Senza inoltrarsi in problematiche individuazioni e definizioni di specificità generazionali, e non volendo innalzare steccati di genere, l’esposizione aspira a fornire elementi di riflessione intorno alle molteplici e variegate forme dell’arte contemporanea italiana, ponendo adeguatamente in luce le differenze di approccio, intenti e soluzioni che connotano e conferiscono speciale interesse alla scena attuale.
Accolgono lo spettatore le sculture di
Ludovica Carbotta (Torino, 1982), che si mette in scena proponendo un’originale interpretazione del genere “autoritratto”: le cinque sculture in cemento armato della sua installazione - d’accordo col titolo dell’opera,
Imitazione - sono, infatti, il calco dei piedi dell’artista. Il concetto è ribadito anche dal peso effettivo delle singole sculture, equivalente al peso specifico di
Ludovica Carbotta (fig. 1).
La mostra prosegue con il contributo di
Laurina Paperina (Rovereto, 1980), nota la sua impronta dissacrante e
politically incorrect, fatta di citazioni ironiche e ambientazioni
splatter. Profondamente influenzata dalla
cultura pop di internet, televisione e cartoons, Laurina Paperina propone un universo popolato da curiosi personaggi caratterizzati da un cinismo estremo e paradossale.
Artist Skull, un collage di 289 post-it che nell’insieme raffigurano un raccapricciante teschio rosa, esemplifica gli scenari fantastici dell’artista. Le video-animazioni di
How to kill the artists, invece, si concentrano sui personaggi famosi del mondo artistico che vengono selvaggiamente aggrediti dalle loro stesse opere (fig. 2).
L’indagine artistica di
Silvia Giambrone (Agrigento, 1981) mira a svelare e dare forma alle ambivalenze dei comportamenti umani. Tutto il suo lavoro vive in una condizione di equilibrio precario, restituendo la percezione di un pericolo imminente. L’incombenza di questa minaccia è evidente nel video
Sotto Tiro, in cui l’artista, sola e in uno spazio ibrido, viene tormentata da un mirino laser che le punta il volto, le spalle nude, la gola. Lo spettatore viene reso partecipe dell’angoscia legata a un pericolo indefinito ma palpabile. Seppur priva di presenze umane, anche l’installazione
8 Novembre 2011 è pervasa di indizi inquietanti: da lontano l’opera sembra un luccicante mazzo di fiori, ma quando ci si avvicina si capisce che si tratta di un
gioco d’ingranaggi metallici, di lame taglienti e appuntite (fig. 3).
Il percorso espositivo si chiude con
Elisa Strinna (Padova, 1982). Spaziando dalla video arte al disegno e all’installazione, l’artista approfondisce la sua ricerca sulla nozione di tempo e di trasformazione. Nel video
Sospensione lo stato di precarietà e sospensione s’ispira ai celebri versi di Ungaretti “Si sta come/ d’autunno/ sugli alberi/ le foglie”, esasperando l’elemento di
fugacità della condizione umana. Il tentativo di tradurre visivamente un codice temporale è presente anche nell’ultima opera in mostra, l’installazione sonora
Wood Songs, in cui l’artista riflette sulle metamorfosi del mondo naturale, elaborando curiose melodie che traspongono in suono i cicli vitali degli alberi (fig. 4).
(15/09/2013)
NOW! Giovani Artiste Italiane
Ludovica Carbotta, Silvia Giambrone, Laurina Paperina, Elisa Strinna
A cura di Lola G. Bonora e Silvia Cirelli
Ex Refettorio del Complesso San Paolo
Via Boccaleone 19, Ferrara
dal 4 al 27 ottobre 2013
Orari:
Venerdì 4 ottobre: 18.00 – 22.00
Sabato 5 ottobre: 10.30 – 12.30, 16.30 – 22.00
Domenica 6 ottobre: 10.30 – 12.30, 16.30 – 19.30
Da Martedì a Domenica: 16.30 – 19.30
Lunedì chiuso
Informazioni:
udi@udiferrara.it | tel. 0532.206233
Didascalie immagini:
1. Ludovica Carbotta, Imitazione, 2010 - 2011, Courtesy l'artista
2. Laurina Paperina, How to kill the artists, 2009 - 2010 (still da video), Courtesy l'artista e Studio d'Arte Raffaelli, Trento
3. Silvia Giambrone, 8 novembre 2011, 2011, Courtesy l'artista e Fondazione Biagiotti Progetto Arte, Firenze
4. Elisa Strinna, Wood Songs, 2008, Courtesy l'artista e Eva Cenghiaro