Si chiama "La Masca" il progetto di Francesca Fini che ha vinto una borsa di studio per le residenze artistiche del 2016 al Watermill Center di Bob Wilson. Si tratta dell'unico progetto artistico italiano selezionato quest'anno, e sarà realizzato nel mese di marzo 2016 presso il grande laboratorio per la performance art di Long Island, New York.

 

"La Masca" è un progetto interdisciplinare che prevede videoarte, opere installative e performance, e gira intorno alla costruzione di sette grandiose maschere teatrali.
Le maschere, il mascheramento, la dissimulazione, il rapporto tra reale e virtuale sono i cardini del lavoro di Francesca Fini. Le sette maschere / protesi performative realizzate al Watermill Center saranno il distillato di molteplici fonti d’ispirazione: la maschera d'oro di Agamennone e le figure della Commedia dell'Arte, il mistero della Sacra Sindone e le suggestioni delle antiche pratiche femminili, l'androide di Metropolis e l’immaginario cyberpunk dei film di Tsukamoto, con uno sguardo ai supereroi della cultura pop, ai fumetti e ai passamontagna di lana colorata delle Pussy Riot.

Lo scopo del progetto è quello di mescolare sacro e profano, divino e grottesco. L'illusione della vita eterna, amore e morte, il potere e la bellezza si fondono con le nuove tecnologie, tra macchine grottesche e tensioni futuristiche.

Le sette grandiose maschere teatrali/performative saranno realizzate con materiali non convenzionali ed ingredienti effimeri, temporanei, emotivi, relazionali come il cibo, il ghiaccio, l'acqua, il sapone, il cioccolato, l'interazione umana, il video interattivo, il suono generativo, interfacce digitali, esperienze di realtà aumentata e 3d.

Al Watermill Center Francesca Fini ha già trascorso un periodo di residenza durante il “Summer program” del 2014. In quell’occasione ha avuto la possibilità di realizzare la sua performance più famosa, “Fair & Lost”, nel magnifico bosco che circonda il centro, insieme ad un cast d’eccezione che ha compreso tra gli altri il regista Jim Jarmush e il musicista Philip Glass. Sempre per Robert Wilson, Francesca Fini ha realizzato una performance alla Triennale di Milano, per la RED NIGHT sponsorizzata da Illy Caffé.

La residenza al Watermill Center sarà arricchita dalla proiezione - in anteprima assoluta negli Usa - del film sperimentale “Ofelia non annega” - scritto e diretto dall'artista e ultimato nel novembre 2015.
Ofelia non annega” è un film sperimentale che reinterpreta in maniera surrealista il dramma di Shakespeare dal punto di vista della giovane Ofelia. Il film è stato prodotto in collaborazione con l'Istituto Luce e integra linguaggi eterogenei e apparentemente incompatibili tra loro: il repertorio sociologico sulla storia nazionale e le performance originali concepite da Francesca Fini appositamente per questo progetto.
Al centro di tutto c’è un’Ofelia diversa da quella tramandata dalla tradizione letteraria: non l’adolescente fragile, ma tante donne diverse per colori, fattezze ed età.
Un’Ofelia moderna e dulcamara. Un’Ofelia che non si perde nei boschi di Danimarca, ma nei taglienti paesaggi del Lazio: dall’industriale Gazometro di Roma al Centro Rottami di Cisterna di Latina, dalle aride cave di tufo di Riano Flaminio alla meravigliosa Villa Futuristica della famiglia Perugini a Fregene, passando attraverso un rocambolesco giro panoramico su un bus turistico della capitale. Un’Ofelia che alla fine non annega, rinunciando al suo destino di eroina romantica per diventare una “persona normale”.

FRANCESCA FINI
 
In Italia è una tra gli artisti più rappresentativi dei nuovi linguaggi scenici, e della cyber-performance (Treccani), e si occupa di New Media e Performance Art.
Nelle sue performance e nei video lavora spesso con tecnologie lo-fi, dispositivi di interaction design fatti in casa, audio e video generati dal vivo, hackerando e manipolando oggetti di uso quotidiano: telecamere di sorveglianza, wiimote, webcam, sensori domestici ed elettrodi terapeutici. Tutti questi strumenti sono utilizzati per esplorare la realtà nelle sue manifestazioni più inquietanti e svelarne il risvolto ironico.
 
