compleanno Minerva Auctions e News-art_it
Prendendo spunto dall’ormai imminente evento che vedrà Minerva Auctions e www.news-art.it festeggiare assieme, il prossimo 26 settembre, la felice coincidenza del rispettivo primo anno di vita nei bellissimi spazi di Palazzo Odescalchi in Roma, abbiamo rivolto alcune domande a Valentina Ciancio, responsabile del dipartimento Dipinti e disegni antichi di Minerva Auctions.
Nell’intervista vengono affrontati sia aspetti specifici legati all’attività della casa d’aste romana, sia, approfittando della lunga e articolata esperienza che la storica dell’arte vanta nel settore, questioni più generali legate all’attuale momento del mercato dell’arte antica.


D. Raccontaci le vicende e il progetto che vi hanno condotto dapprima a dar vita a Bloomsbury e poi, giusto un anno fa, ad aprire Minerva Auctions.

Valentina Ciancio_Minerva AuctionsR. Un anno di attività per fare un bilancio potrebbe sembrare poco, ma va detto che il nostro progetto di fondare una casa d’aste a Roma risale a 7 anni fa. Allora come oggi siamo convinti che la nostra città sia un luogo privilegiato per l’arte, vantando un collezionismo colto e raffinato, fortemente sedimentato. Molte ed importanti sono le raccolte d’arte romane in mani private, spesso inserite in palazzi storici del centro trasformati da architetti à la page.
D’altra parte, com’è noto, internet in questi ultimi anni ha modificato profondamente anche il mercato dell’arte e permette di attirare clienti da ogni parte del mondo, interessati alla qualità di un’opera a prescindere da chi la venda e dove si venda.
L’anima della nostra azienda è Fabio Massimo Bertolo, esperto di libri antichi che ha potuto contare sull’aiuto di un noto imprenditore italiano, anche lui appassionato cultore di libri antichi. Nel 2006 l'inglese Bloomsbury ha così aperto a Roma la sede italiana di Bloomsbury Auctions, specializzandosi in aste dedicate ai libri antichi e manoscritti.
In un momento in cui le case d’asta internazionali si stanno progressivamente ritirando dall’Italia, considerando il nostro Paese mera terra di conquista per esportare opere da vendere all’estero, noi siamo rimasti, ampliando con gli anni i settori di vendite. Ora abbiamo all’attivo 5 reparti dedicati ai dipinti - dagli Old Masters all’arte dell’Ottocento fino al contemporaneo -, alla fotografia ed ai gioielli, oltre ai libri antichi e manoscritti, che resta, per così dire, la nostra specialità. Il fatturato medio degli ultimi anni si è aggirato intorno ai 4.2 milioni di euro, con una crescita lenta ma costante. La percentuale media di vendita, variabile da reparto a reparto, supera il 60% e una parte sempre più consistente di queste vendite avviene ormai on line sulle varie piattaforme internet.
La scelta di renderci autonomi dalla sede di Londra risale a settembre scorso (anche se la società in effetti era già autonoma da quando nel 2011 Bloomsbury Auctions Londra è stata acquisita da Dreweatts, altra casa d’aste inglese). Con l’occasione ci siamo dati un nuovo nome ed un nuovo logo, di maggior impatto per i nostri clienti, senza cambiare né la sede né lo staff. Ed eccoci ora al nostro primo compleanno che festeggeremo la settimana prossima insieme alla redazione di www.news-art.it a palazzo Odescalchi.

D. Come si colloca Minerva Auctions nella scena del mercato dell'arte in Italia?

Maestro Palazzo Lonati VerriR. Abbiamo scelto di puntare sulla qualità, selezionando attentamente le opere nella fase di raccolta del materiale e privilegiando decisamente l’acquisizione dei lotti da collezioni private. Oggi l’offerta è molto superiore alla domanda ed i meccanismi del mercato dell’arte sono in continua evoluzione. Occorre aprirsi verso nuove forme di collezionismo. Per questo abbiamo aperto alla fotografia e siamo stati i primi in Italia ad avere vendite interamente dedicate al settore, che contano oggi su un pubblico dinamico che ci segue da tutta Europa. In realtà è necessario diversificare, in particolare le aste tradizionali, ed assecondare i trend e le mode, che esistono anche per i dipinti antichi. Le vendite di Old Masters, di cui sono responsabile, offrono collezioni a volte eccentriche, come quella dell’arredo di una residenza abruzzese posta all’incanto la scorsa primavera, che ha totalizzato il 100% di lotti aggiudicati  e un incasso di oltre 300.000 euro. Accanto a tele di grande formato e rarità – per esempio, due dipinti del misterioso Maestro di Palazzo Lonati Verri (fig. 1) e uno splendida tela di Pietro Antonio Magatti (fig. 2) – figuravano tra l’altro gli arredi del castello: un tavolo da centro boulle, firmato dall’ebanista Henry Dasson, un’arpa e un salotto di Carlo Bugatti commissionato dalla marchesa Luisa Casati (fig. 3), due icone dell’Art Déco.
Si può dire che Minerva Auctions abbia raccolto un patrimonio di esperienza lavorativa e di persone che si sono formate nelle grandi case d’aste inglesi che hanno lasciato l’Italia. Essendo per sua natura un’azienda a gestione “familiare”, Minerva punta a fidelizzare i suoi clienti con vendite che hanno regole trasparenti. Siamo tra i pochi in Italia a rendere pubblici i risultati di vendita sul nostro sito, a differenza della maggior parte delle altre case d’asta e delle gallerie. I cataloghi Minerva sono indicizzati sui principali database, artnet.com e artprice.com, e visibili su piattaforme online come liveauctioneers o the-saleroom.com, dove si possono comprare in tempo reale i lotti battuti. Questi criteri, che chiamerei british, premiano certamente a medio e lungo termine.
Pietro Antonio MagattiParallelamente alle vendite all’asta ospitiamo nella sede di Palazzo Odescalchi le attività di Minerva-caffè; uno spazio dedicato alla presentazione di libri e riviste specialistiche che solitamente si tengono giovedì, in omaggio al "circolo di Bloomsbury", il favoloso cenacolo di artisti che Virginia Woolf aveva raccolto attorno a sé nella Londra vittoriana. Un modo diverso di saggiare lo stato dell’arte e del mercato, insieme a collezionisti e cultori della cultura e del bello.

