative della prima metà del secolo.
La mostra del Bargello si presenta di altissimo interesse, allineando gran parte delle sue opere di scultura che per misure e stato di conservazione siano temporaneamente trasferibili, i disegni e le incisioni di sua invenzione, bronzetti, medaglie e un raro modello in cera.

Accanto a celebri lavori come il
Bacco di Palazzo Pitti, la serie di opere conservata allo stesso Bargello o i rilievi marmorei del coro del Duomo, saranno esposti i
Busti di Cosimo I e il
Mercurio giovanile del Louvre. Presenti, inoltre, la
Leda e il cigno, unico dipinto del Bandinelli di sicura autografia, nonché il
Ritratto di Baccio Bandinelli, opera dell'ambito di Andrea del Sarto che raffigura lo scultore in giovane età, conservato presso l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Esposti, infine, i rilievi in marmo, stucco e bronzo, a lui riferibili con certezza o direttamente derivati da suoi originali, a confronto con studi grafici preparatori.
I grandi monumenti pubblici, necessariamente assenti, saranno illustrati e commentati in un’apposita sezione del catalogo, e documentati in mostra attraverso un video.
Lu.Bo., 16/03/2014
BACCIO BANDINELLI SCULTORE E MAESTRO (1493-1560)
Museo Nazionale del Bargello, Firenze
9 aprile - 13 luglio 2014
Mostra a cura di Detlef Heikamp e Beatrice Paolozzi Strozzi
con la collaborazione di Ilaria Ciseri
Catalogo Giunti Editore
DIDASCALIE IMMAGINI:
1. Baccio Bandinelli, L'ebbrezza di Noè (particolare),
marmo, Firenze, Museo Nazionale del Bargello
2. Baccio Bandinelli, Ritratto di Cosimo de’ Medici,
Bronzo. Firenze, Galleria Palatina
3. Baccio Bandinelli, Ercole seduto sulla pelle del leone Nemeo,
Matita rossa, Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi
4. Baccio Bandinelli, Profeta,
marmo, Firenze, Museo dell’Opera del Duomo