In attesa della sentenza dell'Antitrust circa la fusione di Mondadori e Rizzoli – da Umberto Eco
soprannominata Mondazzoli – news-art incontra Elisabetta Sgarbi per discutere della Nave di Teseo, la nuova avventura editoriale lanciata a dicembre insieme a Umberto Eco e che, nonostante la scomparsa del grande letterato, porterà comunque avanti.
1) L'idea di far nascere una casa editrice nasce dalla volontà di controbattere la concentrazione editoriale rizzo-mondadoriana?
Non di combattere, perché non avrebbe senso. Piuttosto di sfilarsi da un colosso e, con questo gesto, umile e orgoglioso, dare un segnale al mondo dei libri.
2) Con quali basi? Quali saranno i dettagli della strategia editoriale?
Le basi sono un capitale sufficiente e degli autori importanti. La strategia editoriale è cercare buoni libri, buoni autori, fare attenzione ai costi.
3) Perché c'era bisogno, in Italia, in questo momento, di una nuova casa editrice?
Non so se ci sia bisogno di una nuova casa editrice. Anzi, non credo proprio. Si doveva, tuttavia, per citare Umberto Eco, dare un segnale concreto - non a chiacchiere e dichiarazioni - che non tutto quello che accade va accettato passivamente.
4) E' noto che vorreste partire dal riunire il catalogo di Umberto Eco, il che è certamente passo importante e forse determinante per una casa editrice che inizia; è possibile ?
Quella era una speranza di Eco, che infatti ha cominciato con il riunire presso la nave di Teseo - la sua casa editrice - 10 titoli del suo catalogo. Ovviamente, via via che i titoli di Eco attualmente presso Bompiani arriveranno alla naturale scadenza del contratto, La nave di Teseo - rispettando la volontà dell'autore - li accoglierà.
5) Cosa accadrà se l'antitrust non si pronuncerà favorevolmente? Avete altre iniziative a breve-medio termine in cantiere?
La nostra prima preoccupazione è il buon andamento della Nave di Teseo.
6) Avete in programma qualche iniziativa speciale dedicata ai giovani? Quale sarà il vostro rapporto con i social media e la cultura del web?
Abbiamo solo iniziato, cercando di occupare tutti i canali possibili di comunicazione. Ovviamente ci vorrà tempo per dedicarsi analiticamente e con efficacia a ciascuno di essi.
7) Perché avete scelto questo nome?
La nave di Teseo e' un nome scelto da Eco e condiviso da tutti noi. È la nave che Teseo porto' ad Atene: le sue parti, deteriorandosi, venivamo sostituite, finché nessuna delle parti originali rimase e ogni pezzo venne sostituito. Così la nave divenne occasione di un paradosso filosofico: è la stessa nave o è una nuova nave? A lei il compito di trovare le analogie con la nostra situazione.
8) Accetterete proposte editoriali di esordienti?
Certamente. Silvia Pingitore