Il progetto espositivo Il Classico nell’Arte. Modernità della Memoria dall'arte greca a Bernini, Paolini e Pistoletto, alla GAMeC di Bergamo fino al 4 maggio, si sviluppa intorno al tema del rapporto complesso fra l’arte contemporanea e l'antico, fatto di attrazione e repulsione, mitizzazione e ironia, ispirazione più o meno esplicita e presa di distanza radicale: una questione universale nella sua formulazione teorica, e perennemente sondata dalla storia dell'arte sia in quanto pratica creativa sia in quanto disciplina umanistica, ma divenuta ad evidenza particolarmente cruciale, e critica, per l’arte dal Novecento a oggi.
L’educazione al patrimonio del passato si associa da sempre alla testimonianza, alla memoria, all’insegnamento e alla trasmissione di saperi, alla comprensione, spesso ardua, del diverso (nello specifico, del temporalmente diverso), alla condivisione di valori che costituiscono le fondamenta di una tradizione. Se nella sua azione creativa l’artista assolve anche una funzione intrinsecamente "didattica", capace di recuperare - attualizzandoli, sviluppandoli e trasformandoli - gli insegnamenti del passato quale fonte di ispirazione per il presente, un museo d’arte contemporanea come il GAMeC rappresenta il luogo deputato a indagare e far crescere questa relazione, alimentando il dialogo tra le parti.


L'esposizione si prefigge l'obiettivo - per la verità tutt'altro che inedito - di indagare i modi e le molteplici forme dell’influsso esercitato dall’antico sull'opera degli artisti contemporanei, costruendo in tal modo uno spazio visivo in grado di avvicinare entro una nuova cornice contestuale e concettuale opere in senso lato "classiche", per ripensarne il valore, l’attualità, la capacità di emettere senso, non solo attraverso gli strumenti della storia e delle filologia ma per la loro intrinseca forza vitale di universali forme significanti (oltre che, eventualmente, "belle").
Lavori di artisti viventi che guardano esplicitamente al passato sono dunque presentati a fianco di opere provenienti dall’Accademia Carrara di Bergamo, lungo un percorso espositivo che allaccia in una stretta connessione dialogica classico e contemporaneo.

La mostra presenta così lavori di
Michelangelo Pistoletto (fig. 4) a confronto con la statuaria greca ed etrusca e con un’opera di
Giovanni Volpato (fig. 6); scatti di
Vanessa Beecroft (fig. 2) che guardano ad
Antonio Canova, posti in dialogo con una scultura di
Pietro Bernini e con un Baccanale di
Giulio Carpioni (fig. 3); sculture di
Charles Avery (fig. 1)
e dipinti di
Valerio Carrubba in relazione con ritratti cinquecenteschi; le maschere della Tragedia Greca reinterpretate da
Alfredo Pirri;
Adrian Paci in dialogo con
Giulio Paolini, a sua volta in relazione con
Lorenzo Lotto; lavori di
Gianluigi Colin che rimandano a
Piero della Francesca, August Sander e Pablo Picasso posti in dialogo con un dipinto di
Lorenzo Costa (fig. 5);
Ferrario Fréres in relazione a
Gustave Courbet; opere di
Sam Durant che guardano ai busti celebrativi ottocenteschi e una scultura di
Kiki Smith in dialogo con dipinti cinquecenteschi tratti da opere di
Michelangelo.
Lu.Bo., 10/02/2014
Il Classico nell’Arte. Modernità della Memoria dall’Arte Greca a Bernini, Paolini e Pistoletto
A cura di Giacinto Di Pietrantonio
7 febbraio – 4 maggio 2014
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53, 24121 – Bergamo
Tel. 035 270272
www.gamec.it
Orari di apertura
martedì – domenica: ore 10:00-19:00
giovedì: ore 10:00-22:00
Biglietti
Intero: € 5,00
Ridotto € 4,00
Didascalie immagini
1. Charles Avery, Untitled (Empiricist), 2009
Matita e gouache su carta, intonaco, legno, 60 x 60 x 138 cm
Collezione Giuseppe Iannaccone, Milano
2. Vanessa Beecroft, VB62.001.VB, 2008
Digital c-print 100 x 300 cm
Courtesy Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli
3. Giulio Carpioni, Baccanale, 1665-1670
Olio su tela, 97x113 cm
Bergamo, Accademia Carrara, Collezione Carrara 1796
4. Michelangelo Pistoletto, L’Etrusco, 1976
Bronzo 194 x 90 x 80 cm
Courtesy Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Biella
5. Lorenzo Costa, S. Giovanni Evangelista, 1480-1485
Olio su tavola trasportato su tela, 82,8x56 cm
Bergamo, Accademia Carrara, Collezione Morelli
6. Giovanni Volpato, Erma con il doppio ritratto di Anton Raphael Mengs e Josè Nicolas de Azara, 1785-1798
Biscuit di porcellana, cm 28,1x17x14
Bergamo, Accademia Carrara, Collezione Federico Zeri, 1998