Michela Micheli
 
 
Palazzo Cipolla,  suggestivo edificio inaugurato nel 1999 per volere del presidente della  Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, il Prof. Avv. Emmanuele  F.M. Emanuele, spalanca le porte a uno dei più  grandi protagonisti del Novecento: Corrado Cagli. La mostra   “Corrado Cagli. Folgorazioni e Mutazioni”, curata dallo storico e critico Bruno Corà, in collaborazione con l’Archivio Cagli, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e  sistemata da Poema S.p.A con il supporto di Comediarting, iniziata il 7 novembre scorso terminerà il 6 gennaio 2020.  Imponenti arazzi come l’Apollo e il Dafne, i bozzetti del monumento di Gottingen e della Fontana dello Zodiaco di Terni, sculture, disegni,  grafiche, prendono vita all’interno dei raffinati spazi del Museo di Palazzo Cipolla, sito a Roma in via del Corso 320. L’affascinante percorso espositivo composto da circa 200 opere provenienti da collezioni private e prestigiose istituzioni,  trascina il visitatore nel mondo di Corrado Cagli; un mondo fatto di originalità, evoluzione, rivoluzione, bellezza e ripercorre l’ampia attività creativa di uno dei maggiori  artisti  del XX secolo “Oggi l’arte di Cagli esige nuove riflessioni, un nuovo dibattito  sul linguaggio e il pensiero estetico  di questo indiscusso maestro del XX secolo va aperto.  Questo momento espositivo  consentirà di indagare  e di affermare, con i nuovi strumenti critici a disposizione,  l’attualità della lezione di Cagli, la cui azione proteiforme non cessa mai di stupire e di esercitare stimoli ad artisti chiamando oggi a declinare i modi della sua incessante ricerca e dei suoi esiti più alti”,  afferma il curatore Bruno Corà.  Tutti gli appassionati entreranno in contatto a 360 gradi con l’arte di Cagli e i cicli pittorici da lui realizzati:  dai lavori in maiolica e a olio  del periodo della Scuola Romana,  alle mutazioni  modulari, passando per le neometafisiche nate da riflessioni pittoriche,  gli studi della  Quarta Dimensione,  tra cui la Gabbia, i motivi cellulari del 1949, le impronte dirette e indirette, le metamorfosi, le variazioni orfiche e il ciclo di carte in cui l’artista con oggetti d’uso comune, innalza l’elemento bidimensionale al tridimensionale. L’esposizione inoltre,  pone l’accento  sui momenti iconici della pittura di Cagli, e lo fa con i pannelli di un ciclo in mostra  all’Esposizione Universale di Parigi del 1937. “ Già negli anni ’30 Cagli è una figura di spicco dell’arte italiana e rappresenta il  Paese in rassegne internazionali prestigiose: da molti viene visto come esponente privilegiato di una via italiana alla modernità, alternativa al Futurismo da una parte e alla tradizionale arte del Novecento dall’altra. Successivamente,  la condizione precaria e lo stile di vita nomade del periodo di esilio americano lo portano a produrre arte con quella che il saggista Raffaelle Bedaria ha definito “ schizofrenia stilistica”, cosa che ha reso i lavori di quel tempo assai significativi a livello personale e non solo. Inoltre caratteristica fondamentale di Cagli è certamente lo sforzo continuo verso la contaminazione, cercando collaborazioni al di fuori dei confini di una singola disciplina: non solo letterati ma anche musicisti, architetti, matematici e molto altro.  In questo senso , egli è un artista fortemente e incredibilmente contemporaneo, ed è importante, a mio avviso ricordarne e riproporne, variegata e mai banale ricerca espressiva” spiega il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele.
 
 
Palazzo Cipolla, Via del Corso n.320 Roma
Biglietteria 066786209
Orari:
 Lunedì 15,00/20,00.
Dal martedì al giovedì e Domenica 10,00/20,00
Venerdì e sabato 10,00 21,30
fig. Il pescatore
fig.2 Il concertino
copertina Neofiti