Lorenzetti_mostra Siena_locandinaTra dicembre e gennaio sarà possibile ammirare la cosiddetta Madonna del latte di Ambrogio Lorenzetti presso la Cripta del Duomo di Siena. Il dipinto è custodito nel Museo Diocesano di Arte Sacra dell’Oratorio di San Bernardino, chiuso durante l’inverno. L’evento, pertanto, è pensato per rendere fruibile al grande pubblico la celebre tavola trecentesca perlomeno durante il periodo natalizio.

L’opera, che si considera usualmente eseguita nel corso del quarto decennio per le analogie stilistiche con il Trittico di San Procolo (datato 1332), è un esempio di alto livello della fioritura dell’iconografia della Virgo lactans nel Trecento. Il soggetto, infatti, già attestato nei secoli precedenti e con significative occorrenze nel mondo copto e bizantino, attraversa una fase di grande espansione nell’arte toscana a partire dalla fine del Duecento, trovando proprio a Siena un centro di elaborazione particolarmente attivo (per un riepilogo – anche bibliografico – sulle principali questioni relative al soggetto si veda Cecelia M. Dorger, Studies in the Image of the Madonna Lactans in Late Medieval and Renaissance Italy, Ph.D. Thesis, University of Louisville Louisville, Kentucky, 2012).

Il tema – collegato all’iconografia della Madonna dell’Umiltà, cui spesso si sovrappone – si inserisce pienamente nell’ambito della nuova concezione delle immagini devozionali generata soprattutto dalla predicazione degli ordini mendicanti, promotori di un rapporto diretto e quotidiano con le figure della storia sacra all’interno della dimensione domestica. D’altra parte, una certa spinta propulsiva alla produzione di immagini della Madonna del Latte dovette provenire anche dalla coeva crescita del culto del latte mariano in Toscana, regione in cui proliferavano, per così dire, le reliquie del prezioso liquido.

Madonna del Latte_Roma_Santa Maria in Trastevere_1290-1310caTale motivo iconografico, in ogni caso, che non ha radici testuali evangeliche, ben si presta ad alludere a diversi concetti legati alla cultura cristiana. Si tratta, ad esempio, di una chiara immagine di carità, che si conforma pienamente al pensiero, tra gli altri, di Onorio di Autun (1080-1154) e Alano di Lilla (1125ca-1202), figure centrali nella definizione tardomedievale dell’idea di Amor Proximi, che hanno fatto ampio ricorso al tema dell’allattamento mariano per illustrare la nozione (si veda, tra gli altri, per i riverberi sull’arte: William R. Levin, The Allegory of Mercy at the Misericordia in Florence. Historiography, Context, Iconography, and the Documentation of Confraternal Charity in the Trecento, Lanham (Maryland), 2004, in part. pp. 53-54).

Come ha contribuito a chiarire Leo Steinberg (The Sexuality of Christ in Renaissance Art and in Modern Oblivion, Chicago and London 1996, 2nd ed., pp. 131-133), inoltre, la Madonna del Latte dà corpo al tema dell’incarnazione di Gesù, insistendo sulla sua natura umana, spesso sottolineata dalla nudità del Bimbo: il Redentore è ritratto, infatti, mentre viene nutrito dalla Madre, proprio come tutti gli altri bambini. Il soggetto, del resto, rappresentava certamente il modello più elevato di cure maternali, costituendo l’esempio di maggiore suggestione per le genitrici e le balie. Esso, poi, in virtù del legame con la sfera della carità, doveva offrire una fonte di conforto per i genitori costretti ad affidare i propri figli alle istituzioni caritatevoli deputate all’assistenza dei bambini.

