L’Arte programmatica e cinetica, che proprio in Italia ha avuto uno dei suoi principali centri propulsori, è oggi pacificamente collocata tra i più significativi movimenti d’avanguardia che hanno animato la scena internazionale tra la metà degli anni Cinquanta e il decennio successivo, anche sotto il profilo concettuale e teorico: un movimento alla base del quale stava l'idea del movimento e della metamorfosi della forma, non tanto in senso fisico (come accadeva nei
Mobiles di
Alexander Calder o nelle
sculture di Jean Tinguely), o indotto da meccanismi esterni, quanto piuttosto attraverso
soluzioni visive progettate nei minimi dettagli: effetti di luci, schemi lineari e pattern coloristici ai limiti dell’illusione ottica, che presuppongono e chiamano in causa strutturalmente
il momento attivo della percezione dall'osservatore, con l’elemento di vivificante aleatorietà che questi inevitabilmente innesca.

Grazie a concetti e metodologie mutuati dalla fisica e dalla
gestalt, il movimento dell'Arte Programmata e Cinetica - in cui la più evidente
anima razionalista, scientifica e tecnologica conviveva in termini fertilmente ambigui con una sorta di religione del dinamismo - è giunto alla concezione di un'opera capace di
generare sorprendenti fenomeni sensoriali nell’incontro tra l’opera figurativa e il suo fruitore, coinvolto psicologicamente e chiamato a un ruolo di compimento dei meccanismi che informano il testo visivo.
Percezione e Illusione: Arte Programmata e cinetica italiana presenta oltre quaranta opere delle personalità chiave attive in quegli anni, partendo dalle sperimentazioni di
Gianni Colombo e degli altri membri del
Gruppo T (
Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco) e di
Alberto Biasi e dei componenti del
Gruppo N (
Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi). Esposto, inoltre, un nutrito gruppo di lavori di
Bruno Munari (fig. 1), che con le sue opere e i suoi scritti (
Manifesto del macchinismo, del 1952) può essere considerato una specie di influente padre putativo del movimento, e quelli di altri autori di primo piano come
Getulio Alviani, Marina Apollonio (fig. 2)
, Enzo Mari, Dadamaino, Elio Marchegiani, Paolo Scirpa.
Lu. Bo., 08/10/2013
Percezione e Illusione: Arte Programmata e cinetica italiana
Dal 11 Ottobre all’ 8 Dicembre 2013
MACBA - Museo de Arte Contemporáneo de Buenos Aires
Av. San Juan 328, Ciudad Autónoma de Buenos Aires, Argentina
Orari: dal Lunedì al Venerdì 12:00-19:00
Sabato e Domenica 11:00-19:30 - Martedì chiuso
Tel. +54 11 5299 2010
www.macba.com.ar
info@macba.com.ar