bassifondi_Bartolomeo Manfredi(2)A distanza di tre anni dalla mostra Roma al tempo del Caravaggio a Palazzo Venezia, Roma ospita un’altra rassegna imperniata sugli artisti influenzati dal Merisi, ma che stavolta si spinge sino ai pittori di orientamento classicista  approdati nell'Urbe entro la metà del XVII secolo. Organizzata dall’Accademia di Francia a Roma, I Bassifondi  del barocco. La  Roma del vizio e della miseria, è curata da Francesca Cappelletti e Annick Lemoine. Dopo la tappa romana, che chiuderà i battenti il 18 gennaio 2015, la mostra si trasferirà  oltralpe presso il Petit Palais, Museè des Beaux-Arts de la ville de Paris, dal 24 febbraio al 24 maggio 2015.


La rassegna di Villa Medici parte dunque dai caravaggeschi e si spinge sino a Claude Lorrain e al paesaggio classico per rappresentare la Roma della prima metà del 600, concentrandosi sul “lato oscuro” della città capitolina, quello delle taverne e dei luoghi di perdizione. Le scene dei bassifondi che la mostra si prefigge di raccontare furono affrontate da pittori italiani, come Bartolomeo Manfredi (fig. 1), ma in massima parte dai caravaggeschi nordici - francesi, olandesi e fiamminghi - che nei primi decenni del Seicento invasero Roma per completare il loro apprendistato e alla ricerca di commissioni, e che furono influenzati forse ancor più che dal Caravaggio dal metodo manfrediano, meno violento e diretto, e più accessibile, rispetto a quello del Merisi.
 
Per Villa Medici il tema caravaggesco rappresenta un po’ un ritorno al passato: indimenticabile per le opere esposte, e per molti versi rivelatrice, fu infatti la mostra sui Caravaggeschi francesi del 1973/1974, ideata da Arnauld Brejon de Lavergnée, Jean Pierre Cuzin, Italo Faldi e Michel Laclotte. Sono trascorsi quarant’anni da quell’esposizione nel corso dei quali sono cambiate moltissime cose nella ricostruzione biografica dei pittori e nell’attribuzione di opere non firmate. Alcune certezze scritte e sottoscritte allora hanno cambiato faccia, un esempio per tutti la vicenda artistica di Georges de La Tour, del quale all’epoca si dava conto di un viaggio in Italia che sembra non ci sia stato. Un’evoluzione o un’involuzione? La storia in genere, e quella dell’arte in particolare, propone spesso verità monopolizzate da parte di chi la scrive. Ma contraddire un biografo non vuol dire andargli contro, se ciò viene fatto in buona fede e con argomentazioni serie, semmai arricchire il panorama di conoscenze storiche difficili da ricostruire con precisione.
 
Molti Franzesi e Fiamminghi, che vanno e vengono non li si può dar regola”: con queste ben note parole Giulio Mancini, medico e biografo di pittori della sua epoca, descriveva nel 1620 le intemperanze dei tanti artisti stranieri che arrivavano a Roma. Le scene da taverna con bevitori e giocatori di dadi e bari ebbero in Simon Vouet, Valentin de Boulogne, Gherardo delle notti ed altri caravaggeschi del secondo e terzo decennio del ‘600 i loro interpreti privilegiati, protagonisti essi stessi delle notti brave nella città papalina, ma capaci di imprimere con la loro pittura una violenta accelerazione in direzione naturalista a codici espressivi consolidati e canoni di bellezza tradizionali.
La mostra presenterà l’universo della vita notturna e del Carnevale romano, all’epoca una delle feste più attese dell’anno, capace di coinvolgere pittori dediti alla raffigurazione dell'esistenza quotidiana nell’Urbe, immortalando scene all’aperto presso i fori, le rovine e nelle piazze. Le opere esposte saranno più di cinquanta, realizzate  da artisti del calibro di Valentin de Boulogne, Claude Lorrain, Bartolomeo Manfredi, Jusepe de Ribera, Jan Miel, Sébastien Bourdon, Leonaert Bramer, Pieter van Laer e altri ancora.
 
Si potranno così ammirare dipinti dei maggiori esponenti del caravaggismo, dei principali paesaggisti italianizzanti e dei Bamboccianti, che si impegnarono in una minuziosa rappresentazione della vita ordinaria di Roma e della campagna circostante. Tra le opere in mostra molti dipinti provenienti da collezioni private di difficile fruizione da parte di studiosi e appassionati.
04/09/2014
 
I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
Dal 7 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015
Orari d'apertura della mostra: da martedì a domenica (chiuso il lunedì)11.00-19.00 (ultimo ingresso alle 18.30)
Biglietto comprensivo di visita guidata ai giardini e a Villa Medici e ingresso alla mostra: 12 euro (intero) - 6 euro (ridotto)