Lippi%20e%20aiuti_Nativit%C3%A0%20con%20San%20Giorgio%20e%20San%20Vincenzo%20Ferrer_Prato_Museo%20Civico_Fototeca%20Museo%20CivicoDopo un lungo periodo di chiusura dovuta a restauri di ingente portata, ha infine riaperto il Palazzo Pretorio (sede dal 1912 del Museo Civico), che torna così ad ospitare le pregevoli collezioni pubbliche pratesi. Per celebrare la nuova fruibilità degli spazi museali, la duecentesca residenza del Podestà ospita una mostra dedicata alla produzione artistica nel Quattrocento, il vero “secolo d’oro” della cittadina toscana.


Prato, in effetti, nella prima fase del Rinascimento accolse e promosse i lavori di alcuni dei protagonisti di quella stagione. Donatello e Michelozzo eseguirono il pulpito esterno del Duomo tra il 1428 e il 1438, con i celebri putti danzanti a rilievo; sempre negli anni Trenta e sempre in Duomo, Paolo Uccello affrescò la cappella dell’Assunta con Storie della Vergine e di Santo Stefano, portate a termine con ogni probabilità da Andrea di Giusto Manzini, vicino ai modi di Masaccio.


L’officina pratese – la formula, manco a dirlo, costituisce l’immancabile riferimento a Roberto Longhi, sebbene indiretto – vantava dunque presenze d’avanguardia, che si arricchirono ulteriormente grazie all’arrivo in città della bottega di Filippo Lippi, dominatore della scena alla metà del secolo. Il frate carmelitano, nel 1454, fu chiamato a dipingere la cappella maggiore della Cattedrale con Storie dei Santi Stefano e Giovanni Battista, concluse un decennio più tardi in collaborazione con Fra Diamante.

Maestro della Natività di Castello_Piero di Lorenzo di Pratese_Pala di Faltugnano_Prato_Museo Opera Duomo_1449(1)Attorno all’atelier lippesco, oltre al citato collaboratore, gravitarono diverse figure di ottimo mestiere come, tra gli altri, il Maestro della Natività di Castello, e, ai suoi esordi, un artista di livello notevole come Filippino, figlio del Lippi, capaci di segnare gli sviluppi della pittura a Prato.
La mostra, curata da Andrea De Marchi e da Cristina Gnoni Mavarelli, intende dunque documentare i brillanti esiti artistici di un contesto estremamente fertile, presentando altresì alcune significative ricostruzioni di opere eseguite per committenti pratesi e poi smembrate nel corso del tempo.

Sono esposte, quindi, l’Assunta di Zanobi Strozzi un tempo in Duomo (Dublino, National Gallery of Ireland), la Pala proveniente dalla chiesa dei Santi Giusto e Clemente di Faltugnano del Maestro della Natività di Castello (Prato, Museo dell’Opera del Duomo), riunita agli scomparti della predella custoditi a Londra, National Gallery, e a Philadelphia, Johnson Collection, nonché la Pala di Budapest di Fra Diamante (Madonna col Bambino tra i Santi Antonio Abate e Lorenzo), realizzata per l’Oratorio di San Lorenzo.

Una sezione di grande interesse, inoltre, è costituita da una ricognizione sistematica sulla giovinezza di Paolo Uccello, che offre l’occasione per fare il punto su una fase filologicamente problematica della carriera del pittore fiorentino.

Lippi Filippino_Crocifisso_Prato_Museo Civico_1500-1504ca(1)La riapertura del museo consente, infine, di tornare ad osservare nelle condizioni ottimali anche la collezione permanente, che annovera alcuni pezzi rinascimentali di sicura qualità. Spicca tra essi un acquisto recente del Comune di Prato: si tratta di un Crocifisso di Filippino Lippi, battuto da Christie’s a New York il 27 gennaio 2010. La tavola di piccole dimensioni, dipinta tra il 1500 e il 1504, costituisce una replica del Cristo della Pala Valori eseguita dallo stesso Filippino per la chiesa di San Procolo a Firenze (1498-1500), già al Kaiser Friederich Museum di Berlino e andata distrutta nel 1945.
(F. So. 19/6/2013)



Da Donatello a Lippi. Officina pratese
Museo di Palazzo Pretorio, Prato
13 settembre 2013 – 13 gennaio 2014



Poco prima dell'inaugurazione di "Officina Pratese", la città toscana ha esposto nella Saletta Valentini del Palazzo Pretorio le monete che appartennero alla raccolta di Francesco Bernocchi assieme a una coppia di tavole provenienti dalla collezione Moretti: una Crocifissione attribuita al Maestro della Pietà, artista senese attivo alla metà del XIV secolo, e una Madonna col Bambino, e i Santi Giovanni Battista e Giacomo Maggiore, eseguita da Francesco d’Antonio, che lavorò a Firenze e Pisa nella prima metà del Quattrocento.

Didascalie immagini
1. Filippo Lippi e aiuti, Natività con San Giorgio e San Vincenzo Ferrer, Prato, Museo Civico, foto Fototeca Museo Civico
2. Maestro della Natività di Castello, Pala di Faltugnano, scomparto centrale, Prato, Museo dell'Opera del Duomo
3. Filippino Lippi, Crocifisso, Prato, Museo Civico