Roma con una mostra sui caravaggeschi omaggia Roberto Longhi, uno dei più importanti storici dell’arte italiani del Novecento, una delle personalità più avvincenti del mondo dell’arte. Nelle sale espositive del prestigioso Palazzo Caffarelli, arriva la mostra
Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi. Curata da Cristina Bandera, Direttore scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze. La mostra apre al pubblico nel rispetto delle norme di sicurezza previste per il Covid 19. Oltre quaranta capolavori esposti, tra i quali il celebre
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acquistato da Longhi alla fine degli anni Venti, dipinto di cui esiste una replica autografa alla National Gallery di Londra. Tra le diverse copie, circa venti sino ad oggi rintracciate,
Il ragazzo che monda un frutto, una copia di una opera giovanile di Caravaggio che tradisce la cultura lombarda dei fratelli Campi, che Longhi espose alla rassegna di Palazzo Reale a Milano nel 1951. Tra i dipinti caravaggeschi
La Negazione di Pietro, di Valentin Boulogne, il pittore francese che a Roma concluse la propria esistenza nel 1632 al tramonto dell’epopea nell’Urbe del genio lombardo.
L’Allegoria della Vanità, di Angelo Caroselli, La
Madonna col Bambino e Sant’Anna di Giovanni Antonio Molineri,
Maria Maddalena Penitente di Domenico Fetti, le cinque tele raffiguranti Apostoli di Jusepe de Ribera,
La Deposizione di Cristo di Battistello Caracciolo, appartenenti in qualche modo al primo cavaraggismo. Roberto Longhi si appassionò a Michelangelo Merisi nel 1911, anno in cui discusse la sua tesi di laurea con Pietro Toesca. Per quasi tutto il secolo continuò ad occuparsi di Caravaggio e dei pittori caravaggeschi italiani e stranieri tracciandone un percorso che può considerarsi una strada che per tanti giovani studiosi ha costituito un obbligato punto di partenza. Ad aprire il coinvolgente percorso espositivo, sono invece quattro tavolette di Lorenzo Lotto e due dipinti di Battista del Moro e Bartolomeo Passarotti, pittori, tra altri di orgine lombarda, considerati da Longhi riferimenti per la mente del giovane Caravaggio. Roberto Longhi storico dell’arte, collezionista e disegnatore: nella sala introduttiva, c’è un disegno a carboncino con data e firma, raffigurante il ragazzo della celebre opera di Caravaggio il
ragazzo morso da un ramarro, che non solo mostra la sua abilità nel disegnare, ma anche l’impeccabile organizzazione luminosa del dipinto che aveva di fronte. La mostra racchiude in sé arte, bellezza e maestosità e resterà in scena fino al 13 settembre 2020. Il catalogo edito per i tipi di Marsilio raccoglie le opere presenti in mostra con una scheda e la biografia degli artisti.
Fig. 1 Caravaggio Ragazzo morso dal ramarro.
Per accedere alla mostra occorre obbligatoriamente prenotare e preacquistare il biglietto sul sito
www.museiincomunediroma.it. L’ingresso è gratuito per i possessori della Mic, previa prenotazione obbligatoria e gratuita allo 060608.
Michela Micheli
Giugno 2020