IZefferino_diclofenac sodium-olio e farmaco su tela cm 140x200. (fig. 1)(1)l 13 settembre prossimo, negli spazi della Galleria Whitelabs di Milano, inaugura Mercurochrome la mostra personale dedicata a Francesco Zefferino (Bari, 1969), curata da Nicola Davide Angerame. L’esposizione presenta una densa panoramica sulla sua attività più recente, proponendo lavori afferenti a cantieri di ricerca già avviati, nuove serie e due sculture inedite. Laureato in Architettura al Politecnico di Bari, Zefferino per alcuni anni ha alternato l’attività di architetto d’interni con la pittura, fino alla prima personale del 2005 presso la Galleria Ronchini di Terni, che ha siglato l’avvio del suo impegno esclusivo come artista.


Il suo lavoro parte da un solido interesse per le tecniche esecutive dell’arte rinascimentale e moderna, che l’artista ha preso in esame sin da giovane dedicandosi allo studio dei grandi trattati d’arte del passato, da Cennino Cennini e Leonardo Da Vinci a Giorgio Vasari. Un altro dei punti fermi del suo linguaggio artistico è lo studio del disegno. Il procedimento creativo da cui nascono i dipinti di Zefferino ha alla base una forte componente polemica nei riguardi del concetto di realtà, che tende a connotare le immagini fotografiche.

Zefferino_study-for-woman-figure_scatole-di-farmaci,-cm-167-x-24-x16. (fig. 2)(1)L’artista parte proprio da una fotografia scattata in digitale, per poi modificarla con un software di fotoritocco e ri-creando così un modello di realtà totalmente altro, che infine disegna e dipinge. Di conseguenza, il “ready-made” del nostro non prevede soltanto la traslazione di un oggetto o di un’immagine da un contesto ad un altro – spesso si tratta di immagini che Zefferino rintraccia in internet – ma anche la traduzione da un linguaggio ad un altro: dalla realtà manipolata dalla foto digitale, insomma, si passa alla realtà manipolata dalla pittura. Il risultato è la combinazione libera di scene e persone reali ricontestualizzate in situazioni e ambienti totalmente nuovi, irreali ma verosimili, creati dall’artista al computer e poi dipinti. Zefferino, dunque, non si limita alla semplice imitazione del reale, pur sfruttando un linguaggio chiaramente realista.

Un tema importante della sua riflessione è il disagio profondo dell’umanità, lo stato d’ansia costante cui i farmaci possono donare soltanto un sollievo effimero e palliativo. Tale “soggetto” è attraversato da Zefferino nelle serie che recano il nome dei medicinali (psicofarmaci, droghe, anestetici), che egli usa come medium pittorico. Ad esempio, Diprivan ritrae scene di feste in cui i protagonisti sono ragazzi che ballano e apparentemente sorridono, dipinti mescolando il Diprivan, una sostanza semitrasparente bianca utilizzata per effettuare le anestesie totali (fig. 1).

Una serie nuova è costituita da dipinti astratti intitolati Mercure chrome, methylene, betadine, iodine, in cui gli agenti chimici dei farmaci sono posti in dialogo tra di loro. I disinfettanti di diverso colore reagiscono con lo smalto bianco; ad esempio il blu di metilene, usato anche come mezzo di contrasto, reagisce allo smalto creando effetti di superficie che evocano la pittura informale. Zefferino si esprime tuttavia anche attraverso sculture insolite – un omaggio, stando alle intenzioni dell’artista, alle composizioni di Alberto Giacometti – create attraverso l’assemblaggio di scatole di medicinali intitolate Study for woman figure (fig. 2).

Precedentemente Zefferino aveva utilizzato le scatole di medicinali per dipingervi sopra i ritratti di celebrities morte a causa dell’uso sconsiderato dei farmaci. Il tema dello sfruttamento dei giovani attori e dei cantanti da parte dello star system e del problematico rapporto tra età e celebrità, è ripreso anche nella serie delle aspirine, nelle quali Zefferino dipinge come fossero delle miniature i ritratti dei divi scomparsi (fig. 3). A Milano l'artista presenta una composizione ispirata alle Vanitas seicentesche, in cui un teschio è affiancato dai ritratti di Amy Winehouse, Jim Morrison e Whitney Houston. Recentemente, alcune opere di queste serie di lavori sono state acquisite dal museo MART di Rovereto per la sua collezione permanente.   
   Giulia Bonardi, 12/9/2013


Zefferino_Aspirin ( Amy Winehouse )_inchiostro su compressa di aspirina(fig_ 3)Mercurochrome
13 settembre - 22 ottobre 2013
Galleria Whitelabs
via Gerolamo Tiraboschi, 2/76 Milano, Porta Romana

www.whitelabs.it | info@whitelabs.it | Info: +393489031514
Apertura:
venerdì 13 settembre
dalle 18.00 alle 22.00
Orario: mar - ven 15.00 | 19.00
sabato su appuntamento


Didascalie delle immagini
1. Francesco Zefferino, Diclofenac sodium, olio e farmaco su tela cm 140x200.
2. Francesco Zefferino, Study for woman figure, scatole di farmaci, cm-167x24x16.
3. Francesco Zefferino, Aspirin (Amy Winehouse), inchiostro su compressa di aspirina.