"
La Masca" è un progetto interdisciplinare che prevede videoarte, opere installative e
performance, e gira intorno alla costruzione di sette grandiose

maschere teatrali.
Le maschere, il mascheramento, la dissimulazione, il rapporto tra reale e virtuale sono i cardini del lavoro di Francesca Fini. Le sette maschere / protesi performative realizzate al
Watermill Center saranno il distillato di molteplici fonti d’ispirazione: la maschera d'oro di
Agamennone e le figure della
Commedia dell'Arte, il mistero della
Sacra Sindone e le suggestioni delle antiche pratiche femminili, l'androide di
Metropolis e l’immaginario
cyberpunk dei film di
Tsukamoto, con uno sguardo ai supereroi della cultura pop, ai fumetti e ai passamontagna di lana colorata delle
Pussy Riot.
Lo scopo del progetto è quello di mescolare sacro e profano, divino e grottesco. L'illusione della vita eterna, amore e morte, il potere e la bellezza si fondono con le nuove tecnologie, tra macchine grottesche e tensioni futuristiche.

Le sette grandiose maschere teatrali/performative saranno realizzate con materiali non convenzionali ed ingredienti effimeri, temporanei, emotivi, relazionali come il cibo, il ghiaccio, l'acqua, il sapone, il cioccolato, l'interazione umana, il video interattivo, il suono generativo, interfacce digitali, esperienze di realtà aumentata e 3d.
Al
Watermill Center Francesca Fini ha già trascorso un periodo di residenza durante il “
Summer program” del 2014. In quell’occasione ha avuto la possibilità di realizzare la sua
performance più famosa,
“Fair & Lost”, nel magnifico bosco che circonda il centro, insieme ad un
cast d’eccezione che ha compreso tra gli altri il regista
Jim Jarmush e il musicista
Philip Glass. Sempre per
Robert Wilson, Francesca Fini ha realizzato una
performance alla
Triennale di Milano, per la
RED NIGHT sponsorizzata da
Illy Caffé.
La residenza al
Watermill Center sarà arricchita dalla proiezione - in anteprima assoluta negli Usa - del film sperimentale
“Ofelia non annega” - scritto e diretto dall'artista e ultimato nel novembre 2015.
“
Ofelia non annega” è un film sperimentale che reinterpreta in maniera surrealista il dramma di
Shakespeare dal punto di vista della giovane Ofelia. Il film è stato prodotto in collaborazione con
l'Istituto Luce e integra linguaggi eterogenei e apparentemente incompatibili tra loro: il repertorio sociologico sulla storia nazionale e le performance originali concepite da Francesca Fini appositamente per questo progetto.
Al centro di tutto c’è un’Ofelia diversa da quella tramandata dalla tradizione letteraria: non l’adolescente fragile, ma tante donne diverse per colori, fattezze ed età.
Un’Ofelia moderna e dulcamara. Un’Ofelia che non si perde nei boschi di
Danimarca, ma nei taglienti paesaggi del Lazio: dall’industriale
Gazometro di Roma al
Centro Rottami di Cisterna di Latina, dalle aride cave di tufo di Riano Flaminio alla meravigliosa
Villa Futuristica della famiglia Perugini a Fregene, passando attraverso un rocambolesco giro panoramico su un bus turistico della capitale. Un’Ofelia che alla fine non annega, rinunciando al suo destino di eroina romantica per diventare una “persona normale”.
FRANCESCA FINI
In Italia è una tra gli artisti più rappresentativi dei nuovi linguaggi scenici, e della
cyber-performance (
Treccani), e si occupa di
New Media e Performance Art.
Nelle sue performance e nei video lavora spesso con tecnologie lo-fi, dispositivi di interaction design fatti in casa, audio e video generati dal vivo, hackerando e manipolando oggetti di uso quotidiano: telecamere di sorveglianza, wiimote, webcam, sensori domestici ed elettrodi terapeutici. Tutti questi strumenti sono utilizzati per esplorare la realtà nelle sue manifestazioni più inquietanti e svelarne il risvolto ironico.
