Il ritrovamento di un dipinto attribuibile al Caravaggio, messo in vendita questi giorni presso la casa d’aste Ansorena di Madrid, ha suscitato un trambusto mediatico tutto italiano con una corsa alla primogenitura dell’attribuzione. Caravaggio si rivela ancor di più un fenomeno da morto che da vivo, e se fosse ancora vita non mancherebbe di imbattersi in chi sarebbe pronto a giurare d’averlo visto camminare sulle acque del lago di Bracciano. Tuttavia si rimane in speranzosa attesa che uno dei quadri che lo raffigura prima o poi lacrimi sangue d’artista. Una volta gli studiosi seri prima di esprimersi su di un’attribuzione  vedevano il manufatto più volte ed aspettavano per un giudizio finale la pulitura e quindi il restauro. In questo caso, quasi da schizofrenia collettiva, ad auto attribuirsi il merito del riconoscimento dell’opera dell’Ecce Homo nell’alveo delle opere del pittore lombardo ci sono diversi storici dell’arte ed anche antiquari delusi di non aver avuto la possibilità di sferrare il colpo del secolo, atteso che il prezzo di vendita del dipinto ammontava ad una base di partenza di 1.500 euro. Dalle foto disponibili del dipinto a prima vista il nome che viene subito alla mente è quello naturalmente di Caravaggio. Tuttavia questo è un dipinto che a prima vista presenta grossi problemi di conservazione rendendolo poco leggibile. Quindi la cautela sarebbe d’obbligo dovendo il dipinto prima di una attribuzione certa essere sottoposto a restauro e indagini diagnostiche. Diversi tribuni della storia dell’arte hanno già collocato il dipinto, attraverso alcune fonti documentarie, come il dipinto fatto da Caravaggio per la famiglia Massimi nel 1605. Tuttavia, anche se il dipinto si presenta poco leggibile, sembra rinviare, qualora fosse del Merisi, nella produzione successiva al soggiorno napoletano e forse a quello siciliano che spiegherebbe la variante del dipinto di Mario Minniti oggi presso un museo maltese. L’unica voce dissonante alla ridda delle attribuzioni è quella dello storico dell’arte napoletana Nicola Spinosa che ha dichiarato “caravaggesco di alta qualità, più che Ribera”. Si pensa possa essere un Caravaggio -  “perché la figura in primo piano replica l’Ecce homo del Museo di Prato attribuito a Caravaggio da Mina Gregori e di cui esiste una copia.  Non si possono fare nomi di questa importanza; se fosse di Ribera la sua quotazione partirebbe da 200 mila euro". Il restauro e le indagini diagnostiche potranno fornire elementi importanti, quali la leggibilità del dipinto, ed ogni altro riferimento per la collocazione temporale.
Redazione 8 aprile 2021
fig. a sx Ecce Homo di Mario Minniti
fig. a dx Ecce Homo Caravaggio?