Con una profonda formazione come artista digitale, ha lavorato per 15 anni nel campo della produzione tv: come coordinatrice di produzione ai 21 episodi di "Alfabeto Italiano", per Làntia Cinema e RAI3, alla serie "Senza Fine" con Gualtiero Peirce, sempre per RAI3, come autrice e regista di tre documentari di creazione, attualmente distribuiti dalla piattaforma "On The Docks", come filmmaker per la K-Events Filmmaster e curando i workshop, la regia e il montaggio dei sei documentari del progetto "Intercultura Tv", per il Miur Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
 
Nel 2000 incontra l’artista americana Kristin Jones e collabora con lei al progetto “Tevereterno”, creando installazioni per la città di Roma. Sempre con Kristin Jones, Kiki Smith e altri artisti internazionali partecipa nel 2008 al River to River Festival a New York, proiettando la sua animazione “moon loop” sugli alberi dell’Hudson River. Da quel momento si orienta in maniera decisa verso il cinema sperimentale e la videoarte.
 
Tra gli eventi di rilievo a cui ha preso parte negli ultimi anni citiamo: la WRO Biennale di Wroclaw del 2011, dove era in programma nella sezione performance insieme a Stelarc e Istvan Kantor, il Festival ADD al Museo Macro di Roma, RomaEuropa Festival, la finale del Premio Arte Laguna a Venezia e del Celeste Prize International a New York, il Film Festival di Montpellier, il Berlin Directors Lounge, IKONO TV Film Festival, il FILE Electronic Language International Festival in Brasile, Fonlad Digital Art Festival, Videoformes Clermont-Ferrand, CologneOff e Magmart Videoart Festival, che ha vinto nel 2010, 2012 e 2013. Nel 2012 è stata invitata a partecipare alla “Venice International Performance Art Week”, a cura di VestAndPage, che ha ospitato tra gli altri il lavoro di Valie Export, Jan Fabre, Yoko Ono, Boris Nieslony e Hermann Nitsch.
Nel 2013 vince la “Fonlad Performance Art Residency” per preparare una nuova performance a Coimbra, con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, e viene invitata a Chicago per il Rapid Pulse International Performance Art Festival. Nello stesso anno viene invitata a performare a Santander, in Spagna, per il Gallery Weekend e a Londra, per la mostra Modern Panic IV, insieme a nomi come Jodorowsky ed Erik Ravelo.
 
Nel 2014 è stata selezionata per il Margaret Guthman Prize, il premio per le arti elettroniche legate alla musica, sponsorizzato dal Georgia Institute of Technology di Atlanta. Sempre nel 2014 è stata invitata a Kolkata, India, per il festival di arti performative "Ghosts of Shakespeare" e per una lecture al Satyajit Ray Film and Television Institute. Viene inoltre selezionata per il prestigioso Videoart Yearbook a cura del Dipartimento di Arti Visive dell'Università di Bologna e vince una borsa di studio per partecipare al Watermill Center Summer Program 2014, diretto da Bob Wilson a New York.
 
Nel 2015 ha ideato e diretto al Lanificio di Roma il Festival HI>DANCE, dedicato ai nuovi linguaggi della danza e della tecnologia, realizzato con il sostegno di Roma Capitale e con il patrocinio del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Ha recentemente partecipato a festival, mostre e residenze sostenuta dall’Istituto Italiano di Cultura di New Delhi, di Toronto e di Lisbona.
 
Nel 2015 ha vinto i premi Prix Université Blaise Pascal des étudiants e il Prize Conseil Général du Puy-de-Dome del Festival di Arti Digitali Videoformes, Francia. Sempre nel 2015 il film “Mother-Rythm” vince il premio “linguaggio più innovativo”, sponsorizzato dal Polish Film Institute per il Szczecin European Film Festival. Nel 2015 ha vinto una borsa di studio per una nuova residenza invernale al Watermill Center.
 
Ha recentemente realizzato “Ofelia non annega”, un film lungometraggio sperimentale in associazione con Istituto Luce Cinecittà.