Anthony Caro with Trojan War SculpturesAnthony Caro è mancato mercoledì 23 ottobre a Londra, per una crisi cardiaca, mentre è ancora in corso al Museo Correr di Venezia, fino a domenica 27 ottobre, la prima grande retrospettiva a lui dedicata organizzata da un istituzione museale italiana.
Caro è stato uno dei più originali e influenti scultori del secondo Novecento. Aveva 89 anni ottimamente portati ed era ancora attivo e produttivo: stava infatti preparando una personale che avrebbe dovuto essere ospitata da Gagosian a Londra il prossimo giugno.


Nato l’otto marzo 1924 a New Malden (Surrey, Inghilterra), Anthony Caro cominciò a dedicarsi alla scultura nel 1946, studiando dapprima presso il Regent Street Polytechnic e poi alla Royal Academy di Londra. Fondamentale nel suo processo di maturazione artistica fu il triennio passato, all’inizio degli anni ’50, come assistente di Henry Moore. Nel 1953 divenne docente di scultura presso la St Martin’s School of Art di Londra, incarico che mantenne per quasi trent’anni. Al 1956 risale la sua prima personale, in Italia (Milano, Galleria del Naviglio), e solo l’anno successivo esordì a Londra, alla Gimpel Fils Gallery.

La produzione giovanile di Caro è legata alla tradizione figurativa. Nel suo primo periodo lavorò preferenzialmente la creta e il gesso, utilizzando modelli in argilla e la fusione in bronzo. Al principio degli anni Sessanta si ebbe la svolta radicale di stile, tecnica, materiali e presupposti estetici, che ne avrebbe segnato tutta la produzione successiva e sancito il ruolo di protagonista della scultura del Novecento. Caro iniziò, infatti, a realizzare le complesse forme astratte che in breve sarebbero divenute il suo riconoscibile marchio di fabbrica: sculture d'acciaio costruite con materiali prefabbricati, travi e altri elementi di recupero, saldati e dipinti con accese cromie.
Questa sua nuova produzione fu presentata per la prima volta nel corso di una personale allestita nel 1963 alla Whitechapel Gallery di Londra, che lo impose all’attenzione internazionale, facendone una della personalità artistiche di riferimento della scultura contemporanea. Anche come docente Caro ha lasciato un'impronta profonda, formando più generazioni di artisti e diffondendo le sue originali e innovative idee artistiche.

Month of May (1963), Steel & aluminium, painted magenta, orange & green, 279_5 x 305 x 358_5cm, B0833Per oltre mezzo secolo Anthony Caro è stato invitato a tutte le più importanti manifestazioni artistiche internazionali. Si ricordano qui la prima personale americana da André Emmerich a New York nel 1964, la partecipazione al padiglione inglese della Biennale di Venezia nel 1966, le retrospettive al Museum of Modern Art di New York (1975), ai Mercati Traianei di Roma (1992), al Museum of Contemporary Art di Tokyo (1995), alla National Gallery di Londra (1998). alla Tate Britain di Londra (2005), quelle in tre musei di Pas-de-Calais in Francia (2008) che accompagnarono l’inaugurazione della sua opera Le Choeur de Lumière a Bourbourge, e, infine, la collaborazione con l’architetto Norman Foster per il “Millennium Bridge” di Londra. Innumerevoli i riconoscimenti ottenuti, tra i quali ci limitiamo a ricordare il Premio Imperiale per la scultura a Tokyo nel 1992, il Lifetime Achievement Award per la scultura nel 1997, e le lauree ad honorem conferitegli dalle Università di Cambridge e Yale.
(25/10/2013)


Didascalie immagini:

1. Anthony Caro with Trojan War Sculptures
2. Month of May (1963), Steel & aluminium, painted magenta, orange & green, 279.5 x 305 x 358.5cm, B0833

Immagini tratte da www.anthonycaro.org