Si inaugura il 7 agosto nella bella città di Scicli (perla del barocco siciliano) una personale dedicata a Francesco Lauretta, dal titolo icastico e sottilmente elusivo “Una nuova mostra di pittura”. Il progetto, che si articola in tre diversi spazi cittadini SITE ART, PALAZZO BENEVENTANO e SITE MILL, propone una riflessione sulla natura generativa e immaginifica della pittura. Attraverso le opere esposte, l'artista sviluppa un ambizioso progetto che è al contempo creativo, esistenziale e filosofico: attraversare la pittura demolendo, ricostruendo e infine redimendo il medium dalla sua (supposta) obsolescenza, con un esercizio concreto e intimamente ontologico di progressivo ripensamento dei suoi fondamenti.
Lauretta esordisce così con un corteo funebre che attraversa le due stanze della galleria Site Art: un attraversamento che crea un ostacolo all’osservatore, costretto quasi ad urtare idealmente e fisicamente l’opera. (Ri)generare la pittura è l’ambizione di Lauretta, perseguita attraverso una sapiente indistinzione e commistione di generi, finalizzata a superarne la rigidità per il tramite della permanenza dello “stile”.
A Palazzo Beneventano ci si può imbattere su un’area distesa sul pavimento (la Terra), solcata dallo scotch impregnato di baffi di colore che l’artista ha raccolto col tempo, scarto di pittura in esubero che in qualche modo ha dato “perimetro” ai quadri, dove la “pittura ballabile” invita il pubblico a godere di un momento caro all’artista, che da sempre trae nutrimento da un’illimitata pluralità di stimoli musicali.

A Site Mill, il Mulino di San Nicolò, la pittura è distesa completamente, su e giù nello spazio. Due teche mostrano tutte le opere pittoriche di Lauretta: circa 120 quadri riprodotti su piccole cartoline della grandezza di carte da gioco, sono così disposti come a far “memoria” (con un passo indietro verso il passato), ma anche come suggerimento del nuovo. Nel giardino di Site Mill ci accoglie, infine, un'installazione sonora, “I racconti funesti”: allegorie narrative sullo stato della pittura ma anche occasioni di riflessione sull‘esistenza.
Francesco Lauretta
Nato ad Ispica (Ragusa) nel 1964, Francesco Lauretta, dopo aver intrapreso degli studi tecnici vani, si trasferisce a Venezia dove frequenta l'Accademia di Belle Arti, seguendo i corsi del maestro Emilio Vedova; lì si diploma nel 1989, nel ‘91 si trasferisce a Torino, e ci resta fino al 2008, anno in cui si sposta a Firenze, città dove tutt’oggi vive.
Negli anni piemontesi Lauretta entra in contatto con i protagonisti dell'Arte Povera, si avvicina ai loro linguaggi e approda alla realizzazione di alcuni lavori installativi. Le prime opere “bianche”, le sculture monumentali e i mobili destrutturati hanno un sapore minimalista e gli aprono la strada verso l’approccio partecipativo e coinvolgente nei confronti del pubblico che manterrà sempre. Inizia anche a lavorare con il testo ed espone lettere e scritti. A partire dal 1992 comincia a riflettere sulle possibilità della pittura e realizza la prova di un primo quadro.
Questi primi “esperimenti”, definiti "fotocoppie", venivano eseguiti copiando minuziosamente - con colori ad acqua, in bianco e nero - vere e proprie fotocopie di opere note di maestri classici e contemporanei, come Duchamp, Magritte e Mantegna; poche opere, oggi cancellate, che hanno dato il via alla condizione di pittore che gli si rivelerà definitivamente nel 1999, anno della sua prima vera mostra personale.
Nel 2003, di ritorno da un breve viaggio in Sicilia, si dichiara pirandellianamente pittore, e da quel momento approfondisce il tormentato rapporto con questo medium. La sua pittura diventa fortemente emotiva; le sue visioni si riempiono di immagini mutuate dalla tradizione: le feste di paese, i Santi portati in processione, le bande musicali, i dolci tipici presentati quasi come ex-voto, e ancora scene bucoliche e frammenti di esistenze vissute semplicemente, di cui riusciamo a cogliere odori, rumori e sapori, ma in cui l’artista pone l'accento non tanto sulla mera rappresentazione, quanto sulla costruzione e sulla significazione di essa. Negli ultimi dieci anni ha anche realizzato molti video, rigorosamente in dialetto, con sottotitoli in inglese, che prendono spunto e aprono riflessioni sui luoghi comuni degli artisti, e sui rapporti marginali tra arte e territorio.
Si è fatta inoltre sempre più presente l’esigenza dello scrivere: raccontare, appuntare, testimoniare. "I racconti funesti", sono una “raccolta” di allegorie, in cui l’autore spiega l'opera nella sua costruzione tout court, in un processo totale, che passa dal disegno alla pittura, per espandersi nel video, nella scrittura, nella performance.

La famiglia Sgarlata-Piccione ha gentilmente concesso i bassi di Palazzo Beneventano, definito da Anthony Blunt, nel suo celebre e pionieristico studio
Barocco siciliano (Roma, 1968), il più bel palazzo barocco di Sicilia.
07/08/2014
FRANCESCO LAURETTA - UNA NUOVA MOSTRA DI PITTURA
a cura di Daria Filardo
Dal 7 agosto al 7 settembre 2014
SITE ART | Via Catena 20 | Scicli
PALAZZO BENEVENTANO | Scicli
SITE MILL - Mulino San Nicolò | Via Nazionale 55 | Scicli
ORARI
Gli spazi gestiti da SITE SPECIFIC saranno aperti da mercoledì a domenica, dalle 18:00 alle 23:00
Su appuntamento telefonare a Francesca Vinci Mortillaro: T. +39 327 88 35 695
www.sitespecific.it