6(6)Come il titolo esplicita senza giri di parole, la mostra intende mettere a fuoco quel fenomeno culturale di primario rilievo che passa convenzionalmente sotto il nome di “fortuna dei primitivi”, come ebbe a qualificarlo felicemente Giovanni Previtali in un suo volume celeberrimo edito da Einaudi giusto mezzo secolo fa. Lo studio di Previtali metteva in chiaro un capitolo essenziale della storia del gusto e del collezionismo in Italia tra la fine del Sette e l‘inizio dell’0ttocento (che ebbe decisivi riverberi sulla formazione delle raccolte d’arte pubbliche nei maggiori Paesi europei): la rinascita dell’interesse nei confronti di pittori e scultori che, nel canonico schema storiografico vasariano, avevano preceduto Leonardo, Michelangelo, Raffaello e i maestri della “Maniera moderna”.


I curatori dell'esposizione fiorentina hanno preso le mosse dagli studi pionieristici di Lionello Venturi, Francis Haskell e Kristof Pomian, oltre naturalmente di Previtali, sviluppando le riflessioni su tale fenomeno alla luce delle molte ricerche che si sono susseguite negli ultimi decenni. Si direbbe, in effetti, che oggi siamo in grado di fare piena luce sul collezionismo dei “primitivi”, sul mercato e sul complessivo sistema che ruotò intorno al reperimento e alla vendita di tavole di pittura italiana del XIV e XV secolo, e che coinvolse in una fitta trama procacciatori, restauratori, antiquari e conoscitori.

2(17)La mostra si compone di oltre 130 pezzi provenienti da molti impotanti musei nazionali e internazionali (Palais Fesch, Musée des Beaux- Arts di Ajaccio, Musée des Beaux-Arts di Caen, Musée des Beaux-Arts di Chambéry, Musée des Beaux-Arts de Nantes, Musée du Louvre, Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Lindenau Museum di Altenburg, il Paul Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery di Washington).
Nelle sale dell’Accademia si può così apprezzare una selezione di altissimo livello di opere d’arte dal Duecento al Quattrocento (pittura, ma anche scultura e miniatura).
Tra gli artisti in mostra figurano Arnolfo di Cambio, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Nardo di Cione, Lippo Memmi, Ambrogio Lorenzetti, Pietro da Rimini, Vitale da Bologna, Matteo Giovannetti, Beato Angelico, Filippo Lippi, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini.

Attraverso le loro opere vengono passate in rassegna le principali personalità protagoniste di tale complessiva operazione di recupero storiografico e collezionistico: esponenti della chiesa, aristocratici e notabili, oltre agli eruditi che per primi vennero attratti da quelle testimonianze artistiche così lontane.
Le opere d’arte radunate per questa circostanza derivano da oltre quaranta raccolte lungo un arco temporale che va dalla metà del Settecento fino al primo ventennio circa dell’Ottocento: un periodo relativamente breve che delimita la fase pionieristica della rivalutazione critica, filologica e commerciale dell’arte italiana tardo medievale e primo rinascimentale.

3(13)Fra i collezionisti rappresentati, nell’intento di dare visibilità a tutte le aree d’Italia (da Roma alla Toscana, dal Veneto a Napoli all’Emilia), ricordiamo qui Francesco Raimondo Adami, Stefano Borgia, Angelo Maria Bandini, Alexis-François Artaud de Montor, Joseph Fesch, Teodoro Correr, Girolamo Ascanio Molin, Alfonso Tacoli Canacci, Sebastiano Zucchetti, Anton Francesco Gori, Agostino Mariotti, Matteo Luigi Canonici, Giuseppe Ciaccheri, Tommaso degli Obizzi, Gabriello Riccardi, Giovan Francesco De Rossi, Guglielmo Libri.
Lu.Bo., 23/06/2014

4(9)“LA FORTUNA DEI PRIMITIVI”
TESORI D’ARTE DALLE COLLEZIONI ITALIANE FRA SETTE E OTTOCENTO

Galleria dell’Accademia, Firenze, 24 Giugno - 8 Dicembre 2014
Ideazione e cura della mostra: Angelo Tartuferi e Gianluca Tormen

ORARI
Da martedì a domenica, ore 8,15-18,50
Chiusura: tutti i lunedì

BIGLIETTI
In occasione della mostra il prezzo del biglietto sarà € 11.00 (intero) e € 5,50 (ridotto)

Firenze Musei, Tel: 055 294883
www.unannoadarte.it

Catalogo della mostra GIUNTI Editore, Firenze.