La nuova mostra del museo romano, sempre più attivo sul versante della fotografia con proposte di alto livello, si concentra esclusivamente sulla produzione a colori di Francesco Zizola.
Il lavoro di Zizola è imperniato intorno a un costante esercizio auto-riflessivo e meta-riflessivo, che chiama in causa un’intera cultura della produzione di immagini nel contesto delle vicende collettive e globali che punteggiano l’attualità, mettendo in gioco le proprie responsabilità all’interno delle dinamiche storiche di cui ognuno è partecipe.
Il racconto che si sviluppa attraverso la successione delle immagini di Zizola aspira così a proporre una lettura ulteriore rispetto a quella primariamente referenziale di cui le situazioni ritratte sono portatrici.
Per presentare la mostra attualmente in corso al Museo di Roma in Trastevere e le problematiche che solleva, vale la pena riportare un’ampia considerazione dell’autore, che fornisce una misura adeguata della sua posizione di fotografo e del background teorico e in senso lato “politico” che lo sostiene:

“La peculiarità della mia posizione sta nell’essermi trovato a percorrere il crinale che separa due mondi: quello che divide il mondo di chi guarda da quello di chi è guardato. Se davvero l’obiettivo della mia macchina è stato gli occhi di coloro che hanno poi visto le mie foto e che hanno così potuto conoscere e formarsi un’opinione su situazioni altrimenti loro precluse dai limiti del loro orizzonte esperienziale e percettivo, la mia responsabilità consiste anche nell’esercitare un costante ripensamento critico della mia posizione di testimone, filtro non-obiettivo (ironia della lingua) alla continua ricerca di un possibile equilibro sul crinale tra quei due mondi. Da dove guardo? Da dove scatto le mie fotografie? Credo che per me sia tempo di aprire la riflessione sul campo dello sguardo, per restituire complessità alle immagini e lasciarle evocare una vicenda che ha viaggiato parallela rispetto a quella di sofferenza, dolore, disperazione, riscatto o rivincita che conosciamo già. Una vicenda in cui chi guarda è ora a sua volta ri-guardato dalle immagini, e chiamato in causa. La storia che ho la speranza di raccontare con queste fotografie è anche quella di chi fino ad ora ha guardato ed è stato a guardare. La storia che ci ri-guarda.”
Francesco Zizola (1962) è nato e vive a Roma.
Ha fotografato i principali conflitti che si sono succeduti nel mondo negli ultimi 25 anni. I suoi progetti e gli incarichi assolti per numerose testate italiane e internazionali gli hanno dato l'occasione di ritrarre crisi umanitarie spesso rimaste ai margini della grande informazione.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui nove World Press Photo e quattro Picture of the Year International. Ha pubblicato 6 libri, tra cui Iraq (2007), e Born Somewhere (2004), dedicato alla condizione dell'infanzia in 27 paesi del mondo. Nel 2007, insieme a un gruppo di colleghi, ha fondato l'agenzia NOOR, la cui sede è ad Amsterdam. Nel 2008 è stato tra i fondatori del 10b Photography di Roma, un centro polifunzionale dedicato alla fotografia professionale.
Didascalie immagini:
1. Un campo di canna da zucchero durante un incendio controllato, Vitória de Santo Antão, Pernambuco, Brasile, novembre 2011
2. Malesa Khali, 35 anni e madre di tre figli, nella sua casa. Nel 2005 ha scoperto di essere sieropositiva. Suo marito è morto nel 1998 di Aids, Waterfall, Lesotho, luglio 2006
3. Due bambini giocano sulla sponda di un affluente del Nilo presso Wau, Sud Sudan, marzo 2011
4. Due ragazzi attendono l’infrangersi di una grande onda contro la spiaggia dell’Arpoador, Rio de Janeiro, Brasile, maggio 2008
Uno sguardo inadeguato. Fotografie di Francesco Zizola
a cura di Deanna Richardson
16/03 - 28/04/2013
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1/b - 00153 Roma
Telefono 06 5816563
www.museodiromaintrastevere.it
museodiroma.trastevere@comune.roma.it
Informazioni e prenotazioni 060608
Orario
Martedì-domenica ore 10.00-20.00
Chiuso lunedì