Lorenzetti Ambrogio_Madonna del Latte_Siena_Oratorio S_BernardinoQuella di Ambrogio Lorenzetti è un’interpretazione piuttosto precoce rispetto al periodo di massimo splendore dell’iconografia in questione. Il pittore senese inoltre, come sempre poco convenzionale, dà prova anche nella tavola dell’Oratorio di San Bernardino di considerevole originalità. Spostando sulla sinistra del campo visivo la figura della Vergine, l’artista ha sottratto la composizione alla staticità ieratica dei modi tradizionali e accentuato la vivacità della scena: la pronunciata verosimiglianza della rappresentazione è pensata naturalmente per favorire il rapporto empatico dello spettatore nei confronti dei personaggi messi in immagine.

Lorenzetti, poi, attraverso la peculiare “inquadratura”, ha provveduto ad avvicinare al massimo le figure al bordo dello spazio finzionale, proiettandole per così dire verso la realtà di chi guarda: il Bambino, in virtù di questa scelta strutturale, risulta quasi esibito dalla Madre, che pare offrirlo all’abbraccio emotivo del devoto. Secondo uno schema ricorrente nel motivo, inoltre, Gesù volge gli occhi verso l’osservatore: anche questo dispositivo funge da “struttura di appello”, alimentando il coinvolgimento del fedele che viene chiamato direttamente in causa dell’immagine.

Opere come quella senese, del resto, erano considerate indispensabili supporti della meditazione e della preghiera nell’orizzonte di senso della devozione privata: le opzioni formali di Lorenzetti, assecondando la tendenza che condurrà ai mirabili realismi dei secoli successivi, appaiono pertanto tutte concepite allo scopo di “agganciare” lo spettatore e renderlo partecipe del colloquio con il sacro, intessuto di percezione sensibile, preghiera e visione interiore.

Attorno alla piccola mostra il Complesso dell’Opera del Duomo organizzerà una serie nutrita di eventi. Ad esempio, saranno messi a disposizione del visitatore video e guide multimediali che consentiranno di acquisire informazioni sul tema della Madonna del Latte. L’iconografia sarà esplorata anche nell’ambito dell’iniziativa “Il Saloncino. Un tè all’Opera”, curata da Ilaria Bichi Ruspoli, che dedicherà al tema l’incontro dell’otto dicembre.
Inoltre, visite guidate daranno modo di esaminare con attenzione un piccolo nucleo di opere conservate nel Museo dell’Opera e nel Duomo stesso: nel percorso sono compresi la Madonna del Latte di Paolo di Giovanni Fei, il Polittico di Gregorio di Cecco e l’Altare Piccolomini realizzato da Andrea Bregno e ornato con 4 statue di Michelangelo. Il ricco programma di iniziative comprende anche un itinerario nelle chiese mariane senesi, che si snoderà il 26 dicembre tra la Cattedrale e la Collegiata di Santa Maria in Provenzano e Santa Maria dei Servi.
   Francesco Sorce, 27/11/2013

 

Gregorio di Cecco_Madonna del Latte_Siena_Museo Opera Duomo_1423LA MADONNA DEL LATTE DI AMBROGIO LORENZETTI
Siena, Cripta sotto il Duomo

1 Dicembre 2013 – 31 Gennaio 2014

Orario: tutti i giorni dalle 10,30 alle 17,30 
Prezzi: € 8,00 Opa Si Pass all inclusive ticket
(La Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti, Cripta sotto il Duomo, Libreria Piccolomini, Cattedrale, Battistero, Museo dell’Opera)
Gratuito: bambini fino a 11 anni; residenti e nati a Siena
Per info, prenotazioni e tour guidati
Opera – Civita Group 0577 286300
opasiena@operalaboratori.com - www.operaduomo.siena.it


Didascalie delle immagini
1. Locandina della mostra
2. Madonna del Latte, mosaico, Roma, Santa Maria in Trastevere, 1290-1310ca
3. Ambrogio Lorenzetti, Madonna del Latte, tavola, Siena, Museo Diocesano di Arte Sacra dell’Oratorio di San Bernardino, 1330-1340ca
4. Gregorio di Cecco, Madonna del Latte, tavola, Siena, Museo dell'Opera del Duomo, 1423