D. Che lettura dai dal tuo osservatorio dell'attuale crisi economica?

R. Paradossalmente questo è un momento di grande interesse per il mercato dell’arte. I collezionisti sono disposti a muovere opere di grande interesse, o perfino eccezionali, offrendole in vendita a prezzi competitivi. L’estate scorsa la vendita degli Old Masters di Christie’s Londra ha ottenuto il miglior risultato mai raggiunto in asta, totalizzando 62 milioni di euro. Possono uscire dalle cantine sleeper, ossia opere importanti ‘dormienti’ o dimenticate in collezioni private, ed in Italia ve ne sono ancora tante.
Grazie a internet si affacciano sempre di più sul nostro mercato collezionisti che vengono da paesi lontani e che mostrano un gusto affatto originale, associando nei loro acquisti lotti di qualità di epoche e stili diversi, facendo anche dei buoni affari. E spero proprio che siano loro a far ripartire il sistema e a dare un nuovo slancio al mercato.  

D. Alla luce della tua lunga esperienza di operatrice del settore, dove credi che si dovrebbe intervenire per infondere nuova energia al mercato dell'arte in Italia, in modo particolare nel comparto dei dipinti antichi che da noi appare particolarmente in sofferenza?

Arpa BugattiR. I prezzi dei dipinti antichi non sono stati mai così bassi come in questo periodo. Si tratta sicuramente di una congiuntura, ma è anche un effetto dei tempi. Per comprare dipinti antichi ci vuole cultura. Un ceto medio-alto, quello dei professionisti, che prima intraprendeva un certo tipo di investimenti e che amava arredare la casa, consapevole del suo status, ha modificato profondamente i suoi comportamenti. Oggi le liste di nozze si fanno all’agenzia viaggi per raggiungere mete esotiche e non più nelle gallerie d’arte o nei negozi del centro. Inoltre conservare dipinti antichi di pregio ha anche un costo per così dire “in sicurezza”. Un noto collezionista napoletano qualche anno fa ha voluto alienare la propria collezione perché viveva blindato nella sua residenza, peraltro magnifica. Poi – e per fortuna, aggiungerei - ha ricominciato a comprare dipinti antichi…
In Italia in particolare il mercato risulta particolarmente depresso perché risente di molti vincoli, sia legislativi sia di ordine fiscale. L’impatto delle licenze d’esportazione in Italia scoraggia i compratori stranieri che sono circa il 30% dei nostri clienti. Ottenere una licenza per un oggetto che ha più di cinquant’anni significa aspettare di media 3 mesi, a prescindere dal valore dichiarato (100 euro o 1 milione). Resta poi sempre l’incognita della notifica. Tali lungaggini burocratiche portano ad una riduzione del valore del bene d’arte, con un segno negativo sul suo prezzo finale.
Gli stessi italiani, che prima compravano, oggi sono sotto una sorta di riflettore fiscale e preferiscono fare all’estero i loro acquisti, sul mercato londinese o al Tefaf di Maastricht. Occorrono regole più chiare e semplici ed una politica che incentivi investitori italiani e stranieri a spendere nel nostro Paese in beni di lusso. Sarebbe sicuramente un vantaggio in termini di entrate fiscali con esiti positivi anche sull’indotto lavorativo.
Non va dimenticato che si può fare cultura anche favorendo il mercato dell’arte, al di là dei pregiudizi ancora fortemente radicati nelle università e nei ministeri. Il collezionismo in ogni epoca è sempre stata alla base del mecenatismo e delle grandi raccolte pubbliche, cerchiamo di non dimenticarlo.

De MuraD. Dacci, infine, qualche anticipazione su pezzi di particolare interesse che proporrete nell'ormai imminente stagione di aste autunnali.

La stagione autunnale è sempre la più ricca di sorprese, in programma abbiamo 5 vendite fino a Natale, l’ultima sarà la nostra numero 100. Per gli Old Masters segnaliamo un bel dipinto di San Gennaro che ferma con la mano il Vesuvio in fiamme (fig. 4), un’opera ritrovata di Francesco De Mura, proveniente da un’importante collezione nobile napoletana. In catalogo ci sarà anche una scelta selezione di mobili di epoca Napoleone III, che contiamo possano suscitare l’interesse di un pubblico ampio, di livello internazionale e perché no di qualche sceicco degli Emiri.

Valentina Ciancio è esperta degli Old Masters per Minerva Auctions. Ha studiato storia dell’arte a Roma. Formatasi in una casa d’aste internazionale, ha aperto nel 2007 il reparto Dipinti antichi di Bloomsbury (poi Minerva), che oggi dirige.
Luca Bortolotti, 22/09/2013

www.minervaauctions.com