A Firenze si ripropone, dunque, il tema – per la verità studiatissimo – dei rapporti tra il realismo italiano e quello transalpino subito dopo la metà dell’Ottocento, sia pure attraverso una manciata di quadri: il modesto nucleo di opere selezionate per l’evento, in ogni caso, è ritenuto suffiente per sollecitare una rilettura anche solo parziale degli scambi tra Firenze e Parigi. Accanto ai lavori prestati dall’istituzione francese saranno esposti due dipinti di Camille Pissarro (l’Approssimarsi della bufera 1877 e Il taglio della siepe 1878) e un olio di Alphonse Maureau (Sulle rive della Senna), conservati presso Palazzo Pitti e appartenuti alla collezione di Diego Martelli (1839 – 1896), critico che sostenne il movimento macchiaiolo e che fu tra i primi ad introdurre la conoscenza dell’impressionismo in Italia.
La mostra si articola in due spazi tematici, uno riservato alla pittura en plein air, l’altro a quella di interni. Il primo itinerario è introdotto, sia sul piano cronologico sia su quello stilistico, dalla Lavandaia di Paul Guigou (1860), una prova giovanile recante i segni dell’ammirazione per Courbet, non lontana da analoghe ricerche in senso realista condotte in Toscana negli stessi anni. Seguono uno Studio di nudo femminile di Auguste Renoir (1875-76) e quattro dipinti di Pissarro: accanto ai due già menzionati, la mostra presenta Sentiero in mezzo al bosco in estate (1877) e Un angolo di giardino all’Hermitage (1877): caratterizzati dalla rappresentazione di una vegetazione lussureggiante. Il secondo, in particolare, riproduce uno scorcio della proprietà di Marie Desraimes (1828-1894), i cui giardini furono più volte ritratti attorno al 1876 dall’artista. La sezione si completa con una coppia di lavori di Claude Monet: Les Tuileries (1875), in mostra alla terza esposizione degli Impressionisti (1877) e contraddistinto da una stesura estremamente corsiva, e La Senna a Port-Villez (1890 circa).
La parte dedicata agli interni, invece, si apre con la Lettrice di Henri Fantin-Latour, presentato al Salon del 1861: la tela, che ritrae una delle sorelle dell’autore, è da considerare – si presume – come un parallelo della Lavandaia di Guigou, espressione cioè di uno stile che attraversò i confini nazionali, connotando le migliori prospettive non accademiche. L’evento fiorentino può vantare, inoltre, la magnifica Prova di balletto sulla scena (1874) di Edgar Dégas, in cui le danzatrici sono inquadrate con il tipico taglio fotografico sperimentato tante volte dal pittore, punteggiando quasi in monocromo il palcoscenico ripreso in diagonale. Dello stesso Dégas è inoltre esposto il Ritratto di donna con un vaso di porcellana (1872), dipinto ugualmente di buona qualità ma molto distante sul piano formale dalle ballerine di due anni più tardi.
Nella breve antologia raccolta a Pitti non può mancare Paul Cézanne, rappresentato da due tele che testimoniano in modo esemplare le differenze di stile tra il periodo pienamente impressionista (verso la fine degli anni Settanta) – sebbene con tutte le differenze del caso rispetto ai compagni di avventura – e le soluzioni messe a punto dieci anni più tardi. Si tratta della Natura morta con cassetto aperto (1877-79) e del Vaso blu (1889-90). Chiude l’itinerario il Ritratto di Gabrielle con la rosa (1911) di Renoir, saggio paradigmatico delle tendenze tarde del pittore, che qui si distingue per il ben noto “ritorno all’ordine” dei primi anni del nuovo secolo, in cui, tuttavia, alla monumentalità delle forme si unisce un colore ancora legato alle esperienze dei decenni precedenti.
Una piccola mostra, insomma, che ben poco può aggiungere alla conoscenza di uno dei fenomeni maggiormente studiati degli ultimi cinquanta anni, ma che ha il merito, se non altro, di proporre all’attenzione del pubblico una selezione non scontata di lavori di alcuni dei protagonisti dell’arte europea ottocentesca.
Francesco Sorce, 23/9/2013
IMPRESSIONISTI A PALAZZO PITTI
12 Capolavori dal Museo d’ Orsay
Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti
24 settembre 2013 – 5 gennaio 2014
ORARIO E PREZZI DELLA MOSTRA
Galleria d’arte moderna
martedì – domenica 8.15 – 18.50 (ultimo ingresso alle ore 18.00), chiuso il lunedì
biglietto intero € 13.00; ridotto € 6.50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni
gratuito per i visitatori sotto i 18 e per i cittadini dell’U.E. sopra i 65 anni di età
CATALOGO Sillabe
a cura di Simonella Condemi, Rosanna Morozzi
Didascalie delle immagini
1. Paul Guigou (1834-1871), Lavandière, 1860, olio su tela, 81 x 59 cm, Parigi, musée d'Orsay, © RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
2. Camille Pissarro (1830-1903), Un angolo di giardino all’Hermitage, 1877, Parigi, musée d'Orsay, © RMN-Grand Palais (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
3. Henri Fantin-Latour (1836-1904), La lettrice, 1861, olio su tela, 100 x 83 cm, Parigi, musée d'Orsay, © RMN (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
4. Paul Cézanne (1839-1906), Natura morta con cassetto aperto, 1877-79, Parigi, musée d'Orsay, © RMN (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
5. Paul Cézanne, Il vaso blu, 1889-1890, olio su tela, 61 x 50 cm, Parigi, musée d'Orsay, © RMN (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski
6. Edgar Degas (1834-1917), Prova di balletto sulla scena, 1874, Olio su tela, 65 x 81 cm, Parigi, musée d'Orsay, © RMN (Musée d'Orsay) / Hervé Lewandowski