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La personale dedicata a Gregorio Botta, fino a domenica 17 agosto 2014 al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, raccoglie una ricca selezione della più recente produzione dell’artista (Napoli, 1953). Curata da Gabriele Accornero e Marco Di Capua, la mostra ruota attorno ai temi torna della ciclicità, dell’acqua, del ritmo, dell’aria. Il titolo dell’esposizione, Apnea, fa riferimento, come racconta l’artista stesso, a «quella pausa del respiro in cui è compiuta la fase dell’ispirazione, e l’espirazione non è ancora cominciata … È il momento di massima introspezione, quello in cui si sono chiuse le porte al mondo e si attende di riaprirle … Del respiro, l’apnea è forse il momento più intenso e interessante».


Gregorio Botta, Anfortas, 2007, ferro, cera, acqua, vetro, 180x90x10 cmNella ricerca di Gregorio Botta convivono componenti e materiali diversi come cera, acqua fuoco, ferro e vetro, che l’artista compone in forme archetipiche di forte ed elementare valenza simbolica, come il cerchio o il quadrato. Attraverso la combinazione di questi materiali, l’artista crea forme pure ed essenziali, dalla trasparente carica evocativa.

La mostra Apnea è stata ideata appositamente per gli spazi delle Scuderie e si può dire che essa sia anche l’interpretazione di un luogo, le mura della Fortezza, segnate dal tempo e dagli elementi. Il percorso comincia con Nuziale, una struttura in ferro animata da un anello d’acqua che si muove e si ferma con il ritmo della marea, e che, illuminato, proietta la sua immagine sulla parete creando un suo doppio sublimato.

Nella seconda stanza si guardano le sculture Apnea (2014) ed Esitando (2014). La prima è una teca che contiene una coppa di cera. La coppa, retroilluminata, è piena d’acqua, sul fondo è scritta la parola respiro. Di fronte ad essa c’è Esitando, una tavola di cera aperta, al cui centro è scritta la parola gioia. Anch’essa è retroilluminata ed è coperta da un sottile velo d’acqua. Una è chiusa l’altra è aperta, a echeggiare i due momenti del respiro.

Si prosegue con la scultura Aria. Una tavoletta di cera attraversata da vene d’acqua, che pulsano: quando la irrorano le vene si iscuriscono e diventano visibili, altrimenti diventano invisibili. Il nucleo centrale del percorso ospita i Rifugi, una scelta di dodici lavori che fanno parte di una più ampia installazione esposta al Macro di Roma nel 2012. Dodici ‘casette’ al cui interno ci sono vasche d’acqua illuminate in movimento. L’acqua è protagonista anche nella stanza successiva. Anfortas (fig. 2) è una grande scultura di ferro: da un taglio fatto nel ferro esce acqua, come una ferita nel costato.

La sesta stanza di questo raffinato percorso iniziatico presenta sette piccole istallazioni, come quadri-sculture, esili strutture di ferro che reggono dei vetri sui quali sono impressi dei fumi, il risultato del passaggio di una fiamma. È l’anticamera dell’ultima stazione, la stanza di Nostalgia, una grande scultura già esposta nel 2012 nella Chiesa degli artisti in Piazza del Popolo, a Roma: sei vetri compongono un esagono al cui interno gira una lampada a olio. La fiamma si riflette da un vetro all’altro, moltiplicandosi. Il cerchio iniziale – che era d’acqua nella prima stanza - torna qui con il fuoco in una circolarità che idealmente, oltrechè materialmente, chiude la mostra.
08/08/2014

GREGORIO BOTTA. APNEA
Forte di Bard, Valle d’Aosta
FINO A DOMENICA 17 AGOSTO 2014
Orari
Martedì-domenica 12.00-18.00
Ingresso libero

Informazioni
Associazione Forte di Bard
11020 - Bard (Aosta)
T. +39 0125 833811
info@fortedibard.it
www.fortedibard.it