La mostra ospitata dal Palazzo delle Esposizioni è articolata in sei sezioni che seguono l’ordine cronologico della vita di Pasolini, dall'arrivo nella Capitale nel 1950 fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975. Di tappa in tappa, l’esposizione ricostruisce il percorso della sua multiforme e inesauribile vitalità creativa: i luoghi in cui ha vissuto e in cui ha ambientato romanzi e film, la poesia, il cinema, gli amici e gli amori, le lotte e gli impegni, e ancora i suoi disegni e dipinti, compresi gli autoritratti.

Quella ospitata da Palazzo delle Esposizioni è forse la mostra più ricca di materiali mai dedicata a Pasolini, capace di offrire al visitatore uno sguardo panoramico esauriente su tutti gli aspetti della sua attività. Questa nel dettaglio la successione delle sei sezioni, che coprono ciascuna un periodo di lunghezza variabile della sua biografia.
1950 - 1955
Pier Paolo Pasolini arriva a Roma assieme alla madre Susanna il 28 gennaio 1950, da poco rimosso dall'insegnamento nelle scuole pubbliche, ed espulso dal Partito Comunista, a seguito di una denuncia per atti osceni. A Roma Pasolini alloggia provvisoriamente presso amici di famiglia a piazza Costaguti, nel ghetto. Molto presto madre e figlio, col padre che nel frattempo li ha raggiunti, vanno ad abitare nella periferia della città, a Ponte Mammolo, nei pressi della prigione di Rebibbia. È lì che scopre il sottoproletariato delle borgate. Un giovane pittore edile,
Sergio Citti, diventerà il suo "vocabolario parlante" di romanesco. Per alcuni anni questo mondo costituirà la sua principale fonte di creazione letteraria e cinematografica. Comincia a frequentare grandi scrittori come
Giuseppe Ungaretti, Carlo Emilio Gadda, Giorgio Caproni, Giorgio Bassani.
1955 - 1960
Con la pubblicazione di
Ragazzi di vita, nel 1955, Pasolini irrompe nel cerchio della vita intellettuale e artistica romana, facendo entrare nella letteratura italiana il gergo dei ladruncoli e delle prostitute delle borgate e il dialetto romanesco. In quel periodo comincia a scrivere sceneggiature per
Mario Soldati, Federico Fellini, Mauro Bolognini e altri registi. Pasolini entra in relazione con due fra i suoi amici più cari e duraturi,
Alberto Moravia e Elsa Morante. Conosce, inoltre, una giovane cantante e attrice,
Laura Betti, che lo accompagnerà per tutta la vita. Di lei parlerà a
Godard come della sua "moglie non carnale". Cinque anni più tardi trasloca nello stesso palazzo dove vivono il poeta
Attilio Bertolucci (da lui molto apprezzato) e la sua famiglia.
1961 - 1962
Con
Accattone Pasolini esordisce nel 1961 come regista. Quando inizia la lavorazione Pasolini non ha alcuna cognizione della tecnica cinematografica, ma in compenso ha un'idea precisa - ispirata alla pittura italiana del Rinascimento - del linguaggio e dello stile che il film dovrà avere. Inventa così un suo cinema, che si differenzia tanto dal neorealismo quanto dalla cinematografia della
Nouvelle Vague. Per il suo secondo film,
Mamma Roma, del 1962, Pasolini vuole
Anna Magnani per interpretare una prostituta che abbandona la zona popolare di Casal Bertone per trasferirsi nel nuovo quartiere INA-Casa al Tuscolano (in un'area edificata nel 1961 grazie alla legge Fanfani per l'edilizia sociale), il cui desiderio di elevarsi socialmente non salverà il figlio dal suo crudele destino.
Alla fine dello stesso anno Pasolini realizza il mediometraggio
La ricotta, che sarà oggetto di un clamoroso processo per vilipendio della religione. Da questo momento, e fino al suo assassinio, Roma sarà per Pasolini il luogo in cui si terrà una serie interminabile di ben trentatrè processi. Mentre gira
La ricotta conosce
Ninetto Davoli, che sarà il grande amore della sua vita.
