Ca'd'oro_facciata-partAlla Ca’ d’Oro, accanto alla collezione del barone Giorgio Franchetti (1865-1922), che costituisce il nucleo originario del museo, è esposta una parte significativa della raccolta di opere contemporanee acquisite dal nipote Giorgio jr (1920-2006). Con questa mostra l'istituzione veneziana intende celebrare, pertanto, la storia di due tesori e dei loro munifici possessori, capaci, in tempi e modi diversi, di mettere insieme collezioni di notevole pregio.


Mantegna_San_Sebastiano_Galleria_FranchettiGiorgio Franchetti senior, discendente di una famiglia di ricchi banchieri e industriali, iniziò ad acquistare opere d’arte in gioventù, a Monaco di Baviera, comprando tappeti persiani e un arazzo fiammingo del Cinquecento. Trasferitosi a Firenze, si dedicò poi particolarmente alla pittura toscana e centroitaliana, soprattutto dei secoli XV e XVI. Nel 1894 acquisì la Ca’ d’Oro, lo splendido palazzo fatto erigere in forme tardogotiche dal mercante Marino Contarini all’incirca tra il 1421 e il 1440. Il barone dette inizio, quindi, al complesso restauro dell’edificio, più volte rimaneggiato nel corso dei secoli, con l’intento di ripristinare quanto più possibile l’aspetto originale e farne una casa-museo.

Nell’ambito della risistemazione dell’antica dimora contariniana fu realizzata, tra l’altro, la cosiddetta Cappella del Mantegna, spazio concepito come un vero e proprio ambiente devozionale rinascimentale e destinato ad accogliere il San Sebastiano realizzato dal pittore padovano nell’ultima fase della sua carriera. Si trattò di un esperimento museografico piuttosto audace, che colpisce ancora per la singolarità dell’allestimento. Nel 1916, il nobiluomo donò allo Stato la prestigiosa residenza e la collezione che vi aveva raccolto, formata in prevalenza di maestri rari e minori.
La Galleria, intitolata al fondatore, fu però aperta al pubblico solo nel 1927, arricchendosi poi, progressivamente, di opere provenienti da altri musei veneziani.

Nei suggestivi locali del palazzo, il Rinascimento del barone si integra oggi, in concomitanza con la Biennale, con le avanguardie italiane promosse da Giorgio junior tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento.
 

Festa_Creazione_del_mondo_coll_privata_1964Giorgio Franchetti jr, in effetti, è stato una figura centrale nel mondo dell’arte contemporanea, grazie anche al suo sodalizio con Plinio De Martiis, fondatore a Roma della celebre galleria "La Tartaruga". Dopo le iniziali inclinazioni verso il Novecento storico, Franchetti rivolse la propria attenzione ad alcuni degli artisti che gravitavano nell’orbita della galleria: acquistò, dunque, opere di Burri e Fontana, sostenendo altresì molti giovani all’epoca in cerca di affermazione. Tra i suoi favoriti si annoverano diversi protagonisti di quella stagione, come Twombly, Scarpitta, Rotella, Angeli, Schifano, Lo Savio, Pascali e Kounellis. Non sfuggirono ai suoi interessi, inoltre, Castellani, Manzoni e Fabro, e le loro iniziative orientate verso la dimensione concettuale. Giorgio Jr. coltivò quindi una certa passione anche per le tendenze rappresentate, tra gli anni Settanta e Ottanta, da De Dominicis, Ontani e Vettor Pisani, senza trascurare le proposte della Transavanguardia e degli Anacronisti.


La mostra documenta limpidamente, pertanto, gli sviluppi delle ricerche artistiche del dopoguerra italiano: ne sono testimonianza importante le opere, tra gli altri, di Tano Festa (Creazione dell’uomo) e di Mario Schifano (Futurismo rivisitato a colori), nonché i lavori di Pino Pascali (Mitragliatrice), Mario Ceroli (Uomo di Leonardo) e Luciano Fabro (Italia di cristallo), che rappresentano al più alto livello la svolta “oggettuale” e post-pittorica affermatasi nel corso dell’ottavo decennio del secolo scorso.
(F. So., 29/5/2013)

Didascalie immagini:
Schifano_Futurismo_rivisitato_a_colori_coll_privata_1965 1. Andrea Mantegna, San Sebastiano, 1505ca, olio su tela, cm. 213 x 95, Venezia, Galleria Franchetti alla Ca'd'Oro;
2. Tano Festa, La creazione dell'uomo, 1964, cm. 190 x 272 x 4 (due pannelli)
smalto e carta emulsionata su legno, Roma, collezione privata;
3. Mario Schifano, Futurismo rivisitato a colori, 1965, acrilici su tela ricoperti di perspex colorato, cm 170 x 300 (3 pannelli di cm. 170 x 100 ognuno), Roma, collezione privata
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Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti.
Collezionismi alla Ca’ d’Oro

Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
30 maggio - 24 novembre 2013
Orari: lunedì: 8.15 - 14.00
martedì - domenica: 8.15 -19.15
Ingresso: intero € 12,00 ridotto € 9,00