Circa 40.000 anni fa l'uomo cominciò a rappresentare persone, animali, cose del mondo lasciando traccia di questa attività nelle caverne dove trovava rifugio.
Pitture e piccole sculture fissavano materialmente sulla roccia e con la pietra le dinamiche della vita che circondavano l'esistere.
Animali sfuggenti e misteriosi, sempre cacciati e uccisi per assicurare nutrimento, una volta raffigurati sulle pareti di una caverna del paleolitico venivano catturati dalla mente e la permanenza della rappresentazione esorcizzava l'instabilità della
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vita e la paura del futuro.
La cosa raffigurata non aveva utilità pratica MA simbolica. Iniziava il lungo vagare dell'uomo nei territori dell'arte e dello spirito. Strani personaggi venivano dipinti sulla roccia.
Demoni e dei cominciarono così ad abitare il mondo.
Dopo un lunghissimo tempo intorno a 5.000 anni fa,
l'arte egizia, che si intreccia nei secoli con
le culture vicine, comincia a stabilire regole formali di altissimo valore artistico. Arte e religione si sostanziano in un duofisismo ante litteram che durerà millenni.
Per secoli l'arte figurativa di gran parte del mondo antico ,nella sua grandiosa immobile permanenza aiuterà a convincere la coscienza degli uomini di avere diritto all'eternità. Il mondo infero diventa permeabile e i miti

rafforzeranno l'idea. L'arte della scrittura, dove significante e significato si mascherano e il significato è alla portata di pochi eletti, è la prima arte astratta della storia.
Una tavoletta incisa con caratteri cuneiformi è per l'uomo moderno una scultura che trasmette una inquietante misteriosa bellezza, un amuleto di argilla intriso di passato.
Nell'
arte greca classica la rappresentazione dell'uomo in scultura è perfetta quindi disumana;

gli dei e gli uomini convivono nella forma scolpita nel marmo. Dei e uomini si confondono con gli EROI.
I
Romani, vero popolo premoderno, rappresentano nelle loro sculture anche le imperfezioni, i difetti tendono così a laicizzare la loro cultura . Le grandi architetture non custodiscono misteri MA terme, piazze coperte, mercati. I templi sono, diremmo oggi, edilizia economica. Il dio vero è l'imperatore.
Caduto l'impero romano d'occidente l'arte cambia, perde drammaticamente di qualità non di suggestione. Rimane figurativa inventando mostri ,creature polimorfe, santi spaventati o spaventanti.
La religione torna a prevalere con il cristianesimo fino alla lontana Bisanzio. In gran parte del mondo orientale l'arte rimane SEMPRE figurativa
Le meravigliose statue di
Buddha dorate di legno, di marmo dal Tibet all'India alla Cina permangono uguali

immobili in estatica inaccessibile contemplazione o in una catalessi pietrificata tra la vita e la morte. Nei templi buddhisti tibetani ,labirinti della coscienza fossile, le improvvise apparizioni nell'ombra di Budda dorati danno forma e sostanza al desiderio di trascendenza dell'uomo.
Il
Rinascimento in Europa riscrive la bellezza del mondo antico sfiorando l'arte metafisica e facendo la fronda alle Chiese.
La
controriforma poi semina pale d'altare in tutte le chiese cattoliche. Grandi artisti rappresentano il sacro

anche attraverso la sofferenza e la morte . Si vede poca resurrezione e poca felicità terrena. Santi, angeli, donatori affollano le complesse composizioni barocche rappresentando uomini e cose talvolta con maestosa mistica bellezza in bilico tra inferno e paradiso.
L'
arte del settecento in Europa celebra con tecnica raffinatissima la ricchezza del potere laico
e religioso. Direi che nel settecento prevale la rappresentazione della sontuosità e della magnificenza . Dal popolo minuto pochi traggono suggestioni estetiche.
La scienza ha ormai definito e descritto in maniera significativa le dinamiche fisiche della

natura e dell'uomo rimaste a lungo nascoste e misteriose. Anche a causa di questo la fede nelle religioni praticate nel mondo occidentale perde forza e convincimento.
Alle
fine dell'ottocento e nel
novecento le scienze, la matematica ridefiniscono per sempre l'universo e il suo funzionamento. Le macchine subiscono un salto evolutivo che non si registrava dall'invenzione della ruota .Un TRAUMA CULTURALE culminato nelle due guerre mondiali irrompe nella vita degli uomini. L'ARTE dopo MILLENNI abbandona la rappresentazione del mondo e dell'uomo diventando astratta ,informale indeterminata e indeterminabile come un noto principio della fisica quantistica.
CHE E' SUCCESSO ALL'HOMO SAPIENS ? : il laicismo figlio della conoscenza ha fatto indietreggiare le religioni dell'occidente. Gli dei non abitano più gran parte del mondo. Le persone , la vita, le cose despiritualizzate cambiano significato. Gli artisti del ventunesimo secolo vagano solitari alla ricerca di nuove potenti immagini creando forme che rappresentano solo se stesse . Il significante lascia indeterminato il significato . Il duofisismo millenario ARTE-RELIGIONE ha perso sostanza e forma. Riusciranno gli uomini a scoprire ulteriori descrivibili DEI?
di
Franco Luccichenti Roma 16 ottobre 2016