Durante il Rinascimento il paesaggio è addirittura coprotagonista dell'evento rappresentato, assumendo valore pittorico e simbolico autonomo.
Le storie raffigurate vivono in
spazi APERTI .Importante diventa il rapporto con il territorio al contorno e la sua riconoscibilità. Suggestioni estetiche esterne e estranee alla scena centrale partecipano alla composizione.
Nel Trecento il fondo dorato che circonda Santi e Madonne esclude la terra dalle composizioni e gli artisti raffigurano con l'oro il vestibolo di
un paradiso promesso dove la materia non è ammessa.
Con Caravaggio nell'arte di dipingere entra la notte. Non so se l'artista poteva conoscere
la mistica della "notte oscura" che da
Gregorio Nisseno a
S Giovanni della Croce doveva portare nel
Novecento ,rovesciando i significati, ,alle speculazioni di
Jung sull'OMBRA che si nasconde nell'inconscio.
Certo è che
la natura umbratile di Caravaggio emerge dalle sue composizioni. La cruda realistica violenza di certe sue rappresentazioni, magicamente classiche, rivelano una
capacità straordinaria dell'artista di
esplorare le profondità del'anima e le sue fantasie nascoste . Se si escludono poche opere giovanili, intorno alle figure che sostanziano il dipinto
lo spazio rappresentato si va CHIUDENDO. Pareti, muri, qualche finestra alta da dove non è possibile guardare oltre, fanno da cornice, da sfondo, da quinta alla scena e ai suoi protagonisti.
Quasi sempre un
raggio di luce obliquo cancella parte dell'l'oscurità delle pareti di fondo. Proviene da una finestra alta nascosta.
Gli attori della scena sono racchiusi in una scatola pittorica che sembra avere la funzione di condensare-custodire significati, evitare inutili dispersioni di valori formali e simbolici.
Le storie rappresentate sulla tela da
Caravaggio appaiono, sopratutto nei grandi formati, essenzialmente dinamiche. Come un maestro del cinema, ferma sulla tela-schermo,
la scena madre illuminata da una luce radente simile a un lampo al magnesio. Il lampo di luce coglie l'
istante cruciale dell'evento e lo FISSA nell'attimo fuggente.
Lo spazio che fa da sfondo alla storia è oscurato,
notturno CHIUSO. Il contrasto tra l'energia dinamica della scena e la forza antagonista, occlusiva
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dello spazio scuro al contorno libera, attraverso l'unica parete mancante, quella verso l'osservatore esterno,
una forza esplosiva portatrice di formidabili significati formali narrativi simbolici.