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La Galleria Palatina, in collaborazione con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, dedica una mostra monografica a Jacopo Ligozzi (Verona, 1547 - Firenze, 1627), egregio pittore e superbo miniaturista, che eccelse in modo particolare nelle rappresentazioni e illustrazioni naturalistiche, tanto vegetali quanto animali.
Discendente da una famiglia di ricamatori milanesi, figlio del pittore Giovanni Ermanno, Ligozzi ebbe la sua formazione e i suoi esordi nella terra natale spostandosi però ben presto a Firenze, dove la sua presenza presso la corte granducale di Francesco I è documentata già nel 1577 e dove rimase stabilmente fino alla morte, titolare di una prolifica bottega.
Dopo uno studio pionieristico di Mina Bacci (Jacopo Ligozzi e la sua posizione nella pittura fiorentina, in Proporzioni, 1963), le vicende dell’artista sono state indagate più recentemente da Alessandro Cecchi, Lucia Tongiorgi Tomasi (I ritratti di piante di Jacopo Ligozzi, Ospedaletto 1993) e Lucilla Conigliello. Quest’ultima studiosa, in particolare, ha curato una mostra dedicata alla opere eseguite per la provincia aretina (Jacopo Ligozzi: le vedute del Sacro Monte della Verna. I dipinti di Poppi e Bibbiena, Poppi 1992) e una rassegna incentrata sui disegni conservati al Louvre (2005), ed è oggi co-curatrice dell’esposizione fiorentina, assieme ad Alessandro Cecchi (direttore della Galleria Palatina) e Marzia Faietti (direttrice del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi).

Il notevole livello di approfondimento, anche sul piano documentario, raggiunto dalle ricerche sia sulla produzione sia sulla bografia dell’artista, nonché la presenza di un nucleo imponente di sue opere nelle collezioni di Palazzo Pitti e del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, sono alla base di questa mostra, che
illustra per la prima volta in modo organico tutta l’attività di Ligozzi, mettendone adeguatamente in luce il poliedrico profilo nel contesto della composita scena artistica fiorentina tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento.
A tal fine l’esposizione è articolata in sezioni tematiche, cominciando
dai primi tempi presso la corte medicea, in cui Jacopo fu apprezzato inizialmente soprattutto
come disegnatore di naturalia, attraverso una raffinata produzione di disegni acquerellati o lumeggiati in oro, e successivamente
come ritrattista (produzione all’interno della quale spiccano in mostra il
Ritratto di Maria Gonzaga del Museo Nacional di Lisbona e il
Ritratto di Virginia de' Medici degli Uffizi), ma anche come
regista di insiemi decorativi, oggi purtroppo in larga parte dispersi.
Ligozzi fu peraltro anche
pittore di storia in senso tradizionale - responsabile, ad esempio, dell’allestimento dei
grandi dipinti su lavagna nel soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio o degli
apparati in occasione delle nozze di Ferdinando I e Cristina di Lorena - ma anche
progettista di abiti e ricami per tessuti, nonché di
manufatti in pietre dure, come la rassegna fiorentina documenta con alcuni disegni e piani in commesso marmoreo, eseguiti su suo disegno dall’Opificio mediceo.

Specifica attenzione sarà inoltre rivolta alla
produzione di allegorie morali e di opere pittoriche imperniate sul tema della ‘Vanitas’, che Ligozzi affrontò a più riprese, presentata nell’esposizione attraverso opere quali l’
Allegoria della Redenzione oggi a Locko Park, l’
Allegoria dell’Amore che difende la Virtù contro l’Ignoranza e il Pregiudizio (coll. Baroni, Londra), o l’
Avarizia (New York, Metropolitan Museum).
L’ultima parte della mostra prenderà in esame, infine,
la produzione religiosa di Ligozzi, alla quale il pittore si dedicò fin dai suoi esordi presso la corte medicea e che intensificò sempre più a partire dagli anni Novanta del Cinquecento, con
grandi pale d’altare eseguite per le chiese fiorentine della SS. Annunziata, di Santa Maria Novella, di Ognissanti e di Santa Croce, nonché per le chiese dell’Aretino, di Lucca e San Gimignano.
Lu.Bo., 17/05/2014
JACOPO LIGOZZI "PITTORE UNIVERSALISSIMO" (VERONA 1547 - FIRENZE 1627)
Firenze, Galleria Palatina
27 maggio - 28 settembre 2014
A cura di Alessandro Cecchi, Lucilla Conigliello e Marzia Faietti
Catalogo Sillabe, Firenze