G_B_ Quadrone, Il compagno fedele, 1881, coll_ privataDopo le mostre dedicate a Fontanesi e Pasini, la Fondazione Accorsi – Ometto di Torino prosegue nelle messe a fuoco monografiche di protagonisti della pittura italiana del XIX secolo con un omaggio a Giovanni Battista Quadrone, esponente insigne della pittura di genere piemontese dell’Ottocento. La mostra presenta una quarantina di opere pienamente rappresentative delle qualità dell’artista, con la sua tecnica rifinitissima, il suo puntiglioso naturalismo, la sua acribiosa attenzione per il dettaglio, il suo gusto aneddotico capace spesso di emanciparsi dagli stereotipi della pittura di genere attraverso sagaci notazioni psicologiche e una non comune sapienza compositiva.


Quadrone nacque nel 1844 a Mondovì da una ricca famiglia di imprenditori e morì nel 1898 a Torino. I suoi dipinti furono collezionati, oltre che in Italia, anche in Europa e nelle Americhe, garantendogli notorietà e apprezzamento internazionali, e raggiungendo alte quotazioni di mercato negli anni ‘70 e ’80 dell’Ottocento. Il pittore esordì nelle esposizioni nazionali sin dal 1865, con soggetti di storia e di costume in un gusto «alla Meissonier», pittore che egli conobbe a Parigi nel 1870 durante un soggiorno di pochi mesi.
 
G_B_ Quadrone, Sacco vuoto non sta in piedi, 1894, coll_ privata

G_B_ Quadrone, Soliloquio (o A quattr’occhi), 1873, coll_ privataRientrato nel suo studio di Torino, Quadrone fu attivo nel capoluogo piemontese, a Mondovì e, dal 1883, in Sardegna, dove tornò numerose volte richiamato dalle battute di caccia di cui era appassionato, come dimostrano i soggetti di caccia e di cani di cui fu rinomato specialista (figg. 1 e 2).
Proprio la Sardegna gli ispirò nuovi orizzonti figurativi: quel mondo arcaico e allora quasi ignoto lo spinse alla realizzazione di dipinti caratterizzati da una esecuzione di estrema accuratezza, attraverso numerosi schizzi e studi preparatori.
Severamente autocritico, Quadroni non firmava un’opera prima che questa fosse compiuta nei più minimi particolari.

Nell’ultimo decennio del secolo il pittore affrontò, infine, tematiche circensi o legate al mondo dello spettacolo popolare (fig. 4), ma anche il paesaggio e le scene di vita contadina catturate nella propria tenuta presso Mondovì.
Quadrone ottenne prestigiosi riconoscimenti pubblici, quali il primo premio alla grande esposizione fiorentina del 1896-1897, e sue opere furono acquistate per il Museo Civico di Torino e per la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma.
28/12/2014


G_B_ Quadrone, Un giullare, 1871, coll_ privataGIOVANNI BATTISTA QUADRONE. Un «iperrealista» nella pittura piemontese dell’Ottocento
a cura di Giuseppe Luigi Marini, in collaborazione con Studio Berman di Giuliana Godio

Fino all’11 gennaio 2015

Museo Accorsi – Ometto
Via Po 55, Torino


ORARIO
Da martedì a venerdì 10.00 – 13.00; 14.00 - 18.00
Sabato e domenica 10.00 – 13.00; 14.00 – 19.00
Lunedì chiuso



Biglietto € 6,00