Max Klinger,  Evocation (Evocazione), 1890 - 91, bulino, acquaforte acquatinta e mezzatinta, dal ciclo Brahmsphantasie (Fantasia su Brahms), Opus XII, 1894

Incubi nordici e miti mediterranei. Max Klinger e l’incisione simbolista mitteleuropea” propone un’indagine di ampio raggio sull’incisione simbolista mitteleuropea a partire da una consistente nucleo di opere di uno dei massimi artisti tedeschi del periodo, Max Klinger. Sono infatti presenti in mostra i suoi cicli più importanti, da Eva e il futuro a Un guanto, da Della morte parte prima (Vom Tode I) alla Brahmsphantasie, oltre a varie opere sciolte tra cui la celebre Isola dei morti dal dipinto omonimo di Arnold Böcklin. Accanto ai fogli di Klinger è esposta una vasta selezione di incisioni di altri artisti influenzati dalla sua ricerca, per un totale di oltre 300 opere.


Alois-Kolb-Beethoven-1900-1910-ca_-acquaforte-e-acquatintaL’attenzione crescente per l’opera di Max Klinger permette di avere oggi piena contezza della potente influenza che il lavoro dell’artista seppe esercitare, soprattutto nell’ambito della grafica, in un nutrito gruppo di artisti sodali e seguaci, che trassero ispirazione dalla sua arte e dai suoi enunciati teorici intorno alla Griffelkunst (Arte dello stilo).
La mostra fa così riemergere nomi di artisti di notevole qualità, sebbene poco noti in Italia, come Karl Stauffer-Bern, Otto Greiner, Sigmund Lipinsky (fig. 2), Sascha Schneider, Max Roeder, Bruno Héroux, Joseph Uhl, Ernst Moritz Geyger, Fritz Boehle, Heinrich Vogeler, Paul Hermann, Richard Müller, Willi Geiger (fig. 3), Rudolf Jettmar, Alois Kolb, Albert Welti, Fritz Pauli, Tyra Kleen, insieme ad altri ben più conosciuti, come Franz von Stuck e Käthe Kollwitz.

Il trattato di Max Klinger Malerei und Zeichnung (Pittura e disegno) pubblicato a Lipsia nel 1891 rappresentò un punto di partenza straordinariamente suggestivo per quegli artisti che fecero della grafica il medium ideale per esprimere un mondo immaginario popolato di fantasmi angosciosi eppur irresistibilmente attratto dagli ideali di bellezza, armonia, musica e sensualità.

In questi artisti legati a Klinger e al suo mondo simbolico coesistono elementi classici e gotici, evocazione nostalgica del mito e inquietudine moderna, istintività dionisiaca e riflessione filosofica. Fauni e centauri, tritoni e sirene sono le creature che dalla fantasia di Arnold Böcklin trasmigrano attraverso Max Klinger nelle opere grafiche degli artisti più giovani che ruotano intorno a von Stuck e all’Accademia di Monaco.
Un’intera sezione della mostra è dedicata alla produzione degli ex libris, nella quale gli artisti della Mitteleuropa eccelsero, concentrandosi soprattutto sul valore simbolico del nudo.

Le opere selezionate provengono dalla collezione di Emanuele Bardazzi, dalla Libreria Antiquaria Gonnelli di Firenze, dalla Galleria dell’Incisione di Brescia e da altre collezioni private italiane.

La mostra e il catalogo sono a cura di Emanuele Bardazzi, Giulia Ballerini e M. Donata Spadolini. Catalogo edito da Polistampa Edizioni - Firenze.
31/12/2014
 
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Incubi nordici e miti mediterranei
Max Klinger e l’incisione simbolista mitteleuropea

Sesto Fiorentino, 30 novembre 2014 – 18 gennaio 2015
a cura di Emanuele Bardazzi, Giulia Ballerini e M. Donata Spadolini

Centro Espositivo Antonio Berti
Via Bernini, 57 - Sesto Fiorentino
Orario:
Dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30
Domenica dalle 10,00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30

La Soffitta Spazio delle Arti
Piazza Rapisardi, 6 - Colonnata (Sesto Fiorentino)
Orario:
Dal martedì al sabato dalle ore 16.00 alle 19.30
Domenica dalle 10,00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30

www.lasoffitta.net

Ingresso gratuito