Con una profonda formazione come
artista digitale, ha lavorato per 15 anni nel campo della
produzione tv: come coordinatrice di produzione ai 21 episodi di "Alfabeto Italiano", per
Làntia Cinema e RAI3, alla serie "Senza Fine" con Gualtiero Peirce, sempre per RAI3, come autrice e regista di tre documentari di creazione, attualmente distribuiti dalla piattaforma "On The Docks", come filmmaker per la
K-Events Filmmaster e curando i workshop, la regia e il montaggio dei sei documentari del progetto "Intercultura Tv", per il Miur Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
Nel 2000 incontra l’artista americana
Kristin Jones e collabora con lei al progetto “Tevereterno”, creando installazioni per la città di Roma. Sempre con Kristin Jones,
Kiki Smith e altri artisti internazionali partecipa nel 2008 al
River to River Festival a New York, proiettando la sua animazione “moon loop” sugli alberi dell’Hudson River. Da quel momento si orienta in maniera decisa verso il cinema sperimentale e la videoarte.
Tra gli
eventi di rilievo a cui ha preso parte negli ultimi anni citiamo: la
WRO Biennale di Wroclaw del 2011, dove era in programma nella sezione performance insieme a Stelarc e Istvan Kantor, il
Festival ADD al Museo Macro di Roma,
RomaEuropa Festival, la finale del
Premio Arte Laguna a Venezia e del
Celeste Prize International a New York, il
Film Festival di Montpellier, il
Berlin Directors Lounge,
IKONO TV Film Festival, il
FILE Electronic Language International Festival in Brasile,
Fonlad Digital Art Festival,
Videoformes Clermont-Ferrand,
CologneOff e
Magmart Videoart Festival, che ha vinto nel 2010, 2012 e 2013. Nel 2012 è stata invitata a partecipare alla
“Venice International Performance Art Week”, a cura di
VestAndPage, che ha ospitato tra gli altri il lavoro di Valie Export, Jan Fabre, Yoko Ono, Boris Nieslony e Hermann Nitsch.
Nel 2013 vince la
“Fonlad Performance Art Residency” per preparare una nuova performance a
Coimbra, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, e viene invitata a
Chicago per il
Rapid Pulse International Performance Art Festival. Nello stesso anno viene invitata a performare a
Santander, in Spagna, per il
Gallery Weekend e a
Londra, per la mostra
Modern Panic IV, insieme a nomi come Jodorowsky ed Erik Ravelo.
Nel 2014 è stata selezionata per il
Margaret Guthman Prize, il premio per le arti elettroniche legate alla musica, sponsorizzato dal
Georgia Institute of Technology di Atlanta. Sempre nel 2014 è stata invitata a
Kolkata, India, per il festival di arti performative
"Ghosts of Shakespeare" e per una lecture al
Satyajit Ray Film and Television Institute. Viene inoltre selezionata per il prestigioso
Videoart Yearbook a cura del
Dipartimento di Arti Visive dell'Università di Bologna e vince una borsa di studio per partecipare al
Watermill Center Summer Program 2014, diretto da Bob Wilson a New York.
Nel 2015 ha ideato e diretto al Lanificio di Roma il
Festival HI>DANCE, dedicato ai nuovi linguaggi della danza e della tecnologia, realizzato con il sostegno di
Roma Capitale e con il
patrocinio del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Ha recentemente partecipato a festival, mostre e residenze sostenuta dall’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi, di Toronto e di Lisbona.
Nel 2015 ha vinto
i premi Prix Université Blaise Pascal des étudiants e il Prize Conseil Général du Puy-de-Dome del Festival di Arti Digitali Videoformes, Francia. Sempre nel 2015 il film “Mother-Rythm” vince il premio “linguaggio più innovativo”, sponsorizzato dal Polish Film Institute per il Szczecin European Film Festival. Nel 2015 ha vinto una borsa di studio per una nuova residenza invernale al Watermill Center.
Ha recentemente realizzato “Ofelia non annega”, un film lungometraggio sperimentale in associazione con
Istituto Luce Cinecittà.