
La mostra curata da Nancy è invece un piccolo gioiello, costruita con grande sapienza e, per quei visitatori che ne hanno goduto la visione prima di affrontare le sale dedicate al messinese, si sarà certamente rivelato uno stimolante strumento di lettura anche rispetto alla produzione ritrattistica di Antonello e dellla nostra tradizione artistica.
Autore di numerosi testi sulle arti in generale e su singole opere di pittura, di fotografia e di cinema,
Jean-Luc Nancy ha sviluppato per il
Mart un progetto espositivo che idealmente fa seguito e si riconnette alla pubblicazione de
Il ritratto e il suo sguardo (Raffaello Cortina, Milano 2002; ed. or.
Le regard du portrait, Galilée, Paris 2000), nel quale
lo sguardo viene indagato come elemento essenziale e fondante del ritratto, principio generatore attraverso il quale lo stesso soggetto cerca un contatto con la dimensione dell'infinito, dove gli è consentito, in qualche modo, di perdersi per ricomporsi e trovare prova d'esistenza in chi lo guarda, ossia nello spettatore.

Ma se il libro affronta principalmente l'analisi del ritratto classico e moderno la mostra del
Mart indaga invece la complessità del ritratto contemporaneo, snodandosi in un percorso cronologico che parte dagli ultimi decenni del XX secolo per arrivare ai giorni nostri. L'esposizione accoglie
quarantacinque opere e immerge lo spettatore in uno
spazio altro, fatto di silenzio e raccoglimento. Tracciando una sorta di mappa delle sparizioni, riapparizioni e trasformazioni del ritratto contemporaneo, la rassegna include tutte le tecniche artistiche e intreccia fra loro diverse generazioni.
Gli artisti coinvolti nella mostra sono:
Vito Acconci, Laurie Anderson, Francis Bacon, Miguel Barceló, Christian Boltanski, Elina Brotherus, Nancy Burson, Robert Cahen, Chuck Close, John Coplans, Daniela De Lorenzo, Marlene Dumas, Greta Frau, Till Freiwald, Lucian Freud, Alberto Giacometti, Douglas Gordon, Alex Katz, Bertrand Lavier, Mark Lewis, Paolo Meoni, Jorge Molder, Jacques Monory, Oscar Muñoz, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Jaume Plensa, Barbara Probst, Margot Quan Knight, Luca Rento, Gerhard Richter, Thomas Ruff, Thomas Schütte, Fiona Tan, Antoni Tàpies, Jeff Wall, Andy Warhol, Francesca Woodman, Shizuka Yokomizo; ma l'eterogeneità dei loro lavori è orchestrata in modo tale da costruire sottilmente una fitta serie di dialoghi, momenti di riflessione che contribuiscono a suggerire molteplici possibilità di approccio alla
articolate questioni teoriche sollevate dal genere ritratto.

La mostra cerca di fare luce su quanto c’è di misterioso nel volto umano, su quello sguardo che di volta in volta si rinnova attraverso mutazioni di natura. Cambia lo
status dopo la trasformazione, ma in qualche modo gli sguardi rappresentati conservano qualcosa di intimo, segreto: l'infinito dell'inquietudine, dell'angoscia, dell'ironia e del caos.
Ne
L’altro ritratto, in ciò che notoriamente nel segno della
mimesis e della filosofia aristotelica dovrebbe restituire un segno analogico del soggetto, si nasconde “
l'altro ritirato”,
l'io inaccessibile che, per trovare forma e svelarsi davvero deve provare ogni volta la sua forza d'essere ed è costretto, in questo modo, a cercare nuova forma di rappresentarsi e di affermarsi. Il segno, quindi, sembra diventare a volte ossessione proprio perché incaricato di decifrare un impossibile soggetto: un protagonista che nel corso del tempo si è sempre più svincolato dai modelli e che, secondo lo stesso curatore, proprio per tale motivo è tanto più vero quanto meno identificabile.
Forse per questo le opere selezionate da
Jean-Luc Nancy sono inserite in un percorso espositivo concepito per sezioni che, in questo modo, meglio enfatizzano la duplice frammentarietà della rappresentazione:
la sua impossibile mimesis con il soggetto e
la lettura “castrata” che ne dà lo stesso osservatore.

