Diversi aspetti della sua arte sono degni di attenzione. Da una parte la
delicatezza del tratto e il
vigore della materia, dall’altra la capacità di veicolare in modo molto acuto, alle volte ironico,
riflessioni sulla società e sulla condizione umana contemporanea. E d’altronde non è uno dei principali compiti dell’arte quello di offrire spunti “visivi” su cui poter riflettere? Ji Dachun ci riesce alla perfezione e in maniera molto piacevole da un punto di vista estetico.

Le sue opere, esclusivamente
acrilici su tela, mettono in scena una
simbiosi di forme dell’anatomia umana e del mondo vegetale, cercando di riconsolidare il
rapporto fra uomo e natura che oggi sembra perdersi in modo drammatico. La
raffinatezza e la complessità della tecnica pittorica sono punti forti del suo orizzonte espressivo. Un accurato lavoro che potrebbe essere quasi definito “
puntinistico” – prendendo in prestito un termine occidentale – delinea forme ibride, complesse e delicate.
Trattati di anatomia o paesaggi surrealisti? Questo è l’interrogativo che ci si può porre osservando un’opera come
Plastic Brains: vi si celano
ironiche critiche verso la contemporaneità, come si può ben dedurre dal titolo. Cervelli di plastica, cervelli vuoti in cui non si legge più niente, come indicano forse quegli spazi bianchi che tanto ricordano i manuali di anatomia umana.
Un
ironico riferimento all’Occidente si ritrova in
Rococò. Intrecciandosi in un equilibrio instabile, forme dalle contorte decorazioni descrivono una struttura a metà fra un sistema arterioso e un tessuto osseo. Anche in questo caso, stupisce il contrasto fra la delicatezza del tratto e la crudezza della rappresentazione, capace di creare un
cortocircuito visivo interessante.
I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano, infine: un titolo poetico adatto per l’arte di Ji Dachun, che fonde
poeticità delle forme e
durezza della realtà, nella speranza di ritrovare i nostri veri desideri leggeri e liberi come le nuvole che li accompagnano.
Lucia Zapparoli, 26.05.2013
Ji Dachun, nato a Jiangsu, in Cina, nel 1968, vive e lavora a Pechino.
Dopo il conseguimento della laurea nel 1993 alla Central Academy of Fine Arts di Pechino, presso il dipartimento di pittura ad olio, realizza numerose mostre in importanti musei e istituzioni. Tra le personali si segnalano: Aye Gallery (Pechino, 2012); Barbara Gross Gallery (Monaco, 2011); Shanghai Art Museum (Shanghai, 2007); Kunstmuseum Bern (Berna, 2007); Pyo Gallery (Seoul, 2006); Posco Art Museum (Seoul, 2005); Art Beatus Gallery / Annie Wong Art Foundation (Hong Kong, 2004); Aura Gallery, (Shanghai, 2002); East Link Gallery, (Shanghai, 2000).
Fra le molte mostre collettive si ricordano almeno le seguenti: Injoy Museum of Art (Pechino, 2011); Times Art Museum (Pechino, 2010); Eastation Gallery (Pechino, 2009); Musée Maillol (Parigi, 2008); Asia Art Center (Pechino, 2007); Shanghai Zenda MOMA (Shanghai, 2006); Kunstmuseum Bern (Berna, Svizzera, 2005); South of Taiwan Art Center (Taiwan, 2004); Shenzhen Art Museum (Shenzhen, 2003); Shanghai Art Museum (Shanghai, 2000); Beijing International Art Gallery (Pechino, 1998, 1996); Haus der Kulturen der Welt (Berlino, 1997); National Art Museum of China (Pechino, 1993). Ha inoltre partecipato a vari eventi artistici internazionali, come la Biennale di Shanghai nel 2000.
Didascalie immagini
1. Ji Dachun, Ellen’s Book, 2010, acrilico su tela, 100 x 80 cm, Courtesy Aye Gallery, Beijing; Barbara Gross Gallery, Munich, Photo Mr. Yang Chao
2. Ji Dachun, Plastic Brains, 2009, acrilico su tela, 140 x 140 cm, Courtesy Collezione Privata, Photo Mr. Yang Chao
3. Ji Dachun, Rococò, 2006, acrilico su tela, 150 x 110 cm, Courtesy Fred Torres Collaborations, New York, Photo Mr. Yang Chao
4. Ji Dachun, Holy Mother A Hostage, 2011, acrilico su tela, 150 x 110 cm, Courtesy Aye Gallery, Beijing; Barbara Gross Gallery, Munich, Photo Mr. Yang Chao
JI DACHUN
Forgotten Desires and Accompanying Clouds
I desideri dimenticati e le nuvole che li accompagnano
a cura di Bartolomeo Pietromarchi
16 maggio – 22 settembre 2013
MACRO Project Room 2
via Nizza 138