Le parole di
Nicola Davide Angerame, curatore della mostra, ben introducono
il lavoro di Borel e il senso delle sue sottili operazioni concettuali, che intendono instaurare una
relazione dialogica e critica tra vari linguaggi artistici (soprattutto fra
pittura e cinema, per il tramite del lavoro teorico di
Jean-Luc Godard, tra i padri della
Nouvelle Vague francese fra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento), situandosi in una zona di confine fra essi:
“Questa esposizione riflette l'interesse di Borel per i mondi narrativi che pertengono ad altre discipline artistiche, usando come viatico il cinema inteso secondo l'analisi genealogista che ne ha fatto
Jean-Luc Godard nella sua opera capitale “
Histoire (s) du cinéma” (...)

Il risultato consiste in una
serie di “visioni” fantomatiche, nelle quali la luce diventa protagonista in grandi tele che ritraggono una realtà fatta di pochi oggetti o personaggi immersi in ampie campiture di colore. La pittura di Borel si muove sul
limite che separa l'arte astratta da quella figurativa. La sua tecnica pittorica è originale e prevede la
consumazione del colore dopo la stesura su tela (…)
“
Historie(s) du Cinéma” è un'opera video che Godard ha iniziato nel 1988 e concluso dieci anni più tardi (…) Godard stende una storia del cinema usando immagini tratte dai film, di cui però modifica il senso, manipolandolo al fine di tracciare una
genealogia delle immagini in relazione ai contesti dentro cui nascono e appaiono. Godard non vuole giungere ad una oggettività scientifica ma crea una genealogia scoprendo relazioni inedite tra suoni, immagini e testi per dimostrare come il cinema sia parte integrante di una
Storia della civiltà umana che comprende molte altre storie, legate ad altre discipline e all'evoluzione del pensiero e della storia del mondo (…)
Jérôme Borel utilizza una pittura spesso non ortodossa.
La manomette con diluizioni e trattamenti originali che è lui stesso ad inventare, per realizzare tele dove astrazione e figurazione trovano una sintesi sfociando in immagini oniriche, in
visioni che richiamano la pittura di Bacon e di Richter (...)”.

Il giorno dell’inaugurazione, 13 dicembre 2013, si è svolto nella sede della Galleria Whitelabs
un dialogo tra Jérôme Borel e Jacopo Chessa, storico del cinema, documentarista e fondatore della casa di produzione
Prime Bande, intorno al cinema di Jean-Luc Godard e alla sua influenza sul lavoro dell’artista.
(08/01/2014)
Mostre Personali recenti di Jérôme Borel:
2013, Galerie Coullaud/Koulinsky, Paris,
2011, Ornement, Le Pavillon, Pantin, janvier/février.
Scope, 3ème rue Galerie, Marseille/Paris, avril/mai.
ArtParis, Grand palais, Heartgalerie, avril.
2009, Fatale beauté réponse des ténèbres, Galerie Plume, Paris, avril/mai.
Control, Tavel, Galerie Pascale Guillon, juin/septembre.
2008, Roman 2, Villa Tamaris, centre d’art de La Seyne-sur-Mer, avril/mai.
2007, Persistance, Artconnexion, Lille, mai.
Théâtre des opérations 3, Le Vestibule, la maison rouge, novembre/décembre.
2006, Théâtre des opérations 2, Galerie Pictura, Cesson-Sévigné, centre d’art, mai.
Roman 1, Avallon, Salle Saint-Pierre, juillet/août.
2005, Théâtre des opérations 1, Clichy, Galerie Rutebeuf, octobre/novembre.
2004, En ce jardin, Chapelle des Lazaristes, Tours, septembre.
2003, Paysages, Galerie L’ombre d’un doute, Paris, mars/avril.
Jérôme Borel
Cinema ameniC
dal 13 dicembre 2013 al 28 febbraio 2014
a cura di Nicola Davide Angerame
Whitelabs, via G. Tiraboschi 2/76 – Milano
orari d'apertura: da martedì a venerdì, ore 15 – 19
sabato su appuntamento
info: +39 348 9031514
www.whitelabs.it