Già nel 1936
Mollino progettò uno spazio (
Casa Miller) destinato esclusivamente a
set fotografico, che fu fonte d’ispirazione per suoi
ritratti di “stati d’animo”, stampati in bianco e nero in grandi formati.
Giò Ponti utilizzò un’immagine di Casa Miller come
copertina di Domus dell’aprile 1937, riconoscendo implicitamente il valore del lavoro fotografico dell’amico architetto. Nel 1943 la Casa Miller fu smantellata e lo stesso anno Mollino pubblicò
Il Messaggio dalla Camera Oscura, un volume dedicato alla storia, all’analisi del linguaggio e all’estetica della fotografia, ancora oggi fondamentale. Due anni più tardi Ermanno Scopinich dedicò ai “
Ritratti ambientati di Carlo Mollino” il quarto volume monografico della collana
Occhiomagico, pubblicata da
Scheiwiller.

Negli anni ‘50 Mollino predispose un altro interno,
Villa Scalero, con la medesima funzione di Casa Miller. Abbandonati i negativi di grande formato, Mollino produsse una grande quantità di
ritratti femminili, con la rapidità e immediatezza permessa dalla Leica, stampati in formato standard 10×15 e privi di titolo: un lavoro totalmente privato, i cui risultati non furono mai esposti o pubblicati.
Un impegno altrettanto intimo e privo di qualsiasi finalità pratica fu, infine, quello costituito dalle
Polaroid scattate tra il 1962-1973 in una villa della collina torinese, che costituiscono l’oggetto della
mostra di kaufmann e repetto, da poco inaugurata.

L’edificio venne acquistato e trasformato nel “Teatrino della mezzanotte” per ricevere le modelle delle foto. La ricostruzione dell’interno e l’acquisto di ogni indumento indossato nelle Polaroid fanno parte di un progetto che procede di pari passo con la ricostruzione dell’appartamento nel centro della città che è oggi il
Museo Casa Mollino.
Anche questo luogo è partecipe di una
sorta di cosmogonia che si attua nella realizzazione, di ascendenza esoterica, di un luogo di vita ideale, destinato ad accogliere e rappresentare il mondo di Mollino, costituito di giardini simbolici, soli, acque e ogni elemento necessario alla vita, la quale per perpetuarsi necessita di una irrinunciabile sorgente: la donna.
La reale “architettura” del mondo di Mollino non poteva prescindere dalla minuziosa costruzione fotografica di un universo femminino che si costituisce attraverso migliaia di fotografie: non si tratta di ritratti di prostitute o di signore dell’alta società, ma di
autentiche visioni, fissate su cartoncini fotosensibili. (Lu.Bo., 01/06/2013)
Didascalie immagini:
1.Carlo Mollino, Untitled, polaroid, cm 10,5 x 8
Courtesy: Museo Casa Mollino and kaufmann repetto, Milan;
2.Carlo Mollino, Untitled, polaroid, cm 10,5 x 8
Courtesy: Museo Casa Mollino and kaufmann repetto, Milan;
3.Carlo Mollino, Untitled, polaroid, cm 10,5 x 8
Courtesy: Museo Casa Mollino and kaufmann repetto, Milan.
Carlo Mollino, Polaroid
Dal 27 maggio 2013
kaufmann repetto
via di Porta Tenaglia 7, 20121 Milano
martedì – venerdì 11.00/19.30, sabato 14.00/19.30
(lunedì solo su appuntamento)
info@kaufmannrepetto.com
www.kaufmannrepetto.com