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Vito Acconci (New York, 1940) e Franco Vaccari (Modena, 1936), esponenti di primo piano delle avanguardie artistiche degli ultimi decenni, nonostante le evoluzioni e gli sviluppi della propria produzione sono rimasti coerenti nel tempo con la vocazione sperimentale che li ha sempre animati, sforzandosi di sostenere costantemente la pratica artistica con un’adeguata consapevolezza teorica.


2(4)L’esposizione veneziana presenta le tappe più significative del loro lavoro, dagli esordi ai nostri giorni, facendo risaltare gli elementi comuni di percorso e di ricerca. Pur senza contatti diretti, i due artisti hanno infatti seguito una traiettoria artistica parallela, per quanto distinta, che ha contemplato poesia visiva e performance, fotografia, pellicola e video.
Negli Anni Sessanta entrambi hanno sperimentato la Poesia Visiva, per poi spostare il loro interesse, negli anni Settanta, verso forme espressive che prevedessero il diretto coinvolgimento del pubblico. Acconci è così pervenuto alle sue celebri performances legate alla dimensione del corpo, usando ambienti ridotti per dare rappresentazione al proprio agire privato. Particolarmente indicativa della direzione concettuale del suo lavoro la performance Seed-bed, svoltasi nel 1972 alla Galleria Sonnabend di New York, in cui l’artista si masturbava sotto il pavimento della galleria mentre il pubblico si limitava ad ascoltarlo senza poterlo vedere.

VACCARI, Photomatic d'Italia, 1972-73, collage of colour photograph and photostrips on cardboard, cm.50x35 02front (300dpi)(1)Nello stesso 1972 Franco Vaccari presentava alla Biennale di Venezia Esposizione in tempo reale, Lascia una traccia fotografica del tuo passaggio. Nella sala a lui dedicata del padiglione veneziano era stata installata una cabina Fotomatic lasciata completamente spoglia. Solo una scritta in quattro lingue diverse invitava il visitatore a diventare parte dell’opera, facendosi una fototessera per poi appenderla al muro.
Verso la metà degli anni Settanta Acconci ha abbandonato la performance per dedicarsi alle installazioni, e negli anni Ottanta il suo interesse per la dimensione spaziale lo ha spinto a creare a New York lo Studio Acconci, in cui un gruppo di architetti collabora con l’artista alla realizzazione di progetti che propongono interventi di natura ambientale (spazi urbani, giardini etc.). Anche Vaccari ha realizzato opere che si possono ricondurre all’interesse per l’architettura, come il lavoro del 1988 commissionato dal museo d'arte moderna di Bregenz, in Austria, in occasione della mostra Arte in città.

La mostra veneziana è realizzata con la diretta collaborazione degli artisti e costituisce un dialogo a distanza tra l’arte europea e statunitense, ma anche l'occasione per una necessaria verifica di operazioni artistiche ancora in attesa di una adeguata storicizzazione.

Vito Acconci_Franco VaccariL’esposizione è organizzata da Galleria Michela Rizzo, Venezia - Galleria P420, Bologna - Acconci Studio, New York. (08/06/2013)
Didascalie immagini:
1. VITO ACCONCI
, Back-Wall, Pike Place Market, Seattle (1988)
2. FRANCO VACCARI, Photomatic d'Italia, 1972-73, collage of colour photograph and photostrips on cardboard, cm.50x35


INTERSECTION: Franco Vaccari, Vito Acconci
A cura di Valerio Dehò
dal 1 giugno al 7 settembre 2013
Palazzo Pesaro Papafava
Cannaregio 3764, 30121 Venezia
Orari di apertura 11-18 e su appuntamento. Chiuso la domenica