La mostra è il frutto di un’accurata selezione all’interno delle oltre 300 nature morte di proprietà del museo, fra le quali è stato scelto un nucleo di circa 150 tra dipinti, disegni e incisioni databili fra il 1910 e il 1950.
Il tema della natura morta ha visto attivamente interessata una parte cospicua degli artisti italiani del Novecento, in particolare nella prima metà del secolo, quando questo genere - in tutta l’arte occidentale, in effetti - si è dimostrato una palestra ideale per ogni sorta di sperimentazioni pittoriche e poetiche.

Anche le più significative ricerche delle avanguardie storiche attive in Italia (
Futurismo, Metafisica, Astrattismo…) si sono misurate assiduamente e senza complessi con la natura morta, grazie alla libertà di movimento che questo genere ha sempre concesso agli artisti, sotto il profilo della composizione, della scelta e della resa degli oggetti, dell’elaborazione strettamente pittorica, e per la possibilità ch’essa ha infine offerto generosamente di forzare e stravolgere le regole accademiche e i vincoli della tradizione rappresentativa realistico-mimetica.
La mostra si concentra su opere eseguite nella prima metà del Novecento, focalizzando l’attenzione su esemplari di alta qualità ma poco noti, se non addirittura ignoti, e comunque caratterizzati da una modesta fortuna critica. D’accordo con questa impostazione progettuale sono state escluse sia le opere che il pubblico incontra nell’attuale percorso museale sia quelle che sono state spesso esposte in passato. Cionondimeno sono rappresentati alcuni fra i maggiori pittori italiani del Novecento nonché quasi tutti i principali protagonisti del genere: De Chirico, Manzù, Morandi, de Pisis, Casorati, Pirandello, Levi, fra gli altri, dei quali, peraltro, si è cercato di proporre lavori meno conosciuti.
Sulla scia delle mostre dedicate ai grandi nuclei d’arte moderna del museo, anche questa ha costituito l’occasione per uno studio articolato sulla storia di queste opere, molte delle quali inedite.

Purtroppo, però, con una scelta sempre discutibile ancorché sempre meno rara (nel momento in cui scriviamo sono visibili a Roma almeno altre due esposizioni di un certo rango che condividono la stessa sorte: quella dedicata a Orazio Borgianni incisore, all’Istituto Nazionale della Grafica - il quale, ironia della sorte, si fregia della qualifica di “museo didattico” - e quella, molto importante, dedicata a William Kentridge al MAXXI), l’esposizione della GNAM non è accompagnata da un catalogo cartaceo. Viene, bensì, in alternativa, fornita al pubblico una postazione interattiva che consente di visualizzare tutte le opere, anche quelle non esposte, dedicate al tema della natura morta nelle collezioni della GNAM, e di ottenere informazioni dettagliate su ciascuna di esse: ma tali informazioni, pur capillari, sono però votate a un destino effimero e condannate a un effetto sul visitatore circoscritto al tempo della visita.
Per quanto la cosa in sé possa essere ben comprensibile sotto lo stretto profilo economico, non ci si può esimere, in generale, dal rimarcare come una mostra priva di catalogo e di approfonditi supporti cartacei costituisca comunque un evento dimidiato sotto il profilo dell’azione didattica, scientifica e in senso lato culturale: a maggior ragione nel caso di una mostra-dossier, magari meno d'impatto sotto il profilo spettacolare ma felicemente improntata a un rigoroso criterio tematico/cronologico e ispirata da un'imprescindibile funzione conoscitiva, ancor più vitale nel caso di un museo dotato di depositi sconfinati come la GNAM.
La mostra è curata da Massimo Mininni con la collaborazione di Flaminia Valentini e Stefano Marson.
Luca Bortolotti, 20/02/2013
I
l fascino discreto dell’oggetto. La natura morta dalle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna. 1910-1950
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
Orari di apertura: martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.45)
Chiusura il lunedì
Biglietti ingresso intero: euro 12,00 museo e mostra - ridotto: euro 9,50
Informazioni tel. +39 06 32298221
www.gnam.beniculturali.it