1963 - 1966

Pasolini ha finalmente i mezzi per acquistare un grande appartamento all'EUR, dove porta sua madre e la cugina Graziella Chiarcossi. In
Uccellacci e uccellini, del 1965-1966,
Totò e Ninetto Davoli percorrono gli spazi della periferia messi sottosopra dalla costruzione di autostrade e di nuovi insediamenti, per vagare in quel che resta della campagna romana. Tra marzo e novembre del 1963 gira il film-inchiesta
Comizi d'amore. Al volante della sua auto percorre l'Italia in lungo e in largo, microfono alla mano, per intervistare gli italiani sulla loro idea di sessualità. Girando in macchina, Pasolini trova in Italia meridionale le ambientazioni per Il
Vangelo secondo Matteo. Il film, dedicato a papa Giovanni XXIII, provoca polemiche al Festival di Venezia, dove vince il Premio speciale della Giuria. In questi anni Parigi diventa un secondo centro di gravità della vita intellettuale del regista. Pasolini scambia idee con molti autorevoli intellettuali francesi:
Jean-Paul Sartre, Roland Barthes, Christian Metz e Jean-Luc Godard.
1966 - 1969
Una sera di marzo del 1966, in un ristorante, Pasolini si accascia a terra per un'emorragia causata da un'ulcera. Portato d'urgenza in ospedale, trascorre poi un mese di convalescenza a casa, dove scrive
le sei tragedie in versi che costituiscono la quasi totalità della sua opera teatrale. Inizia per lui una fase di disamore nei confronti di Roma. Osserva gli effetti devastanti della società dei consumi e della televisione e vede corrompersi la cultura del sottoproletariato romano alla quale si era ispirato per costruire tanta parte della sua opera narrativa e cinematografica.
Gira
Edipo re in Marocco, a eccezione del prologo - la sequenza più autobiografica di tutto il suo cinema - ambientato in Lombardia per evocare l'infanzia in Friuli. In questo periodo di disillusione generale, un evento importante è costituito dall'incontro con
Maria Callas, alla quale nel 1969 affida il ruolo di
Medea nel film omonimo e con la quale vive una relazione di intensa amicizia.
1971 - 1975
Tra il 1970 e il '74 realizza i film della cosiddetta “
Trilogia della vita”, in cui si propone di ricreare un mondo mitico di pagana innocenza perduta. Gira il
Decameron in Italia meridionale, poi va in Inghilterra per
I racconti di Canterbury e in Egitto, Yemen, India, Iran, Eritrea, Afghanistan e Nepal per
Il fiore delle Mille e una notte. I due grandi lavori in cantiere di quest'ultimo periodo sono
Petrolio, ambizioso
opus magnum rimasto incompiuto, e il film
Salò. Nel primo, un romanzo "totale", Pasolini torna a parlare del suo amore per Roma e della trasformazione della città nel corso degli ultimi decenni. Non vedrà l'uscita di
Salò: la mattina del 2 novembre 1975, infatti, il suo corpo martoriato sarà ritrovato all'Idroscalo di Ostia.
(24/04/2014)
Pasolini Roma
cinema arte fotografia letteratura poesia critica
Palazzo delle Esposizioni, Roma
15 aprile - 20 luglio 2014
a cura di Gianni Borgna, Jordi Balló, Alain Bergala
Orario sale espositive
Martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 - 20.00
Venerdì, sabato: 10.00 - 22.30
Domenica: 10.00 - 20.00
Lunedì: chiuso
BIGLIETTI
intero € 12,00
ridotto € 9,50
Il biglietto permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni
catalogo della mostra, a cura di Gianni Borgna, Alain Bergala e Jordi Balló
264 pagine, 250 colori, Editore Skira, Milano, 2104
€ 34,00
http://www.palazzoesposizioni.it