Il nuovo progetto espositivo di
Dolomiti Contemporanee (DC) – realtà nata nel 2011, che opera tra le Dolomiti friulane e quelle venete – propone invece di rompere queste, e altre, visioni stereotipe. Questa estate lo fa attraverso la mostra
Roccedimenti. Fatte, non finite, le nature contemporanee, inaugurata il 6 luglio e curata da
Gianluca D'Incà Levis, già direttore artistico di DC, con la collaborazione di
Guido Bartorelli.
Il percorso espositivo si snoda sui tre piani del
Nuovo Spazio espositivo di Casso, in quella che
prima della tragedia del Vajont era la scuola elementare del paese. A quasi cinquant'anni da quel tragico 9 ottobre 1963, l'edificio scolastico trova nuova vita. Dopo un attento restauro, diretto dall'architetto
Valentino Stella, questo luogo, che ancora conserva sui muri esterni i segni di quella notte, diventa luogo di produzione culturale contemporanea in area montana. Qui
Dolomiti Contemporanee risponde con le sue iniziative a quello che sembra essere un bisogno sempre più forte: andare avanti, non ripiegare l'attività di un territorio al solo ricordo della sciagura. Così anche la nuova mostra, attraverso una riflessione sulla natura contemporanea, propone scenari, lascia tracce per una nuova interpretazione del domani, mentre, per dirla col curatore
Gianluca D'Incà Levis, ricorda all'uomo che “non è solo natura: egli fa pure natura, e può l’artifizio”.
Roccedimenti presenta lavori di pittura, scultura e installazioni di
dodici artisti viventi –
Francesco Ardini, Pierpaolo Febbo, Gianni De Val, Aron Demetz, Andrea Grotto, Alessandro Pagani, Emmanuele Panzarini, Mario Tomè, Alessandro Roma, Cosimo Terlizzi, Lucia Veronesi, Davide Zucco – alcuni dei quali hanno passato delle settimane in residenza a Casso per produrre delle opere
in situ.
Un tredicesimo artista completa la collettiva: si tratta di
Jean-Baptiste Camille Corot. Un suo piccolo dipinto è stato infatti rinvenuto recentemente in una soffitta della Valcellina e nella mostra dialoga con l'opera di Mario Tomè.
Il percorso espositivo restituisce sguardi molteplici ed eterogenei che, partendo dal dato naturale, sembrano confermare quanto sottolineato dal co-curatore
Guido Bartorelli, ovvero che “la natura non è uno stereotipo visivo ma un rapporto che costruiamo con quanto ci sta intorno”.
I lavori sono quindi il frutto di ricognizioni culturali e di registrazioni personali, passaggi dalla natura alla cultura, elaborazioni concettuali, che invitano lo spettatore ad andare oltre lo sguardo retinico sul reale. Inoltre, come ancora afferma
Gianluca D'Incà Levis, “Fare natura. Fare (ed essere) paesaggi, non equivale ad imitare, o a creare, oggetti. Consiste, piuttosto, nell’avere una tensione morale alla verità, spirito d’azione, non d’imitazione. Questo spirito, critico e guerresco e spontaneo e creativo, è lo spirito contemporaneo. Opposto alla quiete, ed all’inutile cronaca dell’adesso”.
L'estate di
Dolomiti Contemporanee sarà arricchita inoltre da alcuni appuntamenti in forma di conferenza: Mercoledì 10 luglio, a Claut, una conversazione (Sala Convegni, ore 20.45) dal titolo "Arte in Dolomite dall’800 ad oggi", nella quale interverranno Gianluca D’Incà Levis, Philippe Daverio e Alessandra De Bigontina, direttrice del Museo d’arte moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo; Giovedì 11 luglio, nello Spazio di Casso, una giornata dedicata ai laboratori didattici per bambini e ragazzi (info sul sito DC), con l’artista Federico Lanaro; Venerdì 12 luglio, alle 15.30, a Cimolais, un incontro-dibattito dal titolo "Fare cultura in montagna: un’impresa produttiva", nel quale interverranno diversi relatori provenienti dall'Università Cà Foscari, da Confindustria, amministratori e politici, operatori della montagna e della cultura.
Alessandra Benacchio, 09/07/2013
Didascalie immagini:
1. NUOVO SPAZIO di Casso, Dolomiti Contemporanee, 2013
foto Giacomo de Donà;
2. ANDREA GROTTO, But did you know stones can fly?, 2013
legno, viti, chiodi, motore per lo spiedo, lenti da ingrandimento, lampadine, coni fotografici, foto su lucido, freno di bicicletta, fisher, barra filettata, elastici, 180x196x200 cm
foto Giacomo de Donà;
3. FRANCESCO ARDINI, Inquietudine domestica, 2013
ceramica, 250x150 cm
foto Alessandra Benacchio;
4. EMMANUELE PANZARINI, Like a stone, 2013
pietre, carta stampata, dimensioni variabili
foto Alessandra Benacchio;
5. ARON DEMETZ, Tragödie der Eindeutigkeit (casa) (particolare), 2011
pietre, carta stampata, dimensioni variabili
foto Alessandra Benacchio.
Roccedimenti. fatte, non finite, le nature contemporanee.
A cura di Gianluca D’Incà Levis,
con la collaborazione di Guido Bartorelli
6 luglio/8 settembre 2013
Nuovo Spazio espositivo di Casso
via Sant'Antoni n.1 – 33080 Casso (Erto e Casso - Pn)
orari: dal martedì alla domenica 10.00-12.30/15.00-19.00 chiuso lunedì
info@dolomiticontemporanee.net
www.dolomiticontemporanee.net