L’itinerario offre, tra l’altro, l’opportunità di ammirare le 12 vetrate raffiguranti gli Apostoli, realizzate da
Ulisse De Matteis (1827?-1910) nel 1886 lungo il tamburo della cupola. De Matteis fondò nel 1859 con Natale Bruschi la sua impresa vetraria, destinata a diventare una delle ditte più importanti del settore tra la fine del XIX e gli inizi del secolo successivo. Egli si distinse per il recupero programmatico, e del tutto originale per l’epoca, delle tecniche medievali di lavorazione del vetro, sulla base di uno studio approfondito delle maniere delle botteghe antiche.
Le vetrate “archeologiche” di De Matteis, del resto, si inseriscono pienamente nel fenomeno del
revival del Medioevo - promosso all’epoca dagli artisti del gruppo dei Puristi (sull’esempio dei Nazareni tedeschi) - che, nell’Italia ottocentesca, rappresentava
il tempo dell’identità e della libertà nazionale contrapposto al drammatico presente delle dominazioni straniere.

Dalle inedite prospettive aeree, inoltre, ci sarà modo di osservare più da vicino il celebre ciclo delle
Teste dei pontefici, che si dipana su tutto il cornicione posto a dividere in altezza la navata centrale, nonché i
Busti di imperatori romani collocati nei pennacchi degli arconi sottostanti. La teoria di 172 papi, che comprendono anche un busto di Cristo, fu realizzata tra il 1497 e il 1502, nel periodo in cui
Giovanni di Stefano era capomastro dell’Opera del Duomo. La galleria di ritratti, ordinata cronologicamente, termina con Lucio III, che regnò dal 1181 al 1185. Con ogni probabilità, in origine le effigi dovevano essere vivacemente colorate, conferendo all’insieme delle figure un effetto assai diverso da quello attuale. Quanto agli Imperatori, d’altra parte, essi furono messi in opera in due fasi. Fino all’area presbiteriale (esclusa), i 20 ritratti vennero portati a termine tra il 1503 e il 1506, sotto la direzione di
Giacomo Pacchiarotti. I restanti 16, invece, risalgono agli anni 1568-1571. Fu
Michelangelo d’Antonio, detto lo Scalabrino, a soprintendere a questi ultimi lavori di decorazione.
Il complesso di figure ha costituito per secoli un’attrattiva per i visitatori del Duomo, come testimoniano diverse fonti antiche, ed oggi può essere contemplato da punti di vista inusitati, insieme ai tanti altri tesori custoditi nel monumentale tempio toscano.
Come ogni chiesa, la cattedrale senese, dedicata all’Assunzione della Vergine, è una “
porta del cielo”: attraverso i suoi spazi consacrati, essa dischiude la via verso il regno celeste, permettendo altresì ai cieli divini di penetrare nel mondo. L’iniziativa promossa dall’Opera della Metropolitana di Siena consentirà di cogliere dappresso tutta la forza del simbolismo cristiano.
F. So., 19/3/2013
La porta del cielo
Fino al 6 gennaio 2014
Siena, Cattedrale
Biglietti (solo su prenotazione)
Intero €25.00
Gruppo €400.00 (max 17 pax)
Informazioni e Prenotazioni
T. +390577286300 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17)
opasiena@operalaboratori.com
www.operaduomo.siena.it