La produzione recente dell’artista rappresenta una variazione sul tema del percorso figurativo da lui intrapreso oltre quaranta anni or sono. Carlo Maria Mariani ha iniziato a suscitare l’interesse della critica negli anni Settanta, prospettando una pittura modellata sullo stile neoclassico settecentesco, in un’epoca governata dalle più diverse declinazioni del concettuale, lontanissime dal mondo dei pennelli, dei colori e della tecnica antica.
Il recupero colto di temi e pratiche del neoclassicismo – un fenomeno culturale che appariva del tutto eccentrico rispetto alle cicliche riprese del passato – ha costituito e costituisce ancora il marchio distintivo della figurazione di Mariani; essa si è andata poi ibridando, progressivamente, con rimandi ad alcune tendenze novecentesche. Gli algidi e sintetici personaggi che abitano le tele del pittore si muovono così, da tempo, entro scenari dal carattere metafisico e surrealista, in cui l’atmosfera è spesso dominata da una evidente ancorché difficilmente decifrabile componente simbolica.
I suoi dipinti, estremamente meditati e dalla stesura lenta e compassata, insieme a quelli di Stefano Di Stasio (n. 1948) e Federico Piruca (1937-2000), tra gli altri, sono stati al centro della prospettiva critica emersa negli anni Ottanta, volta alla promozione di una pittura ponderata e tecnicamente complessa contro le semplificazioni radicali proposte dalle neoavanguardie e dall’arte a dominante concettuale. L’opera di Mariani, pertanto, si ritrova classificata più o meno sotto tutte le etichette avanzate in quel decennio (Anacronismo, Pittura colta, Nuova Maniera Italiana, Ipermanierismo, Citazionismo, e via dicendo) nel tentativo – ex post, si direbbe spasmodico – di elaborare una cornice teorica che legittimasse il lavoro del ristretto gruppo di artisti (italiani) inclini alla ripresa anacronistica.
La mostra di Foligno consentirà, in ogni caso, di fare il punto sulla traiettoria intellettuale di un artista sicuramente singolare, anticonformista e dotato di considerevole cultura storico-artistica, che ha scelto di lavorare a New York, patria dell’Espressionismo astratto e dell’Astrazione post-pittorica. Ma sarà anche, naturalmente, l’occasione per ragionare sulle attuali condizioni di possibilità della pittura e dei suoi rapporti con la tradizione.
(F. So, 22/9/2013)
CARLO MARIA MARIANI
28 settembre - 1°dicembre 2013
CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea
CIAC
Via del Campanile, 13 – Foligno, tel. 0742 357035 – 3404040625
www.centroitalianoartecontemporanea.com
Apertura e orari mostra:
Venerdì, Sabato e Domenica 10.00-13.00 – 15.30-19.00
Ingresso gratuito
Didascalie delle immagini
1. Carlo Maria Mariani, Autoritratto (Self-Portrait), 2004, Olio su tela, 25x20 cm, Collezione privata, Italia
2. Carlo Maria Mariani, Constellations, 2009, Olio su tela, 140x127 cm, Fondazione Mariani/Lane, New York
3. Carlo Maria Mariani, Blue Rain, 2008, Olio su tela, 89x76 cm, Fondazione Mariani/Lane, New York
4. Carlo Maria Mariani, Daybreak, 2008, Olio su tela, 135x152 cm, Fondazione Mariani/Lane, New York