
Stante la premessa, come filo conduttore tematico dell’esposizione è stata individuata l’iconografia del
Cristo in pietà, di primario rilievo sotto ogni rispetto nella produzione di
Giovanni Bellini, dei suoi aiuti e dei suoi innumerevoli seguaci (come messo a fuoco dagli studi fondamentali e generativi di Panofsky e Ringbom, e poi, in epoca più moderna, tra gli altri da Belting, Gentili e Goffen). Egli dapprincipio prende le mosse dalla
normativa tradizione iconica bizantina sviluppandola in senso moderno attraverso un notevole
incremento delle componenti narrativa, realistica e patetica. E’ ben noto, infatti, come nella città lagunare, tradizionale
canale di ricezione e trasmissione culturale da e verso l’oriente, le icone di Cristo avessero la più ampia diffusione e facessero parte del naturale
background degli artisti veneziani.
Esposto a Brera anche un prezioso codice di proprietà della Biblioteca Trivulziana di Milano, l’
Istrias, Canzoniere poetico in tre libri del letterato triestino
Raffaele Zovenzoni (1434-1485?), che vi è ritratto in una
miniatura attribuita allo stesso Giovanni Bellini: a rammentarci come le relazioni di quest’ultimo con gli umanisti costituiscano un capitolo assai significativo della cultura veneta del XV secolo, al quale non sempre la letteratura belliniana è usa riservare tutto il necessario approfondimento.

Sono inoltre presenti la
Pietà marmorea della chiesa di San Gaetano a Padova, riferita
all'ambito di Donatello, e quella di
Andrea Mantegna che costituiva la cimasa del polittico di San Luca, oggi alla Pinacoteca di Brera (fig. 2); mentre di
Giovanni Bellini sono esposte la lunetta con la
Pietà di uno dei quattro trittici eseguiti per la chiesa veneziana di Santa Maria della Carità, tutti oggi conservati presso le Gallerie dell’Accademia, e le due versioni della stesso soggetto di proprietà dell’Accademia Carrara di Bergamo e del Museo Correr di Venezia. Dalla National Gallery di Londra arrivano altre due versioni coeve del tema, dovute a eccellenti comprimari come
Marco Zoppo e
Giorgio Schiavone (fig. 3).
Tre disegni, tra i pochi attribuiti con unanime consenso a
Mantegna (
Cristo in pietà tra Maria Maddalena, san Giovanni Battista e la Vergine dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, fig. 4) e a
Giovanni Bellini (le due
Pietà dal British Museum di Londra e dal Musée des Beaux-Arts di Rennes) permettono di verificare
il lavoro preparatorio e lo sviluppo esecutivo che accompagna la definizione dei modelli compositivi e iconografici fissati nelle opere pittoriche dei due artisti, nonché il denso scambio che tra sesto e settimo decennio del XV secolo intercorre tra loro.

La sezione centrale della mostra è ovviamente imperniata sulla
Pietà di
Brera, resa pienamente leggibile dal restauro terminato alla fine del 2012. A questo capolavoro è per la prima volta affiancata la grande versione dello stesso soggetto conservata a Palazzo Ducale in Venezia.
Esposte, al termine di un percorso di ammirevole coerenza progettuale, altre
tre opere capitali di Bellini: le due redazioni della
Pietà rispettivamente al Museo Civico di Rimini e nei Musei Vaticani (quest'ultima già alla sommità della Pala di Pesaro), dipinti che fissarono un termine di riferimento ineludibile per la pittura veneta sino alle soglie del XVI secolo; e, infine, la
Madonna in preghiera col Bimbo dormiente (la cosiddetta
Madonna del magistrato da Mar) pure proveniente dalle veneziane Gallerie dell’Accademia e a sua volte parte di un polittico, in cui Giovanni Bellini fonde sottilmente la iper-canonica rappresentazione della
Vergine col Bambino in trono e il tema della
Pietà, rappresentando il Bambino sul grembo di Maria con un braccio abbandonato nel sonno a
prefigurare il futuro destino di passione che lo attende.
La mostra è accompagnata da un agile catalogo, cui seguirà un volume di studi, edito da Skira, a cura di Emanuela Daffra, con saggi di Matteo Ceriana, Marco Collareta, Andrea De Marchi e Mariolina Olivari.
Luca Bortolotti, 05/04/2014
Giovanni Bellini. La nascita della pittura devozionale umanistica
9 aprile – 13 luglio 2014
Pinacoteca di Brera
via Brera, 28 – Milano
Orari
8.30-19.15 da martedì a domenica
chiuso lunedì
Biglietti
Intero: € 10,00 - Ridotto: € 8,00
Biglietto integrato mostra /Pinacoteca: € 12,00
tel. 02 72263.257
sbsae-mi.brera@beniculturali.it
www.brera.beniculturali.it
Catalogo Skira editore
DIDASCALIE IMMAGINI:
1. GIOVANNI BELLINI, Pietà (1460)
tempera su tavola, 87,6x109,4 cm
Milano, Pinacoteca di Brera
2. ANDREA MANTEGNA, Cristo in pietà tra la Madonna e san Giovanni (1453-1455)
tempera con finiture a olio su tavola, 70x19 cm (Madonna), 51x30 cm (Cristo), 70x19 cm (san Giovanni)
Milano, Pinacoteca di Brera
3. GIORGIO CULINOVIC detto LO SCHIAVONE, Cristo in pietà e angeli (1456 ca.)
tempera su tavola, 37,5x26 cm
Londra, The National Gallery
4. ANDREA MANTEGNA, Cristo in pietà sorretto dalla Madonna, Maria Maddalena e san Giovanni Evangelista (1457 ca.)
penna e inchiostro bruno, controfondato, 12,7x9,8 cm
Venezia, Gallerie dell'Accademia, Gabinetto dei Disegni e Stampe
5. GIOVANNI BELLINI (e bottega di Jacopo?), Pietà (1460-1465)
tempera su tavola, 43,7x33,8 cm
Bergamo, Accademia Carrara
6. GIOVANNI BELLINI, Cristo in pietà sorretto da quattro angeli (1470 ca.)
tempera e olio su tavola, trasportata su tela e fissata su supporto di vetroresina e alluminio
Rimini, Museo della Città