Mentre ogni sezione ha un titolo specifico, i lavori sono accompagnati da suggestioni di commento, interpretazione e riflessione, caratterizzate da colori. La prima sezione, “
Preambolo” (
Un giorno il ritratto si ritira, si guarda, si diffrange), si apre con il
Buste de Diego di
Alberto Giacometti, in tutta la sua icasticità di “totem solitario”, per poi proseguire con opere rispettivamente di
Chuck Close, Alex Katz, Lucian Freud, Andy Warhol e Gerhard Richter. In “
Da ieri a oggi” ritorna ancora
Gerhard Richter che “
traccia della fuga di uno sguardo” in
Portrait Helmut Klinker. Seguono
Giulio Paolini, con il celeberrimo
Giovane che guarda Lorenzo Lotto, e
Christian Boltanski con
Les Suisses Morts, una installazione di 200 fotografie in bianco e nero.
Nella sezione “
Veduta 1” (
Presenza dell’assenza – Disapparizione)
Miquel Barceló ritrae in
JL Nancy lo stesso curatore della mostra come “
volto che piange su di sé”; vicino, una tempera e matita su carta di
Antoni Tàpies, un
Autoritratto di
Claudio Parmiggiani,
Bagatelle di
Bertrand Lavier e due acquerelli iperrealisti di
Till Freiwald. In “
Veduta 2” (
Aprire, coprire la faccia) spazio alla “
paura di ritrovarsi”, con le fotografie di
Francesca Woodman, a “
il mistero è ormai nell'uomo” in
Pryings di
Vito Acconci e alla “
somiglianza senza modello” nella ricerca di
Daniela De Lorenzo. La sezione “
Veduta 3” (
Ritracciare gli incontri) accoglie i lavori di
Barbara Probst, Greta Frau e Robert Cahen. In “
Veduta 4” (
Lo stesso altro) il tema della “
trasfigurazione” è affrontato da
Laurie Anderson, mentre i lavori di
Nancy Burson, Marlene Duma e Douglas Gordon vengono decifrati da Nancy come analisi intorno alla “configurazione”, alla lettura di “altri stessi” o all'atto del guardare quando ci si trova di fronte ad una immagine doppia dell'altro.

"
Veduta 5" (
Identificare la sparizione) presenta le fotografie di
Margot Quan Knight e Paolo Meoni e i protagonisti di
Shizuka Yokomizo, uomini e donne questi ultimi che rimangono indecifrabili fino in fondo perché troppo sfocati o forse perché troppo sicuri del loro essere al mondo. In “
Veduta 6” (
Fuori di se) troviamo un lavoro di Jorge Molder e un video di
Mark Lewis, mentre in "
Veduta 7" (
L’istante) un verso di Ezra Pound, “
L'immagine si aprì immacolata un varco nell'istante”, apre ai lavori di
Elina Brotherus, Jacques Monory, Luca Rento. Ancora Douglas Gordon protagonista in “
Mostrare, monstrum”, dove troviamo anche le opere di
Thomas Schütte, John Coplans e Fiona Tan. Infine in “
Veduta 9” (
In se stesso) spiccano Young man wet with rain di
Jeff Wall e tre ritratti di
Thomas Ruff. Il percorso termina con la sezione denominata “
Infinito altro”, in cui sono affiancati un video di
Oscar Muñoz e l'opera
Self-portrait VIII di
Jaume Plensa.
Alessandra Benacchio, 05/01/2014
L'altro ritratto
A cura di Jean-Luc Nancy
MART ROVERETO
Corso Bettini 43, 38068 Rovereto (TN)
Fino al 12 gennaio 2014
Orari
Martedì - Domenica 10.00 - 18.00
Venerdì 10.00 - 21.00
Lunedì chiuso
Tariffe valide nel periodo 5 ottobre 2013 - 12 gennaio 2014:
La tariffa comprende ingresso al Mart, a Casa d’Arte Futurista Depero a Rovereto e alla Civica di Trento
A partire da venerdì 1 novembre 2013 con il biglietto di ingresso al Mart, si ha diritto alla tariffa ridotta presso il Muse - Museo delle Scienze di Trento
Intero: 13 Euro
Ridotto: 9 Euro
Numero verde 800 397760
info@mart.trento.it
http://www.mart.trento.it/laltroritratto
Didascalie immagini:
1. Miquel Barceló, JL Nancy, 2012
tecnica mista su tela, 100 x 81
Collezione dell’artista, Foto @andrémorin
"volto che piange su di sé"
2. Margot Quan Knight, Sur face (water), 2009
video monocanale, loop, 03’ 14’’
Courtesy Gagliardi Art System, Torino
"spartizione dell’estraneità più propria"
3. Douglas Gordon, Monster, 1997
es. 1/11, stampa cromogenica, 86 x 127 cm
Collezione FRAC Haute-Normandie, Foto: Marc Domage
"homo deus absconditus"
4. Giulio Paolini, Giovane che guarda Lorenzo Lotto, 1967
fotografia, 30 x 24 cm
Proprietà dell'artista, Foto: Courtesy Archivio Giulio Paolini, Torino
"ritratto che guarda un ritratto"
5. Lucian Freud, Man's head (Self Portrait I), 1963
olio su tela, 53 x 50 cm
The Whitworth Art Gallery, The University of Manchester
"volto respinto"
6. Greta Frau, L’ultima classe (390-402), s.d.
olio su tavola, 13 pezzi, 29 x 22 cm ciascuno
Courtesy The Flat – Massimo Carasi, Foto: Copyright 2013 © Armellin F.
"modelli senza somiglianza"
7. Gerhard Richter, Portait Klinker, 1965
olio su tela, 100 x 80 cm
Courtesy George and Bettty Woodman
"traccia della fuga di uno sguardo"
8. Elina Brotherus, Reflection (dalla serie Artist and her model), 2010
stampa ai pigmenti, 40 x 56 cm
Courtesy dell’artista e gb agency, Parigi
"in attesa dell’altro"