E’ stata inaugurata il 23 novembre 2019 presso il castello visconteo - sforzesco di Novara, la più grande mostra sul divisionismo mai organizzata prima. L’esposizione intitolata “
Divisionismo, la rivoluzione della luce”, è stata promossa e organizzata dal Comune di Novara, dalla Fondazione viscontea e dall’Associazione METS percorsi d’arte e resterà in scena fino al 5 aprile 2020. Le oltre settanta opere esposte tra scene provenienti da musei, istituzioni pubbliche e private, con estrema eleganza, raccontano ed esaltano il “pointillisme”, movimento artistico nato a Milano e sviluppatosi successivamente nel Nord-Italia,grazie al mercante d’arte Vittore Grubicy de Dragon. Era il 1884 quando il quadro “Bagno ad Asnières”, realizzato del pittore parigino Georges Seurat, venne respinto da una spietata giuria, poiché, esaltando simmetria, appariva lontano dai modi degli impressionisti. Seraut, basandosi sulle armonie
cromatiche, creò una tavolozza di quattro colori fondamentali: giallo, blu, rosso e verde e li spalmò a piccoli punti sulla tela, dando vita alla famigerata tecnica divisionista. La mostra, curata da Annie-PauleQuinsac, patrocinata da dalla Commissione europea e provincia di Novara e sostenuta da Banco BMP, Regione Piemonte, Fondazione CRT e Esseco s.r.l., è suddivisa in otto sfarzoseunità. Nella primasezione, i visitatori ammireranno le opere degli artisti della galleria Grubicy:
Le Capinere di Emilio Longoni,
La partita alle bocce di Angelo Morbelli,
La portatrice d’acqua e Dopo il temporale, di Giovanni Segantini. La seconda area, con i capolavori di Pellizza da Volpedo, Segantini, Previati e i paesaggi di Vittore Grubicy, è dedicata all’uscita ufficiale del divisionismo italiano.
La Maternità, suggestivo dipinto monumentale di Gaetano Previati, è situata invece al pianterreno. Appartenente al banco BPM, l’opera è, non solo la reinterpretazione laica e simbolista della Madonna col Bambino circondata da Angeli, ma anche il modello del concetto simbolista. A seguire,
Vacca bagnata di Segantini,
il Mediatore di Pellizza da Volpedo e il celebre
Oratore dello sciopero di Emilio Longoni, presentato alla triennale di Brera nel 1891. Il trionfo del divisionismo è celebrato dai tre quadri- gioiello,
All’ovile, Fontanalbae
Riflessioni di un affamato, nella sala tre. Pellizza da Volpedo approcciò al divisionismo grazie al pittore livornese Novellini e all’alessandrino Angelo Morbelli. A spiegare il lungo percorso artistico di questo artista, sono le cinque opere simboliche della quarta sala:
Il pronte, Il roveto, La proccesione, Sul fienile, Nubi sera sul curone. I dipinti concentrati sul tema della neve, come
Savognino sotto la neve di Segantini, popolano invece la quinta sala.
Migrazione in Val Padana, Le tre Marie ai piedi della croce, La Sacra Famiglia e
il Vento, sono le quattro le opere situate nella sesta sala che rappresentano ed esaltano Gaetano Previati, esponente del simbolismo europeo. Nella penultima salai sette disegni di Giovanni Segantini, simboleggiano la ricerca della luce nel colore, di uno dei principali esponenti del divisionismo. A chiudere la brillante mostra, sono le opere che testimoniano l’evoluzione del divisionismo, come ad esempio
Alba domenicale, Sole e brina e la tela
Baci di sole, realizzata da Plinio Nomellini, il pittore della luce incandescente.
fig.1 Pellizza "All'ovile"
fig 2 Pellizza "Le ciliege"
Michela Micheli